Un bambino di 2 anni è caduto da un’auto in corsa a Canepina, in provincia di Viterbo. Ora è ricoverato nel reparto di neurochirurgia pediatrica al Gemelli di Roma, con un trauma cranico. La prognosi è di circa 20 giorni. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo, concentrandosi sul ruolo degli adulti e sull’assenza del seggiolino, obbligatorio per legge a quell’età.
Le condizioni del bambino dopo la caduta dall’auto
Il 21 agosto, in serata, la madre ha portato il piccolo sanguinante al pronto soccorso dell’ospedale Santa Rosa di Viterbo. Vista la gravità delle ferite, il bambino è stato trasferito in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma. Qui i medici hanno riscontrato un trauma cranico e una possibile frattura orbitale.
Nonostante la situazione seria, i medici hanno confermato che il bambino non è in pericolo di vita. Le sue condizioni sono stabili e la prognosi di guarigione è di circa 20 giorni. Le cure proseguiranno per tenere sotto controllo eventuali complicazioni.
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Il trasferimento in una struttura specializzata come il Gemelli sottolinea la serietà dell’incidente. Neurochirurghi e traumatologi pediatrici stanno lavorando insieme per seguire il suo recupero.
Seggiolino assente: cosa dicono le regole e cosa è successo davvero
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la dinamica della caduta. Secondo le prime ipotesi, il bambino avrebbe perso la presa all’interno dell’auto in movimento, dopo che la cintura di sicurezza è stata manomessa. A sganciare la cintura sarebbe stato il fratello maggiore, ma al momento dell’incidente il seggiolino non risultava presente nell’auto.
Alcuni testimoni raccontano che il seggiolino era stato prestato a degli amici il giorno prima. Se fosse vero, si tratterebbe di una violazione del codice della strada, che impone l’uso del dispositivo per tutti i bambini sotto i 4 anni. La legge italiana infatti stabilisce che ogni minore sotto i 150 centimetri deve viaggiare con un seggiolino adeguato a peso e altezza.
La mancanza del seggiolino aumenta molto il rischio in caso di frenate o incidenti, come purtroppo è successo a Canepina. Il caso richiama l’attenzione sulla necessità di rispettare sempre le norme per la sicurezza dei più piccoli.
Indagini in corso: cosa stanno facendo gli investigatori
La squadra mobile ha interrogato la madre, il padre e l’amico di famiglia che guidava l’auto. Tutti hanno dato versioni simili sulla caduta, ma restano dubbi sull’assenza e l’uso del seggiolino.
Gli investigatori hanno redatto un verbale, inviato alla magistratura di Viterbo, che ora valuterà eventuali responsabilità penali. Al centro delle indagini c’è la possibile negligenza nel garantire la sicurezza del bambino durante il viaggio. Il fatto che il seggiolino fosse stato prestato e che la cintura fosse stata sganciata solleva molti interrogativi sulla condotta degli adulti.
Gli accertamenti mirano a stabilire se le regole sono state rispettate o meno. La responsabilità potrebbe ricadere sulla madre, sul conducente o su entrambi. La posizione del fratello che ha sganciato la cintura è al vaglio delle autorità, che stanno cercando di chiarire ogni dettaglio della caduta.
Questo caso sottolinea quanto sia importante seguire le regole per proteggere i bambini in auto e evitare incidenti come quello di Canepina, avvenuto il 21 agosto. La magistratura seguirà con attenzione gli sviluppi e deciderà i passi successivi.