Axa ha annunciato l’acquisizione di Prima, il principale operatore diretto assicurativo in Italia, riconosciuto per il volume di premi raccolti nel 2024, pari a 1,2 miliardi di euro. La mossa strategica punta a consolidare la presenza del gruppo francese in Italia, soprattutto nel segmento auto, ampliando nel contempo la sua influenza nel canale di distribuzione diretta su scala europea.
Acquisizione di Prima: i dettagli dell’accordo e le cifre economiche
L’accordo prevede che Axa acquisisca il 51% della società Prima per un prezzo complessivo di 0,5 miliardi di euro. Per il restante 49% sono state previste opzioni call e put, concesse rispettivamente ad Axa e agli azionisti di minoranza. Il prezzo di esercizio di queste opzioni sarà determinato in base agli utili futuri di Prima. Questo meccanismo di valutazione lega direttamente l’interesse degli investitori alla performance dell’azienda, garantendo così una maggiore trasparenza e impegno reciproco.
L’investimento rappresenta una tappa importante per Axa, che punta a rafforzare il proprio mercato italiano e a espandere le attività dirette nel ramo danni. L’acquisizione non si limita a una semplice integrazione di quote ma indica una strategia precisa di espansione e consolidamento. Prima, con il suo modello di business diretto e la piattaforma tecnologica moderna, costituisce un asset importante per sostenere questa crescita.
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Impatto dell’operazione sul mercato italiano e su Axa
Con l’ingresso di Prima nel gruppo, Axa quasi raddoppierà le dimensioni del suo business auto in Italia. L’azienda francese potrà così sfruttare il portafoglio clienti e la tecnologia di Prima per incrementare vendite e fidelizzazione, soprattutto nel segmento assicurazioni dirette, che sta registrando una forte domanda da parte dell’utenza.
Il mercato assicurativo italiano nel ramo danni ha visto un’accelerazione nelle vendite attraverso canali diretti negli ultimi anni. Prima si colloca come leader in questo ambito, e la sua acquisizione rappresenta un vantaggio competitivo per Axa, che dal 2024 aveva già sviluppato questa linea in otto aree geografiche europee, con posizioni di leadership in quattro di esse. Integrare Prima permetterà di rafforzare la presenza in Italia, sia sul piano commerciale sia sotto il profilo tecnologico.
Strategie europee e dichiarazioni ufficiali di Axa
Patrick Cohen, ceo di Axa European Markets & Health, ha sottolineato che l’acquisizione non solo rafforza la posizione del gruppo nel mercato italiano, ma contribuisce alla crescita del business diretto anche negli altri paesi europei. Cohen ha evidenziato l’importanza della piattaforma avanzata di Prima e delle competenze consolidate nel servire i clienti in modo efficiente e innovativo.
Secondo Cohen, l’operazione contribuisce a creare sinergie tra Axa e Prima, permettendo al gruppo di offrire prodotti più flessibili e adattabili ai bisogni dei consumatori. L’impegno verso il canale diretto testimonia la volontà di Axa di consolidare un modello di distribuzione che dia risposte rapide e personalizzate, sfruttando le potenzialità digitali. Questo rende l’acquisizione un tassello rilevante per il posizionamento competitivo nel mercato europeo assicurativo.
Contesto di mercato e implicazioni future dell’operazione
Il settore assicurativo diretto sta vivendo una crescita significativa in Europa, spinta dalla domanda di prodotti più semplici e acquistabili online. In Italia, Prima ha costruito una posizione di primo piano grazie al rapporto diretto con l’utente e alle soluzioni snelle offerte. L’acquisizione da parte di Axa mette insieme l’esperienza di un grande gruppo internazionale con le dinamiche di un’azienda specializzata in distribuzione diretta.
Il mercato italiano, in particolare nel ramo auto, continua a rappresentare un segmento fondamentale con margini e opportunità di sviluppo. Il rafforzamento di Axa in questo ambito si riflette anche in una strategia più ampia di presidio dei canali digitali, che sono sempre più decisivi nelle scelte di acquisto degli assicurati. La mossa di Axa si inserisce in un quadro di consolidamenti nel mercato europeo, dove i gruppi cercano di offrire soluzioni più integrate e coordinate sul territorio.