Il terzo trimestre del 2025 porta con sé un aumento dell’1,9% della bolletta elettrica per i clienti vulnerabili serviti in maggior tutela. A comunicarlo è Arera, l’autorità per l’energia, che sottolinea come questo cambiamento riguardi esclusivamente i circa 3 milioni di utenti vulnerabili ancora tutelati dal mercato di maggior tutela. Il quadro non coinvolge invece chi è passato al mercato libero, anche se questi clienti hanno il diritto di rientrare nella maggior tutela. L’incremento è collegato principalmente alla crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata a fattori stagionali e a una domanda che resta alta durante il periodo estivo.
Il contesto del mercato energetico e il ruolo della maggior tutela
Nel contesto italiano, la maggior tutela continua a interessare una parte significativa dei clienti vulnerabili, circa 3 milioni, che possono usufruire di tariffe regolate dall’autorità pubblica. Tutti i clienti vulnerabili che operano nel mercato libero hanno la possibilità di tornare a questa forma di tutela, basata su condizioni più controllate e tariffarie più stabili. Il provvedimento è pensato per sostenere chi ha difficoltà a gestire le variazioni dei prezzi energetici, soprattutto in momenti di forte fluttuazione del mercato.
Il mercato dell’energia elettrica in Italia è influenzato da fattori complessi, che includono l’andamento dei prezzi all’ingrosso, la domanda stagionale e i costi di gestione delle risorse elettriche. Nel terzo trimestre 2025, Arera ha segnalato come le previsioni di prezzi più elevati all’ingrosso abbiano pesato sull’aggiornamento tariffario della maggior tutela. La domanda ha mostrato un aumento, confermato dall’andamento delle temperature normali per il periodo che mantengono alto l’uso di energia.
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Fattori alla base dell’aumento della bolletta nel periodo estivo
Le variazioni cicliche del mercato energetico mostrano in estate una pressione sui costi legata all’aumento della domanda, specie nei mesi di luglio e agosto. Le ore più critiche coincidono con i picchi di consumo, quando il sistema elettrico deve garantire un’adeguata risposta all’esigenza di energia. Questo porta a un incremento dei costi del cosiddetto mercato della capacità, una voce che riguarda la disponibilità degli impianti elettrici necessari per assicurare l’equilibrio tra domanda e offerta.
Arera segnala anche l’incremento delle spese legate al servizio di dispacciamento, cioè l’attività che regola il flusso di energia sulla rete elettrica per evitare blackout e garantire stabilità. Questi costi aggiuntivi si affiancano a quelli per l’approvvigionamento dell’energia. L’aspetto più rilevante, quindi, è legato alle condizioni operative del sistema elettrico durante il periodo estivo, che fanno salire i prezzi e impattano direttamente sulle tariffe per i clienti in maggior tutela.
Impatto della revisione annuale dei costi per la tutela dei clienti vulnerabili
L’aumento complessivo dell’1,9% della bolletta elettrica include anche una piccola parte dovuta alla revisione annuale delle componenti che coprono i costi degli operatori impegnati nella tutela dei clienti vulnerabili. Questa voce rappresenta una quota limitata dell’incremento generale, ma è importante nella gestione finanziaria del sistema di protezione previsto dallo stato a favore delle fasce più deboli.
Nonostante l’aumento della spesa per la materia energia, Arera conferma che la componente degli oneri di sistema non ha subito variazioni nel trimestre. Questo significa che l’aumento riguarda essenzialmente la materia prima energia e gli altri costi tecnici connessi al sistema elettrico, senza modifiche agli oneri destinati ad altri scopi come il sostegno alle rinnovabili o il finanziamento dei servizi di rete.
L’aggiornamento tariffario rispecchia la complessità delle dinamiche del mercato elettrico italiano. I clienti vulnerabili rappresentano una categoria particolare e la maggior tutela cerca di offrire una rete di protezione, anche se alle condizioni imposte dal sistema energetico nazionale nel difficile contesto stagionale.