Negli ultimi anni, oltre ai tradizionali sbarchi via mare, si è diffuso un metodo inedito e preoccupante per entrare illegalmente in Europa: si chiama “avion patera”. Questo sistema sfrutta voli aerei di linea, soprattutto low cost, per superare i confini internazionali aggirando i controlli. I migranti acquistano collettivamente i biglietti per lo stesso volo e, durante il viaggio, simulano emergenze mediche per costringere l’aeromobile a intercetti o atterraggi di emergenza all’interno dell’Unione europea. A quel punto escono dall’aereo e tentano di sfuggire alle autorità, evitando così le procedure regolari di ingresso.
Come funziona l’avion patera e quali sono i meccanismi dietro il fenomeno
Il meccanismo delle cosiddette “carrette dei cieli” si basa sulla pianificazione collettiva e sul coordinamento tra gruppi di migranti. In genere questi acquistano in gruppo i biglietti per un volo low cost, condizione essenziale visto il costo ridotto che permette loro di risparmiare rispetto ad altre rotte. Durante il volo, uno o più passeggeri simulano un malore grave, come un arresto cardiaco o una crisi respiratoria, costringendo il comandante ad attivare il protocollo di emergenza e a deviare l’aeromobile verso un aeroporto alternativo.
Il momento dell’atterraggio di emergenza
Quando l’aereo atterra fuori dalla destinazione prevista, solitamente in un paese europeo, le autorità aeroportuali si attivano per gestire l’emergenza medica. Nel frattempo, gli altri migranti approfittano della confusione per uscire dall’aereo e disperdersi. Questo sistema permette loro di entrare nel territorio europeo senza passare dai normali controlli di frontiera, evitando così le procedure di espulsione o il respingimento.
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I vantaggi percepiti e i rischi dell’avion patera rispetto alle rotte tradizionali
Questo tipo di viaggio risulta spesso più economico e meno rischioso rispetto al classico attraversamento via mare su imbarcazioni di fortuna. Nel Mediterraneo, le condizioni sono spesso precarie e molte persone hanno perso la vita durante tentativi di attraversamento. Le “carrette dei cieli” offrono un’alternativa che inganna i sistemi di controllo più comuni, riducendo, almeno in parte, il pericolo di naufragi.
Tuttavia, non sono assenti rischi. L’emergenza simulata può mettere in pericolo la vita del passeggero che finge il malore o degli altri passeggeri più vicini. Inoltre, chi tenta la fuga al momento dell’atterraggio si espone a denunce penali e a procedimenti di respingimento una volta fermato dalle forze dell’ordine. La logistica richiede anche un piano ben coordinato e la collaborazione tra persone che spesso si muovono in gruppi eterogenei e con scarsa esperienza di volo.
Ultimi casi registrati e la risposta delle autorità europee
Un episodio recente, avvenuto il 27 aprile 2025, ha riportato sotto i riflettori questo sistema. Un volo low cost, decollato da un paese africano diretto verso una capitale europea, ha subito un atterraggio d’emergenza a causa di una simulazione di malore a bordo. Gli agenti aeroportuali hanno immediatamente avviato i controlli, ma una parte dei passeggeri è riuscita a scappare prima dell’identificazione completa.
Le autorità europee hanno rafforzato i controlli nei principali aeroporti e sono state attivate alcune misure di coordinamento tra stati per condividere informazioni su gruppi sospetti e biglietti acquistati in blocco. Anche le compagnie aeree stanno aggiornando i protocolli di sicurezza cercando di prevenire casi simili. Nel contempo, le normative sui controlli sanitari e sui voli di linea vengono monitorate con maggiore attenzione, per non disperdere le risorse nel gestire emergenze probabilmente programmate.
Impatto sulle normative e sui controlli aeroportuali
Il fenomeno delle avion patera sottolinea i limiti dei controlli attualmente in uso negli aeroporti e mette in difficoltà gli operatori del settore. L’uso di voli di linea come mezzo di ingresso irregolare richiede un intervento su più fronti, dal controllo dei biglietti e delle prenotazioni, fino al coordinamento con le forze dell’ordine di vari paesi europei.
La procedura di atterraggio di emergenza per malori a bordo è una delle più delicate nel settore del trasporto aereo e, per questo, non può essere ignorata. La sfida è discriminare tra emergenze reali e finte senza ritardare l’intervento medico o creare allarmi inutili. Le autorità cercano soluzioni per identificare tempestivamente casi sospetti anche prima dell’imbarco, migliorando così la sicurezza e riducendo i casi di fuga in territorio europeo.
Implicazioni sul controllo delle frontiere e sul sistema di gestione dei migranti
Questo sistema, in ascesa, impone una riflessione profonda sulle rotte migratorie e sulle vulnerabilità dei controlli che vanno ben oltre il mare e i confini terrestri. La mobilità aerea, finora considerata sicura e controllabile, viene così messa alla prova da nuove tattiche che mettono in discussione l’efficacia dei tradizionali modelli di sorveglianza.
“La complessità di un fenomeno del genere richiede una risposta coordinata e multilivello, che coinvolga tutte le parti interessate per tutelare la sicurezza senza compromettere i diritti fondamentali.”