Il Comune di Barcellona, in accordo con l’Autorità portuale, ha adottato un piano per diminuire la capacità del porto crocieristico più trafficato d’Europa. L’obiettivo è controllare l’aumento di turisti dovuto al boom delle crociere, limitando così l’impatto sull’ambiente urbano e la vita locale. Il progetto prevede una riduzione dei terminal attivi da sette a cinque entro il 2030, con una significativa diminuzione della capienza massima di passeggeri.
Crescita del traffico crocieristico a barcellona nei primi mesi del 2025
Nel 2025 il traffico crocieristico a Barcellona ha registrato una crescita marcata. I dati tra gennaio e maggio segnalano un aumento del 21% negli scali delle navi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero di passeggeri arrivati nel porto è salito del 20%, raggiungendo quota 1,2 milioni. Questo incremento accelera ulteriormente rispetto al trend positivo già registrato nel 2024.
La continua espansione del turismo crocieristico pone sfide rilevanti per la città, che vuole scongiurare fenomeni legati al sovraffollamento eccessivo. Barcellona è consapevole dell’impatto generato da un porto troppo affollato, non solo in termini ambientali ma anche sociali, ed è per questo che la scelta di intervenire sulle strutture nasce dalla necessità di proteggere la vivibilità urbana.
Leggi anche:
Dettagli del progetto di riqualificazione del porto e nuove strutture
Il piano include la demolizione di terminal esistenti e la costruzione di un nuovo Terminal C progettato per essere sostenibile e con alimentazione elettrica da terra. Il nuovo terminal, previsto per il 2028, potrà ospitare fino a 7.000 passeggeri. Sarà l’unico resistente di proprietà pubblica dopo i cambiamenti, mentre gli altri quattro terminal saranno gestiti da grandi compagnie private.
Attualmente sono sette i terminal crocieristici in porto. Dopo la riorganizzazione, il numero scenderà a cinque. Due terminal saranno in mano a Carnival Corp. , uno a MSC Crociere e un altro a Royal Caribbean Group . Questa struttura porterà a un calo della capacità massima di passeggeri da 37.000 a 31.000.
La demolizione del vecchio Terminal C inizierà entro il 2026 per lasciare spazio alla nuova struttura che raggiungerà la piena operatività verso il 2030. Questo intervento rientra in una strategia più ampia, mirata a influire sulla gestione degli arrivi e a migliorare l’impatto delle crociere sulla città.
Gestione privata dei terminal e impatto sulla capacità portuale
Dopo la ristrutturazione, la gestione dei terminal sarà affidata a grandi compagnie crocieristiche, a eccezione del nuovo Terminal C che rimarrà pubblico. Questa distribuzione riflette l’interesse diretto degli operatori del settore nel controllo delle infrastrutture di accoglienza, allineandosi con una riduzione complessiva dei punti di attracco disponibili.
L’effetto di questa riorganizzazione si traduce in un calo della capacità massima che potrà transitare nel porto ogni giorno. Ridurre il numero di terminal significa anche regolare il flusso dei passeggeri, evitando situazioni di saturazione nel tessuto urbano circostante.
La scelta di puntare su un nuovo terminal dotato di tecnologie sostenibili segna un’attenzione crescente verso le norme ambientali e la riduzione delle emissioni, in un contesto urbano che già da tempo rivendica un turismo più responsabile.
Implicazioni del piano sulla città di barcellona e turismo crocieristico
Questa decisione del Comune e dell’Autorità portuale di Barcellona arriva in un momento in cui il turismo di massa, specie quello legato alle crociere, ha mostrato segni di rapida crescita. La volontà di limitare la capacità del porto indica una presa di coscienza rispetto ai danni che un afflusso incontrollato di visitatori può causare alla qualità della vita degli abitanti e all’ambiente cittadino.
Lo scenario futuro vedrà Barcellona operare con meno terminal per crociere, ma con strutture più moderne e meno impattanti. L’obiettivo è calibrare l’offerta turistica per permettere una migliore gestione di arrivi e partenze, sostenendo nel contempo le compagnie crocieristiche.
A partire dal 2030 la città sarà in grado di contenere il numero dei passeggeri crocieristici a una soglia inferiore rispetto al recente passato, cercando di mantenere un equilibrio tra turismo e vivibilità urbana, senza rinunciare alla sua attrattiva internazionale.