Aumentano i prezzi nel mercato libero rispetto al servizio di maggior tutela per tutte le classi di consumo energetico

Aumentano i prezzi nel mercato libero rispetto al servizio di maggior tutela per tutte le classi di consumo energetico

Nel 2025 il prezzo dell’energia nel servizio di maggior tutela torna a essere più basso rispetto al mercato libero, dopo anni di turbolenze causate da pandemia, crisi geopolitiche e interventi normativi.
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L’articolo analizza l’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica tra mercato libero e maggior tutela in Italia, evidenziando come nel 2025 il servizio di maggior tutela offra tariffe mediamente più basse rispetto al mercato libero, dopo le turbolenze degli ultimi anni causate da pandemia e crisi geopolitiche. - Gaeta.it

Il confronto tra mercato libero e maggior tutela per l’energia elettrica si riaccende nel 2025, con prezzi del mercato libero che tornano a superare quelli del servizio regolato. Dopo un periodo di anomalie causate da eventi come la pandemia e le tensioni geopolitiche, Arera ha evidenziato nelle sue analisi come il sistema dei prezzi si sia stabilizzato riprendendo un andamento simile a quello osservato prima del 2020. Ecco come si è evoluta la situazione negli ultimi anni, illustrata dall’autorità responsabile per l’energia e le reti.

Il prezzo dell’energia tra mercato libero e tutela: l’andamento dal 2012 al 2019

Nel periodo compreso tra il 2012 e il 2019 il prezzo dell’energia nel servizio di maggior tutela è risultata sempre più basso rispetto alle offerte del mercato libero, con una differenza media intorno al 19%. Questo rifletteva un contesto di prezzi relativamente stabili e più contenuti di quelli che si sono registrati negli anni successivi. Arera ha sottolineato che in quegli anni i consumatori domestici tutelati potevano beneficiare di tariffe più vantaggiose, in parte grazie a meccanismi di regolazione delle tariffe ancora in vigore e ad un contesto energetico meno volatile.

Caratteristiche del mercato libero e maggior tutela

Questa tendenza ha caratterizzato un lungo arco temporale, durante il quale le offerte presenti sul mercato libero si sono collocate costantemente su livelli di prezzo superiori. Nel servizio di maggior tutela, infatti, il prezzo veniva costruito secondo criteri prefissati e soggetti a revisione periodica, mentre sul mercato libero le imprese applicavano strategie di prezzo più dinamiche, legate al contesto concorrenziale e alle fluttuazioni globali della materia prima.

I cambiamenti tra il 2020 e il 2024: impatto di crisi e interventi normativi

Con l’esplodere della pandemia di Covid-19, seguita dalla crisi delle materie prime e dai mutamenti geopolitici degli ultimi anni, il mercato energetico ha vissuto un periodo di forti turbolenze. Tra il 2020 e il 2024 il confronto tra prezzi del mercato libero e servizio di maggior tutela è risultato più complicato. Nel biennio 2022-2023, si è osservato un’inversione rispetto al passato: il prezzo nel servizio di tutela è stato superiore rispetto a quello del mercato libero.

Questa situazione, fuori dal comune, è stata influenzata da eventi eccezionali e da interventi specifici del governo italiano. Il decreto Aiuti bis dell’agosto 2022 ha sospeso fino al 30 giugno 2023 qualsiasi clausola che consentisse ai fornitori del mercato libero di modificare unilaterlamente i prezzi, rallentando l’adeguamento tariffario nel libero mercato. “Questo spostamento temporaneo ha contribuito a distorcere il confronto tra i due mercati.” Un’altra caratteristica del periodo è stata la modalità di recupero dei costi nel servizio di tutela. Questa regolazione ha compensato scostamenti avvenuti in periodi precedenti, distribuendo su lungo termine le differenze tariffarie.

Effetti degli interventi governativi

Il ritorno alla normalità nel 2025 e il ruolo delle offerte a prezzo fisso

Nel 2025 la situazione è tornata ad allinearsi con le dinamiche pre-pandemiche. Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha segnalato che il differenziale tra i prezzi dei due mercati si è ristabilito, con il servizio di tutela che offre tariffe mediamente più basse rispetto al mercato libero. Questo è accaduto nonostante si riscontri sul mercato libero una presenza crescente di offerte a prezzo fisso, che rappresentano una scelta differenziata per il consumatore.

Nel mercato libero, infatti, le offerte si differenziano molto tra loro e alcuni prezzi possono risultare più bassi o più alti rispetto alla tariffa tutelata. Il valore aggiunto di queste offerte può derivare da servizi extra non forniti nel servizio di maggior tutela, giustificando così differenze che restano comunque contenute. “Chi sceglie il mercato libero deve valutare con attenzione l’offerta, specie considerando la volatilità dei prezzi dell’energia nell’attuale contesto.”

I numeri del confronto: consumi e costi a gennaio 2025

La relazione annuale 2025 fornisce dati concreti sul confronto tra le tariffe. Per un consumatore domestico vulnerabile in maggior tutela con un consumo annuo di 2.000 kWh e una potenza contrattualizzata di 3 kW, il prezzo dell’energia al 1° gennaio 2025 si attesta a 28,21 centesimi di euro al netto delle imposte e a 31,28 centesimi comprensivi di tasse.

Nel servizio a tutele graduali, riservato a un consumatore con le stesse caratteristiche, il prezzo risulta inferiore: 22,33 centesimi al netto delle imposte e 24,81 centesimi considerando le tasse. La differenza tra le due tariffe conferma come nel 2025 il servizio di maggior tutela conservi un vantaggio significativo, almeno per le classi di consumo riportate dall’Autorità.

Questi dati aiutano a capire concretamente l’impatto sulle bollette domestiche e il ruolo che ancora oggi assume il servizio di tutela all’interno del mercato energetico italiano. L’evoluzione tariffaria e le alternative disponibili si confermano temi decisivi per i consumatori e per la regolamentazione futura.

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