Biografilm festival 2025 a bologna premia storie di resistenza femminile, esilio e identità

Biografilm festival 2025 a bologna premia storie di resistenza femminile, esilio e identità

Il Biografilm Festival di Bologna premia documentari che raccontano resistenza femminile, esilio, nuove voci italiane e temi sociali, celebrando registi emergenti e contributi di Maurizio Nichetti e Radu Jude.
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La 21ª edizione del Biografilm Festival di Bologna ha premiato documentari che esplorano temi sociali attuali, con particolare attenzione alla resistenza femminile, all’esilio e alle nuove voci del cinema italiano e internazionale. - Gaeta.it

Il biografilm festival di bologna ha chiuso la sua 21/a edizione con la consegna dei premi ufficiali. La manifestazione, che si è tenuta nel cuore della città, ha visto protagonisti film capaci di raccontare storie intense e attuali, mettendo al centro donne, esili e temi sociali cruciali. Le giurie e il pubblico hanno scelto opere che riflettono momenti difficili, ma anche voglia di raccontare e resistere attraverso il cinema documentario.

Il miglior film internazionale dedicato alla resistenza delle donne in tutto il mondo

La giuria internazionale del concorso principale, guidata da Francesca Andreoli con la partecipazione di Léa Pernoliet e Samina Seyed, ha premiato come miglior film “Girls & Gods” di Arash T. Riahi e Verena Soltiz. Il film offre una rappresentazione la cui forza sta nella poesia visiva e nel messaggio di resistenza femminile. In primo piano c’è Inna Shevchenko, figura coraggiosa che ha preso parte alla pellicola. Il regista Arash Riahi ha saputo raccontare con delicatezza una storia che risponde direttamente alle lotte contemporanee delle donne, in Iran e nel resto del mondo, per la libertà e i diritti.

Il documentario guarda da vicino lo spirito che ha ispirato i movimenti con lo slogan “Donna, Vita, Libertà”. È un’opera che invita a riflettere, che si fa specchio e appello per chi segue l’evoluzione sociale in varie parti del globo. La giuria ha sottolineato il carattere urgente e umano del film, capace di scuotere e commuovere chi lo guarda.

Menzioni e premi speciali per storie di esilio e nuove voci del documentario

Oltre al miglior film, la giuria internazionale ha attribuito una menzione speciale a “The Last Ambassador” di Natalie Halla. Il documentario si concentra sul percorso emotivo di Manizha Bakhtiyari, ex diplomatica afghana e tra le poche donne a ricoprire quel ruolo. Il film segue la sua esperienza con l’esilio e la perdita della patria a causa della guerra. La pellicola esplora con forza temi come l’identità e il prezzo della guerra, riuscendo a trasmettere una testimonianza personale e politica.

Nel segmento dedicato alle opere prime del concorso internazionale, il premio Hera “Nuovi Talenti” è andato a “Flophouse America” di Monica Strömdahl, che ha saputo portare una visione personale e profonda di una realtà complessa. Una menzione speciale è stata riservata a “Balomanía” di Sissel Morell Dargis, che con il suo sguardo ha esplorato un mondo particolare, mostrando storie di persone e comunità con una narrazione dettagliata.

I riconoscimenti nel concorso biografilm italia, tra nuovi registi e storie locali

Nel concorso dedicato al cinema italiano, la giuria presieduta da Lucia Tralli, con Matteo Bisato e Alessandro De Bon, ha scelto come miglior film “Il Pilastro” di Roberto Beani. Il documentario si distingue per la capacità di raccontare in maniera nitida una vicenda locale, offrendo uno sguardo attento e diretto sulla realtà italiana. La si legge come una storia concreta, priva di artifici, che parla di persone e luoghi con precisione.

Il film “A luci spente” di Mattia Epifani ha ottenuto una menzione speciale, sottolineando l’interesse della giuria per opere che indagano realtà diverse e che sanno raccontare con originalità. Sempre nel segno della scoperta di nuovi registi, il premio Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima della sezione è stato attribuito a “Radio Solaire – Radio Diffusion Solare”, firmato da Federico Bacci e Francesco Eppesteingher. Questa pellicola ha suggerito un approccio originale alle storie raccontate, dando voce a mondi poco conosciuti.

I premi della sezione contemporary lives e gli oscar della giovane giuria

Nel gruppo di film di Contemporary Lives, il premio Manifesto è andato a “De la guerre froide à la guerre verte “ di Anna Recalde Miranda. Questo documentario affronta temi ambientali e geopolitici con un taglio fresco, concentrandosi sulle trasformazioni tra guerre passate e nuovi conflitti ambientali.

La giuria giovane, composta da studenti dei corsi Dams e Citem a Bologna, ha voluto premiare “Home Game” di Lidija Zelovic. Il film ha convinto con il suo racconto che unisce storie personali a riflessioni più ampie sul presente. È evidente come questa giuria abbia apprezzato la capacità dei registi di mettere sullo schermo esperienze autentiche e coinvolgenti.

Le scelte del pubblico: passioni, politica e storie di musica e viaggio

Il pubblico ha espresso la sua preferenza in diverse categorie. Nel concorso internazionale, il premio Audience Award è andato a “Mr. Nobody Against Putin” di David Borenstein e Pavel Ilyich Talankin, un lavoro che affronta temi politici e di attualità con un approccio diretto.

Il miglior film italiano secondo il pubblico è stato “Il Rospo e il Diamante” di Beniamino Casagrande, una pellicola che ha toccato il cuore degli spettatori con narrazioni legate alla cultura e ai personaggi locali.

Sempre nella sezione Contemporary Lives, i voti sono arrivati a confermare il valore di “De la guerre froide à la guerre verte”. Nel settore Art & Music, il film più apprezzato è risultato “Il faro – Il fantastico viaggio della Banda Rulli Frulli” di Gianluca Marcon e Diego Gavioli, che racconta con energia il percorso di un gruppo musicale tra tradizione e fantasia.

L’Audience Award per Beyond Fiction – Oltre la Finzione è stato affidato a “Alpha” di Julia Ducournau, riconosciuta per un’opera di finzione che ha saputo affascinare in maniera profonda.

Celebration of lives award dedicati a maurizio nichetti e radu jude

Un momento particolare della cerimonia è stato dedicato ai Celebration of Lives Award, riconoscimenti andati a due figure molto stimate nel panorama cinematografico europeo, Maurizio Nichetti e Radu Jude. Entrambi hanno ricevuto il premio per il loro contributo al racconto attraverso immagini e storie, segnando in modo significativo il mondo del cinema documentario e non solo.

La 21/a edizione del biografilm festival a bologna ha così chiuso i battenti segnando nuove tappe nel racconto audiovisivo, confermando il ruolo della città come crocevia di storie, culture e voci che raccontano il nostro tempo con autenticità.

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