Le imprese balneari di Civitanova Marche affrontano ancora grandi difficoltà dopo anni di immobilismo sugli investimenti. Le incertezze sulla durata e le condizioni delle concessioni continuano a mettere in crisi gli operatori del settore, che attendono risposte concrete da parte delle amministrazioni comunali. Nel frattempo, la stagione estiva ha preso il via, nonostante maltempo e problemi provocati da mareggiate. Questo articolo racconta le preoccupazioni degli imprenditori locali e offre un quadro aggiornato sul contesto attuale.
Incertezza sulle concessioni balneari: un problema che pesa su imprese e famiglie
Marco Scarpetta, vicepresidente dell’associazione balneari di Civitanova Marche, descrive una situazione bloccata da anni. Gli operatori del settore vivono nell’incertezza, senza sapere se potranno continuare a gestire gli stabilimenti nei prossimi mesi o anni. I comuni, infatti, devono ancora pubblicare i bandi per l’assegnazione delle nuove concessioni, e senza questi documenti è praticamente impossibile programmare investimenti o miglioramenti. Questa mancanza di chiarezza blocca le imprese, che riducono gli investimenti al minimo per evitare rischi eccessivi.
La questione degli indennizzi
Scarpetta sottolinea come la questione degli indennizzi rimanga un tema centrale per gli imprenditori balneari. Chi perderà la concessione deve poter contare su rimborsi equi, in modo da non perdere il lavoro, le risorse investite e i sacrifici fatti in anni di attività. La mancanza di certezze su questo punto aumenta la tensione e la preoccupazione nelle famiglie coinvolte, che vedono la propria stabilità minacciata da decisioni che tardano ad arrivare. Le concessioni rappresentano per molti il futuro lavorativo e il capitale principale, elementi fondamentali che rischiano di sparire.
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Il decreto “salva-infrazioni” ha concesso qualche mese di tempo ai comuni per pubblicare i bandi, ma finora la situazione non si è sbloccata. Questa lentezza alimenta il clima di incertezza tra gli operatori, che temono di dover chiudere o cedere le attività senza garanzie. La questione rimane uno dei nodi politici e amministrativi più spinosi nella regione Marche, con evidenti ripercussioni anche sul territorio.
Impatto sulle filiere locali e riflessi economici dell’incertezza
Il blocco delle concessioni non pesa solo sui titolari degli stabilimenti, ma si ripercuote anche sulle imprese che offrono servizi e forniture collegati. Scarpetta evidenzia come anche le aziende che riforniscono attrezzature o materiali balneari siano costrette a rallentare il proprio lavoro per timore di impegni a lungo termine, non potendo contare su una programmazione stabile.
Questa situazione provoca un effetto a catena lungo tutta la filiera produttiva e commerciale connessa al settore balneare. Senza investimenti e progetti, le imprese limitano le attività, riducono l’assunzione di personale e rinunciano a iniziative che potrebbero migliorare la qualità dell’offerta turistica. È un blocco che limita lo sviluppo locale e riduce l’attrattiva delle spiagge di Civitanova Marche, già sottoposte a pressioni ambientali e di mercato.
Il problema risale all’applicazione della direttiva Bolkestein, che ha imposto una riorganizzazione delle concessioni demaniali balneari. Da anni, questa norma genera tensioni e incertezze, perché non sempre le procedure sono chiare o adeguate alla realtà delle imprese e alle esigenze territoriali. Gli operatori lamentano di dover affrontare un’incertezza che pesa molto sul lavoro quotidiano e sulle prospettive future.
Ricadute sui lavoratori stagionali
L’influenza negativa di questo contesto riguarda anche i lavoratori stagionali e le famiglie che dipendono dal settore. La mancanza di certezze limita le opportunità di impiego e genera preoccupazioni sul futuro economico della zona. In qualche modo, la vicenda delle concessioni si collega alla vivibilità e allo sviluppo economico generale di Civitanova Marche.
Avvio della stagione estiva dopo maltempo e aspetti dei prezzi sulla costa
Nonostante le difficoltà amministrative e il maltempo di maggio, la stagione balneare 2025 è ufficialmente partita nelle spiagge di Civitanova Marche. Le mareggiate hanno danneggiato alcune aree, costringendo gli operatori a interventi di ripristino più volte, ma l’interesse dei cittadini è evidente. Le spiagge si riempiono già di visitatori e c’è voglia di godersi il mare, l’aria aperta e la socialità, come conferma lo stesso Scarpetta.
Il vicepresidente dell’associazione balneari segnala che le tariffe si sono stabilizzate dopo gli aumenti registrati nel periodo post-Covid. In media, per l’affitto di un ombrellone con due lettini, una famiglia spende tra i 15 e i 18 euro nei giorni feriali. Nei fine settimana, invece, i prezzi si aggirano tra 25 e 28 euro. Questi importi rispecchiano l’attuale incremento del costo della vita, ma restano accessibili per la maggior parte dei bagnanti.
Il contesto turistico locale si conferma quindi vivo nonostante le incertezze, e la spiaggia rappresenta ancora un richiamo importante nel periodo estivo. L’esperienza del cliente, la cura degli stabilimenti e i servizi offerti mantengono un ruolo centrale per il successo della stagione balneare. L’attenzione degli imprenditori si concentra quindi sulle esigenze immediate e sul mantenimento dell’attività, anche in un clima di attesa per gli sviluppi sulle concessioni.
L’impegno di balneari e fornitori, unito alla risposta del pubblico, costituisce una componente fondamentale per il tessuto economico e sociale di Civitanova Marche, a fronte dell’incertezza normativa che ancora pesa sul settore.