La regione Piemonte ha avviato un’indagine di biomonitoraggio sui residenti entro tre chilometri dallo stabilimento chimico di Spinetta Marengo ad Alessandria, per valutare l’esposizione ai pfas. Questi composti chimici, usati per trattare tessuti resistenti all’acqua e ai grassi, sono molto difficili da degradare e rappresentano un rischio ambientale e sanitario. L’iniziativa coinvolge centinaia di cittadini e prevede prelievi ematici per analizzare la presenza di queste sostanze nel sangue.
Adesioni e prelievi, la risposta della popolazione
Ad oggi si contano più di settecento preadesioni raccolte attraverso il portale online dedicato. Il servizio di prelievo, organizzato dalla asl di Alessandria, ha già effettuato 456 prelievi ematici durante 27 giornate di convocazione tra aprile e giugno, distribuite nei giorni di mercoledì, sabato e domenica. Questi si aggiungono ai 135 prelievi eseguiti tra novembre e dicembre 2024, a dimostrazione del grande interesse e della partecipazione attiva della comunità locale.
Il sistema di convocazione progressiva mira a garantire una copertura ampia e a monitorare nel dettaglio la situazione sanitaria nei territori più vicini all’impianto chimico. La Regione continua a promuovere queste giornate dedicate per aumentare il numero di partecipanti, sottolineando l’importanza di queste analisi per comprendere gli effetti dei pfas sulla popolazione.
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Nuovo protocollo e attività della task force
L’assessore alla sanità Federico Riboldi ha ribadito che l’impegno regionale sul tema pfas resta costante e che i dati raccolti consentiranno di definire le prossime mosse. La mole di informazioni ottenuta permetterà la valutazione approfondita dei rischi e l’individuazione delle misure più adeguate per la salvaguardia della salute pubblica.
Oltre alla raccolta dati, è in fase di definizione un nuovo protocollo per la presa in carico dei cittadini che mostrano particolari segnali di esposizione o necessitano di un controllo più stretto. “Questo documento rappresenterà un punto di riferimento per l’accompagnamento sanitario di chi si sottopone al biomonitoraggio, garantendo un percorso chiaro e personalizzato.”
Il lavoro della task force regionale, composta da esperti e tecnici, prosegue con riunioni periodiche per valutare gli esiti delle analisi e calibrare le strategie da mettere in campo. È previsto un ulteriore incontro a breve in cui si discuteranno i risultati più recenti e si pianificheranno le iniziative successive.
Trasparenza e comunicazione dei risultati ai cittadini
Con la volontà di mantenere un rapporto di trasparenza, i dati dei test eseguiti finora sono stati pubblicati sui canali ufficiali della regione. In particolare, sono disponibili i risultati relativi ai residenti entro 500 metri dallo stabilimento di Spinetta Marengo, con valori dettagliati e spiegazioni semplici.
Dal momento che la consegna dei referti è iniziata da pochi giorni, i cittadini coinvolti possono ritirare i loro risultati direttamente presso l’ambulatorio distrettuale. Durante queste giornate, un medico è presente per aiutare a interpretare i dati e proporre ulteriori controlli quando necessario, anche per un monitoraggio della durata pluriennale.
Questa fase è fondamentale per informare in modo diretto e puntuale le persone, ascoltare le loro domande e offrire un supporto qualificato. La Regione ha programmato incontri anche entro fine luglio per aggiornare la popolazione sulle novità emerse dall’analisi più recente e per consolidare un dialogo continuo su questo tema delicato.
Monitoraggio di nuove sostanze e limiti in via di definizione
I referti consegnati includono anche i valori relativi ai pfas di nuova generazione. Pur non esistendo ancora limiti ufficiali per queste sostanze, l’assessorato alla sanità ha scelto di fornire queste informazioni per garantire massima trasparenza.
La presenza di questi composti nell’ambiente e nel corpo umano rappresenta un aspetto scientifico ancora in fase di studio, e le autorità sanitarie sono impegnate nel definire standard che permettano di valutarne gli effetti a lungo termine. Indicazioni preliminari e ricerche internazionali saranno alla base delle prossime decisioni sulle soglie di sicurezza.
Il monitoraggio pluriennale che si sta organizzando potrà fornire dati importanti anche su queste nuove molecole, aiutando a capire l’evoluzione dell’esposizione ambientale e a disporre di maggiori elementi per la protezione della popolazione.