Il dibattito sull’autonomia differenziata torna al centro dell’attenzione politica nella Basilicata. Il 13 giugno a Venosa, il corso di formazione politica 2025 organizzato dalla Lega focalizzerà il tema del rapporto tra globalizzazione e ricadute sociali, ponendo particolare attenzione alle implicazioni dell’autonomia per la governance locale e lo sviluppo del Mezzogiorno. Un’occasione per confrontarsi con figure istituzionali e approfondire gli strumenti e le responsabilità connesse alla possibilità di una maggiore indipendenza gestionale delle regioni.
Il corso di formazione politica della lega in basilicata: struttura e obiettivi
Il quarto appuntamento del corso intitolato “Formare per governare, governare per cambiare” si svolgerà nella sala Baliaggio dell’hotel Orazio di Venosa, a Potenza. L’evento fa parte di una serie di sei incontri previsti nel 2025, con l’intento di aggiornare e coinvolgere esponenti politici e cittadini su questioni di politica territoriale e sviluppo. L’organizzazione della Lega regionale punta a un confronto diretto e dettagliato su temi attuali che coinvolgono il futuro delle regioni, specialmente nel contesto delle variazioni del ruolo dello Stato centrale e delle autonomie locali.
Protagonisti e struttura dell’evento
Il programma prevede la partecipazione di diversi esponenti politici, a partire dal commissario della Lega Basilicata, Pasquale Pepe, che è anche vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle infrastrutture. Già questa combinazione di ruoli indica l’importanza attribuita al tema, in particolare nell’ambito delle infrastrutture, un settore spesso legato ai problemi di governance regionale e all’erogazione dei servizi. Oltre a Pepe, interverranno i consiglieri regionali Francesco Fanelli e Domenico Tataranno, sottolineando la presenza politica locale e il coinvolgimento diretto nelle dinamiche territoriali.
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La moderazione sarà affidata a Giulio Curatella, della segreteria regionale della Lega Basilicata, che ha il compito di mantenere il focus sui temi trattati e agevolare il dibattito. Questo tipo di organizzazione evidenzia un percorso formativo pensato per creare consapevolezza politica e stimolare un dialogo costruttivo intorno a temi spesso delicati come l’autonomia regionale e la gestione delle competenze.
L’autonomia differenziata tra responsabilità e opportunità per il sud
Pasquale Pepe ha espresso chiaramente la posizione del partito e della sua rappresentanza sul tema dell’autonomia differenziata rispetto al Sud Italia. Ha sottolineato che “autonomia non equivale ad abbandono, ma a una diversa assunzione di responsabilità”. Questo concetto vuole mettere in evidenza che una gestione locale più diretta richiede anche un impegno concreto e la capacità di governare con visione e pragmatismo.
La posizione di Pepe si basa su un’idea di valorizzazione delle competenze già presenti nel Mezzogiorno, puntando alla possibilità di amministrare in modo più efficace risorse e funzioni oggi gestite dallo Stato centrale. Questo non significa frammentazione o isolamento, ma integrare le esigenze locali in un quadro nazionale più articolato. L’autonomia potrebbe così consentire di modellare politiche e investimenti su misura per i bisogni specifici delle comunità, con conseguenze positive su territori spesso penalizzati.
Gestione e risorse finanziarie
La gestione diretta potrebbe ampliare la dotazione finanziaria a disposizione degli enti locali. Pepe ha richiamato settori fondamentali come sanità, scuola, trasporti, servizi sociali e infrastrutture, che più di altri risentono delle difficoltà da anni presenti nel Mezzogiorno. Avere competenze e risorse maggiori permetterebbe, nella sua visione, di rispondere con più efficacia alle esigenze di cittadine e cittadini, intervenendo su problematiche concrete e immediate.
Questa idea è inserita in un contesto ampio in cui la globalizzazione cambia il volto delle società e i movimenti economici e sociali richiedono risposte rapide. La possibilità di adattare la governance locale a questi mutamenti è vista come uno strumento indispensabile per non restare indietro rispetto a realtà più agili o dotate di poteri decisionali più estesi.
Il contributo delle istituzioni e degli esperti durante l’incontro di venosa
Uno degli elementi più significativi dell’incontro a Venosa sarà la partecipazione dell’onorevole Alberto Bagnai, presidente della Commissione parlamentare di controllo degli enti gestori delle forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. La sua presenza arricchirà il confronto con un esperto che combina competenze in materia di economia e politiche sociali, offrendo una prospettiva di valutazione sulle conseguenze dell’autonomia anche in termini di welfare e sistema previdenziale.
Rilevanza politica e confronto
Il coinvolgimento di rappresentanti istituzionali di diversi livelli conferma la rilevanza del tema nei palazzi della politica nazionale e regionale. Bagnai porterà all’attenzione dei partecipanti elementi critici legati alle esperienze di autonomia già in corso in altre aree del paese, contribuendo a mettere a fuoco rischi e benefici legati a queste forme di governo.
I rappresentanti della Basilicata, con Pepe, Fanelli e Tataranno, confermano una volontà politica chiara: interpretare il momento come un’opportunità di crescita e rilancio. Nel corso dell’incontro si potranno affrontare le difficoltà che permangono, ma anche cercare soluzioni condivise e concreti punti di partenza per un coinvolgimento più attivo nella gestione delle risorse e delle politiche pubbliche.
La scelta tematica del corso, che include la globalizzazione e le sue ricadute sociali, ben si lega al discorso sull’autonomia. Lo scenario globale coinvolge i territori anche sotto il profilo economico e sociale e crea nuove sfide su cui un’amministrazione più vicina ai cittadini potrebbe intervenire con strumenti aggiornati e più flessibili rispetto agli schemi tradizionali.
L’incontro diventa quindi un momento per discutere di politica ma anche di futuro, mettendo in relazione dinamiche internazionali con scelte locali di grande rilievo. La combinazione di esperienze, conoscenze politiche e interventi tecnici offre un quadro articolato per capire cosa significhi oggi autonomia differenziata per la Basilicata e il Sud Italia.