I furti nelle aziende agricole della zona dell’Alto Bradano, in provincia di Potenza, stanno assumendo proporzioni preoccupanti. La Coldiretti provinciale ha lanciato un appello, definendo questa situazione come un fenomeno allarmante. Le aziende, spesso ubicate in aree isolate, diventano così facili bersagli per ladri che, nel cuore della notte, si impadroniscono di attrezzature, mezzi agricoli e derrate alimentari. Questo problema non solo solleva interrogativi sulla sicurezza, ma mette a dura prova l’economia degli agricoltori.
Un contesto di vulnerabilità
Le aziende agricole dell’Alto Bradano affrontano sfide significative in termini di sicurezza a causa della loro collocazione in aree isolate. Questa geografia rende più difficile per i proprietari proteggere i propri beni e riduce l’efficacia dei sistemi di sorveglianza. La Coldiretti ha evidenziato come i furti avvengano principalmente durante le ore notturne, approfittando dell’assenza di vigilanza. Non si tratta solo di un danno materiale, ma di una vera e propria intimidazione per gli agricoltori che, già alle prese con le difficoltà del mercato e delle condizioni climatiche, si trovano ora a fronteggiare anche il timore di subire furti.
Gli agricoltori denunciano un senso di impotenza di fronte a questa situazione crescente. Molti di loro si sentono costretti a investire in sistemi di sicurezza aggiuntivi o a rinunciare a importanti investimenti per la propria attività, col rischio di compromettere ulteriormente la loro produttività. Le attrezzature rubate non sono semplici strumenti, ma rappresentano investimenti cruciali in un settore già in crisi, e la loro perdita può significare la differenza tra il successo e il fallimento.
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I costi del furto
Il danno subito dagli agricoltori non si limita alla mera perdita delle attrezzature. Secondo le parole di Maria Cerabona, direttore provinciale della Coldiretti, la situazione è aggravata dal fatto che molti imprenditori sono ancora in debito per i finanziamenti utilizzati per acquistare le attrezzature sottratte. Questo rappresenta un ulteriore grave aspetto, poiché l’agricoltore si trova così a dover sostenere costi imprevisti e ad affrontare un periodo di inattività forzata.
In un contesto economico già difficile, il furto di mezzi agricoli e attrezzature si traduce in una triplice perdita per gli agricoltori: il furto in sé, l’interruzione dell’attività lavorativa e l’obbligo di una nuova spesa per riacquistare quanto rubato. Per molte aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, questa situazione è insostenibile e potrebbe portare, in alcuni casi, alla chiusura. L’assenza di sostegno adeguato da parte delle istituzioni per affrontare questi eventi criminosi contribuisce a un clima di sfiducia e insicurezza tra gli operatori del settore.
Le misure di risposta
Di fronte a questa ondata di furti, è fondamentale che le autorità locali e le forze dell’ordine intensifichino gli sforzi per garantire maggiore sicurezza nelle zone agricole. Ciò può includere il potenziamento della sorveglianza nelle aree isolate e l’implementazione di campagne informative per sensibilizzare i produttori sull’importanza di adottare misure preventive. Le associazioni di categoria, come la Coldiretti, possono svolgere un ruolo chiave nel fornire supporto e risorse agli agricoltori, per aiutarli a proteggere le proprie aziende.
Inoltre, si rende necessaria una maggiore collaborazione tra agricoltori e forze dell’ordine, affinché le segnalazioni di furti siano più tempestive e efficaci. Strategiche potrebbero essere anche forme di vigilanza collettiva, dove gli imprenditori si organizzano per monitorare le proprie terre e quelle dei vicini, aumentando così il senso di comunità e di sicurezza.
L’auspicio è che, attraverso un impegno congiunto, si possa mettere fine a questa spirale di furti che mina non solo l’economia locale, ma anche la stabilità e la serenità degli agricoltori, i quali continuano a lavorare instancabilmente per coltivare e produrre, nonostante le difficoltà.