Aumento significativo degli incidenti in montagna in Italia: allarme sicurezza tra escursionisti e ciclisti e-bike

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Incidenti in montagna in aumento, cresce l’allarme tra escursionisti e ciclisti e-bike. - Gaeta.it

Armando Proietti

26 Agosto 2025

L’estate 2025 registra un incremento preoccupante degli interventi di soccorso in montagna. Il maggior flusso turistico verso le vette italiane, soprattutto in Alto Adige e Trentino, ha provocato un’impennata degli incidenti, con un numero di vittime che ha superato quello degli anni passati. L’impreparazione degli appassionati di escursionismo e l’uso crescente di biciclette elettriche sulle piste montane pesano su questa nuova emergenza. Il Soccorso alpino lancia l’allarme, sottolineando la necessità di un diverso approccio alla montagna e un’adeguata attrezzatura per evitare tragedie.

Il boom del turismo in montagna e il conseguente aumento degli incidenti

L’estate del 2025 ha fatto registrare una crescita consistente delle persone che scelgono la montagna come meta di vacanza. L’appeal per la quiete, la natura e il clima più fresco spinge molti verso i sentieri alpini. Questa crescita però porta con sé aumento degli interventi di soccorso. A livello nazionale il Soccorso alpino segnala un aumento tra il 15 e il 20 percento rispetto allo scorso anno. I dati più allarmanti arrivano dall’Alto Adige, dove il numero dei morti è raddoppiato, toccando quota quindici casi soltanto tra giugno e luglio. Situazione simile è stata osservata nel vicino Trentino.

Questo incremento si collega a una maggiore accessibilità della montagna, ma soprattutto all’alta presenza di persone non preparate. Il presidente del Cnsas Alto Adige, Alberto Covi, mette in luce questo aspetto: molti escursionisti affrontano percorsi montani trattandoli come se fossero spazi urbani o spiagge estive. Sottovalutano così i rischi legati ai cambiamenti climatici repentini e alle esigenze specifiche del terreno alpino. Il dato più significativo è l’aumento di 130 interventi solo nell’arco di due mesi in Alto Adige.

Le cifre indicano che il turismo montano, spinto anche dalla ricerca di spazi meno affollati rispetto alle città, continua a crescere senza sosta. Questo fenomeno porta necessariamente una maggiore esposizione al pericolo. I numeri dimostrano come il contatto con la natura si stia intensificando, ma senza un adeguato rispetto e conoscenza del terreno. Il risultato sono sinistri che vanno da piccoli infortuni fino a eventi fatali.

Cause dell’incremento e lacune nella preparazione degli escursionisti

Le ragioni dell’aumento degli incidenti sono molteplici e legate sia alla preparazione fisica sia all’adeguatezza dell’attrezzatura. La maggior parte delle persone che frequentano la montagna oggi non considera le condizioni mutevoli del meteo o gli sforzi richiesti dal territorio. Alberto Covi ha osservato come molti escursionisti portino nello zaino oggetti inutili, come l’iPad, trascurando giacca a vento, guanti o strumenti essenziali per proteggersi dal freddo improvviso o da un temporale.

Un altro elemento fondamentale riguarda le calzature: oltre la metà degli interventi vede coinvolte persone con scarpe inadatte. Le sneakers da città non permettono stabilità né sostegno, aumentano il rischio di cadute e di incidenti. Per camminare in montagna servono scarpe che coprano la caviglia e abbiano suole robustissime tipo Vibram, fondamentali per camminare su terreni ripidi e sconnessi. Gli interventi di soccorso per chi indossa scarpe sbagliate spesso tolgono risorse a chiamate più gravi.

La mancanza di formazione rispetto all’ambiente montano è una responsabilità condivisa. Non solo il Club Alpino Italiano deve impegnarsi nella diffusione di informazioni corrette, ma anche le strutture turistiche locali dovrebbero assumere un ruolo educativo. Albergatori e operatori turistici possono aiutare a trasmettere l’idea che la montagna non è come un lungomare o un parco cittadino, ma un ambiente dove regole e attrezzature vanno rispettate con attenzione assoluta.

I rischi dell’uso crescente delle e-bike sulle strade di montagna

Oltre agli escursionisti tradizionali, negli ultimi anni la diffusione delle bici a pedalata assistita ha portato a un nuovo tipo di incidenti in montagna. In Alto Adige i casi di sinistri legati alle e-bike sono aumentati alla pari con quelli a piedi. Queste biciclette, che pesano tra i 20 e i 25 chili, permettono di raggiungere quote alte senza grande sforzo fisico. Questo però può ingannare gli utenti, che si trovano in situazioni più impegnative rispetto alle proprie capacità.

Il momento più pericoloso è la discesa, quando la fatica accumulata e la diminuzione dell’attenzione portano a un calo di concentrazione. Il controllo dello sterrato diventa difficile con questo peso e velocità maggiori. Le cadute possono provocare fratture gravi, soprattutto agli arti e al cranio, creando emergenze che richiedono interventi complessi dei soccorritori.

Quando si parla di incidenti con le e-bike, la parola chiave torna a essere la consapevolezza dei propri limiti e delle condizioni del percorso. Il numero crescente di questi sinistri dimostra come non basti mettere una bici elettrica in spalla per affrontare la montagna senza rischi. Serve una preparazione specifica, insieme a un approccio prudente e al rispetto delle regole di sicurezza.


Il fenomeno degli incidenti in montagna nel 2025 rappresenta una realtà concreta che chiama all’attenzione tutti i soggetti coinvolti nei flussi turistici alpini. Il sorriso di chi affronta una passeggiata in quota può trasformarsi in tragedia se sottovalutata la preparazione, la scelta dell’attrezzatura o la prudenza durante la discesa. Il Soccorso alpino continua a lavorare con impegno, ma la strada per ridurre i sinistri passa attraverso una cultura più consapevole e responsabile della montagna.