Bandiera della pace esposta a castelmezzano tra palestina e ucraina per un messaggio contro la guerra

Bandiera della pace esposta a castelmezzano tra palestina e ucraina per un messaggio contro la guerra

Il sindaco Nicola Valuzzi di Castelmezzano issa la bandiera della pace insieme a quelle di Palestina e Ucraina, lanciando un appello contro la guerra e per un impegno collettivo nella solidarietà.
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A Castelmezzano, il sindaco Nicola Valuzzi ha esposto la bandiera della pace insieme a quelle di Palestina e Ucraina sul municipio, lanciando un forte messaggio contro la guerra e l’indifferenza, invitando tutti a un impegno concreto per la pace e la solidarietà. - Gaeta.it

Nel cuore delle Dolomiti Lucane, Castelmezzano accoglie da oggi un segno visibile di solidarietà e pace. Sul balcone del municipio del borgo lucano è stata issata la bandiera della pace, affiancata dai vessilli di Palestina e Ucraina. L’iniziativa nasce da una scelta precisa del sindaco Nicola Valuzzi, che ha voluto trasformare un gesto semplice in un richiamo forte contro la guerra e le sue conseguenze civili.

La decisione del sindaco e il significato della bandiera della pace

Il primo cittadino di Castelmezzano ha voluto lanciare un messaggio chiaro: restare umani è un imperativo morale che scavalca la semplice convivenza. Valuzzi ha osservato che mantenere l’umanità significa rompere il silenzio e l’indifferenza davanti alla devastazione provocata dai conflitti armati, che oggi colpiscono soprattutto le popolazioni civili. Per lui, la guerra assume un volto concreto e doloroso fatto di bambini, donne e anziani vittime dirette delle bombe, ma anche di chi soccombe a cause indirette come malattie, fame e sete generate dal blocco degli aiuti umanitari.

Un monito contro l’indifferenza

Questo gesto simbolico assume dunque il valore di un monito rivolto a tutti. Non ci si può sottrarre né ignorare le tragedie in corso. Secondo Valuzzi, scegliere di farsi promotori di pace e accoglienza rappresenta una scelta di dignità e responsabilità. L’azione del sindaco è una presa di posizione contro una realtà che spesso appare lontana o impotente per il singolo, ma che riguarda direttamente ciascun individuo.

L’appello rivolto a istituzioni e cittadini per un impegno condiviso

Il sindaco non limita il suo messaggio al solo ambito locale. L’appello si estende a ogni livello, dalle istituzioni nazionali e internazionali al cinema del più piccolo comune della repubblica. Ribadisce che nessuno può sentirsi estraneo o disinteressato dinanzi alle ingiustizie e alle sopraffazioni che le guerre comportano. Non prendere posizione davanti a queste tragedie equivale a rendersi complici, ha aggiunto.

Valuzzi ricorda che lo Stato e la Storia impongono un dovere preciso: opporsi all’ingiustizia richiede un impegno reale, anche piccolo nel proprio ambito. Ogni azione, per quanto modesta, contribuisce a comporre il mosaico più ampio di una società che vuole tornare a costruire un ordine di pace e riconciliazione. Il sindaco sottolinea che è importante che prevalga la ragione e non la forza, una riflessione che si applica a ogni angolo del mondo colpito dalla violenza.

Impegno personale e collettivo

Valuzzi invita quindi a un coinvolgimento diretto di tutti: “Fare la propria parte, anche se piccola, costruisce un grande cambiamento.”

La citazione di santa teresa d’avila come guida per agire

A chiudere il suo messaggio, Nicola Valuzzi ha scelto le parole di Santa Teresa d’Avila. La frase “So che niente dipende da me, ma parlo e agisco come se tutto dipendesse da me” assume un peso importante in questa cornice. È un invito a non delegare né a restare passivi, ma a trovare in ciascuno la forza per non abbassare lo sguardo davanti alle difficoltà.

Questa citazione riflette la volontà di agire quotidianamente per la pace, indipendentemente dalla scala o dall’effetto diretto di ogni singolo gesto. Castelmezzano, piccolo centro lucano, si pone così come esempio di responsabilità civile, senza lasciare spazio alla rassegnazione.

La bandiera della pace esposta sul municipio diventa un segno tangibile di una scelta collettiva, un messaggio che attraversa confini e richiama all’umanità condivisa, con l’obiettivo di fermare le stragi e promuovere il rispetto dei diritti fondamentali anche nelle zone di conflitto.

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