Un bambino di cinque anni è stato salvato all’ospedale Ruggi di Salerno a seguito dell’ingestione accidentale di un cacciavite giocattolo con la punta di metallo. L’intervento complesso, che ha evitato l’operazione chirurgica, è stato effettuato durante la notte grazie all’impegno congiunto di diversi reparti dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. La tempestività nel gestire il caso ha evitato complicazioni gravi e permesso al piccolo paziente di tornare a casa in breve tempo.
Il quadro clinico e la chiamata d’emergenza
La situazione ha preso una piega rischiosa quando il bambino ha ingoiato un cacciavite giocattolo, composto da una parte in metallo appuntita. I medici della chirurgia pediatrica hanno rilevato l’urgenza del caso e hanno subito allertato la dottoressa Arianna Diasco, specialista del reparto di gastroenterologia e endoscopia dell’ospedale Ruggi. “L’intervento era improrogabile per evitare che l’oggetto perforasse il tubo digerente o creasse lesioni interne.”
L’episodio è accaduto di notte, orario in cui le manovre di soccorso sono sempre più delicate. La collaborazione tra i reparti ha permesso di organizzare in tempi stretti l’anestesia generale con intubazione oro-tracheale necessaria per garantire la sicurezza del piccolo durante la procedura. Un fattore complicante è stato il pasto recente del bambino, che ha lasciato nell’apparato digerente del cibo non digerito, complicando la visuale e la manovra endoscopica.
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La procedura di gastroscopia e la rimozione dell’oggetto
La dottoressa Diasco ha condotto un’endoscopia urgente utilizzando pinze e anse apposite per estrarre il corpo estraneo senza bisogno di aprire chirurgicamente l’addome. L’intervento è stato delicato anche per la posizione e la natura del cacciavite, la cui punta di metallo appuntita poteva facilmente provocare ferite interne. L’anestesia generale ha coperto l’intera durata della procedura, riducendo rischi di soffocamento o altri problemi respiratori durante la gastroscopia.
Questa soluzione ha permesso di evitare l’intervento chirurgico, più invasivo e soggetto a complicazioni post-operatorie. Il supporto dello staff anestesiologico, della sala operatoria e della chirurgia pediatrica è stato fondamentale nell’affrontare tutte le potenziali criticità. “La tempestività e la precisione della manovra hanno scongiurato danni maggiori,” confermando l’importanza di un team affiatato in situazioni di emergenza.
Il recupero e lo stato del bambino dopo l’intervento
Dopo l’estrazione del cacciavite, il piccolo paziente ha perso un giorno in reparto sotto osservazione. I medici hanno monitorato eventuali segni di complicanze, come sanguinamenti o infezioni, che sono esclusi grazie all’intervento tempestivo. Nonostante la paura iniziale, e la complessità della rimozione, il bambino ha superato il trauma senza danni permanenti.
La prognosi è risultata favorevole e il bambino è stato dimesso in tempi rapidi, pronto a tornare alla routine quotidiana. L’episodio mette in luce i rischi legati alla presenza di oggetti in metallo nelle mani dei più piccoli e la necessità di un intervento medico rapido e coordinato. La collaborazione tra specialisti ha dimostrato la capacità dell’ospedale Ruggi di affrontare emergenze pediatriche con professionalità e prontezza.