Biodivino 2025 ad Agrigento premia undici ori e altrettanti argenti tra i migliori vini biologici e biodinamici

Biodivino 2025 ad Agrigento premia undici ori e altrettanti argenti tra i migliori vini biologici e biodinamici

Agrigento ospita la 19a edizione di Biodivino, rassegna internazionale che premia vini biologici e biodinamici, valorizzando la Sicilia e le cantine italiane con una giuria internazionale guidata da Giovanni Giardina.
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La 19ª edizione di Biodivino ad Agrigento ha premiato i migliori vini biologici e biodinamici, evidenziando il ruolo centrale della Sicilia nella viticoltura sostenibile italiana e promuovendo la qualità e la trasparenza nel settore. - Gaeta.it

Il 20 giugno scorso Agrigento ha ospitato la cerimonia di premiazione della 19a edizione di Biodivino, la rassegna internazionale dedicata ai vini biologici e biodinamici. L’evento ha sottolineato la centralità della Sicilia nella viticoltura biologica italiana e ha messo in luce i produttori più meritevoli, scelti da una giuria internazionale di degustatori. Questa manifestazione rappresenta un momento di visibilità per aziende italiane ed europee che portano avanti una tradizione di qualità e rispetto per l’ambiente.

La giuria internazionale valuta vini biologici e biodinamici

La selezione dei vini premiati a Biodivino è stata affidata a una commissione composta da degustatori provenienti da più Paesi europei e non solo. Per tre giorni, nella struttura di San Martino delle Scale a Monreale, i giurati si sono dedicati alle prove di assaggio alla cieca, valutando le etichette senza influenze esterne. È stata adottata una metodologia rigorosa per garantire imparzialità: ogni commissione ha eliminato i voti più alti e più bassi per ogni vino, evitando così distorsioni nei risultati finali.

Il ruolo di giovanni giardina

L’enologo Giovanni Giardina, che ha presieduto la giuria, ha sottolineato l’importanza di questo sistema di doppia degustazione, una prassi rara nei concorsi simili. Ha spiegato come la trasparenza nelle valutazioni abbia reso possibile individuare le produzioni che si distinguono non solo per le qualità organolettiche, ma anche per coerenza e carattere originale. In questo modo si evita che le valutazioni possano essere condizionate da punti di vista troppo soggettivi.

I premi e le cantine protagoniste nella sala conferenze di agrigento

L’evento si è svolto nella Sala Conferenze della Biblioteca Franco La Rocca ad Agrigento, città che nel 2025 è Capitale Italiana della Cultura. La cerimonia ha consegnato 11 medaglie d’oro e altrettante d’argento ad aziende provenienti da varie regioni italiane. Tra le medaglie d’oro spiccano nomi come Cva di Canicattì, Vignaioli di Scanzano, l’azienda agricola Bagliesi, Colomba Bianca, Cossentino e Gurrieri. Questi produttori sono stati scelti per i loro spumanti bianchi, bianchi secchi e rossi secchi, che hanno emozionato i giurati per aroma, equilibrio e rispetto delle tradizioni agricole biologiche.

Alcune medaglie d’argento

Le medaglie d’argento, invece, sono state attribuite a realtà come Aldeno, Vigne di Pettineo, azienda agricola Stoccatello e Tenuta Monreale, nomi di rilievo del panorama vinicolo incentrato su metodi naturali. La presenza di cantine che rappresentano diverse provincie italiane conferma anche la diffusione crescente del biologico lungo tutto lo stivale, senza limitarsi a una sola area geografica.

Biodivino inserito nel programma di agrigento capitale italiana della cultura 2025

La manifestazione Biodivino fa parte del progetto più ampio “Bio-ConvItalia – biologico conviviale italiano”, sostenuto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Agrigento Capitale Italiana della Cultura ha incluso questo evento nel suo cartellone ufficiale, riconoscendo così la rilevanza culturale e produttiva dei vini biologici. Questo riconoscimento porta nelle campagne siciliane e nell’intero paese una visibilità nuova, non solo per i valori agricoli, ma anche per la bellezza di un modello produttivo che si lega al territorio.

La rassegna ha completato un ciclo di iniziative ben articolate, con seminari, masterclass e degustazioni guidate, offerte ai partecipanti sia professionisti del settore che appassionati. Lo scopo è stato divulgare la conoscenza delle caratteristiche del vino biologico, raccontare i metodi di coltivazione biodinamica e condividere esperienze che fanno incontrare tradizione e innovazione nell’ambito rurale italiano.

La sicilia e il ruolo centrale nella viticoltura biologica italiana

Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino e docente all’università di Palermo, ha sottolineato l’importanza della regione Sicilia nel panorama nazionale della produzione biologica. La sua posizione geografica, il clima e le tecniche di coltivazione locali permettono di ottenere vini complessi e territoriali, apprezzati sul mercato nazionale e internazionale.

L’impegno di tante aziende siciliane, premiate anche quest’anno a Biodivino, dimostra come la penisola italiana sia una delle aree più fertili per lo sviluppo della viticoltura biologica e biodinamica. Questa attenzione ai metodi naturali contribuisce a salvaguardare il paesaggio agrario e a mantenere la biodiversità delle piante, un aspetto ormai imprescindibile per la qualità finale del prodotto.

La vetrina biodivino: uno spazio online per i vini biologici premiati

Tutti i vini che hanno partecipato alla rassegna sono inseriti nella “vetrina Biodivino” sul sito di Italia Bio. Ogni scheda fornisce informazioni dettagliate sull’azienda produttrice, le caratteristiche organolettiche del vino e i riconoscimenti ricevuti. Questo archivio digitale permette di creare un collegamento diretto tra produttori e consumatori, facilitando la scelta di vini biologici certificati e di qualità.

La piattaforma rappresenta un punto di riferimento per importatori, ristoratori e winelover che vogliono orientarsi nel settore dei vini naturali. Il materiale disponibile è consultabile anche da fuori Italia, e questo contribuisce a rafforzare la presenza del biologico italiano sui mercati internazionali. La digitalizzazione delle informazioni diventa così uno strumento concreto per promuovere la realtà agricola e culturale dietro ogni bottiglia.

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