La notte tra il 26 e il 27 aprile 2025 è stata segnata da un’intensa offensiva militare russo-ucraina lungo la linea Sumy – Kharkiv – Dnipro. I raid combinati, comprendenti missili balistici e droni, hanno interessato più zone dell’Ucraina, provocando vittime e danni ingenti. Le autorità ucraine hanno denunciato l’attacco, mentre Mosca ha risposto con accuse contro l’Ucraina per raid sulla Russia. Nel frattempo si intensificano le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina alle Nazioni Unite, con un confronto acceso sul sostegno di Pechino alla guerra russa. Oggi la scena religiosa si anima per un incontro tra papa Leone XIV e un alto prelato della Chiesa ortodossa russa, in un clima di delicata gestione dei rapporti internazionali.
Offensiva russa di missili e droni nell’est e centro ucraino
Secondo le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X, la notte appena passata è stata caratterizzata da attacchi missilistici e raid con droni lungo un fronte molto esteso, che va dalla regione di Sumy a quella di Kharkiv fino a Dnipro. L’attacco ha causato feriti e vittime, un bilancio purtroppo in crescita, riferisce il presidente. In particolare, nella regione di Dnipropetrovsk, il governatore Serhiy Lisak ha definito la situazione “una notte terribile”, descrivendo un massiccio attacco combinato contro obiettivi civili e militari. Nonostante le difese ucraine abbiano intercettato e distrutto sette missili e 26 droni, alcune esplosioni hanno colpito un centro commerciale, praticamente raso al suolo, e diverse automobili private hanno preso fuoco in seguito agli impatti.
Nella zona di Kharkiv, ulteriori ondate di droni russi hanno provocato almeno tre feriti a Zmiiv, località a nord-est della città. Le forze ucraine hanno sottolineato l’efficacia del pronto intervento dei soccorritori locali, capaci di agire rapidamente per prestare assistenza e contenere i danni. Zelensky ha ribadito che questi attacchi non resteranno senza risposta e che i droni a lungo raggio di Kiev punteranno a colpire infrastrutture militari, logistiche e basi aeree russe. L’attacco è un segnale concreto della prosecuzione delle ostilità e dell’intensità del conflitto che coinvolge sia obiettivi civili sia installazioni militari.
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raid ucraini in Russia e vittime nella regione di Rostov
Dal lato russo, le autorità hanno denunciato analoghe incursioni ucraine sul territorio della regione di Rostov. Il governatore ad interim, Yuriy Slyusar, ha riportato su Telegram che due civili sono morti a causa di un attacco aereo, il quale ha provocato l’incendio di un’automobile. Le vittime non sono state ancora identificate e indagini sono in corso sul luogo dell’incidente. L’episodio segue un recente bombardamento russo su un centro medico di Kharkiv che ha causato un morto e 14 feriti.
Secondo Slyusar, le forze di difesa aerea russe hanno intercettato e abbattuto droni provenienti dall’Ucraina in cinque distretti della regione di Rostov: Kamensk-Shakhtinsky, Tarasovsky, Millerovsky, Krasnosulinsky e Sholokhovsky. Questi eventi testimoniano l’allargamento del conflitto anche oltre i confini ucraini, con rischi crescenti per la popolazione civile presente nelle aree di confine.
Scontro diplomatico tra stati uniti e cina al consiglio di sicurezza onu
Nel contesto internazionale, la guerra in Ucraina rimane al centro dei confronti diplomatici. La riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha visto uno scontro tra Stati Uniti e Cina. Gli Stati Uniti hanno accusato Pechino di sostenere Mosca nel conflitto, chiedendo esplicitamente che interrompa l’export di materiali a duplice uso, fondamentali per l’apparato militare russo. Dorothy Shea, rappresentante statunitense all’Onu, ha rilevato la presenza continua di componenti cinesi impiegati in droni, veicoli e armi russe.
La contro-replica della Cina è arrivata dal vice rappresentante Geng Shuang, che ha definito tali accuse infondate, sottolineando che Pechino applica rigorosi controlli sull’esportazione di questi materiali. Pechino si è detta estranea al conflitto, invitando Washington a cessare l’invio di accuse e a dedicarsi a promuovere il cessate il fuoco e i negoziati di pace. Resta il fatto che la Cina mantiene rapporti commerciali significativi con la Russia, in particolare nell’import-export di petrolio e beni strategici per la difesa, oltre a diverse segnalazioni di trasporti clandestini di motori per droni.
L’attesa è rivolta all’incontro extra-occidentale tra Vladimir Putin e Xi Jinping, previsto a settembre nell’ambito del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Questo appuntamento sarà un indicatore delle prossime mosse politiche e militari nell’area euroasiatica.
Incontro tra papa leone XIV e metropolita antonij per dialogo tra chiese in conflitto
Il 27 aprile 2025 si svolgerà a Roma un incontro tra papa Leone XIV e il metropolita Antonij di Volokolamsk, capo del dipartimento per le relazioni estere della Chiesa ortodossa russa e considerato una sorta di “ministro degli Esteri” del patriarca Kirill. La visita del metropolita arriva in un momento molto delicato per le relazioni tra le confessioni cristiane e per il contesto geopolitico globale.
La riunione si presenta come un tentativo di costruire canali di comunicazione diretti e aperti tra le due chiese, dopo anni di tensioni aggravate dalla guerra in Ucraina. Seppure non vi siano dettagli ufficiali sul contenuto dell’incontro, l’appuntamento potrebbe segnare una svolta nel dialogo religioso e, indirettamente, nella mediazione di pace sul piano internazionale. La Chiesa ortodossa russa ha finora sostenuto la posizione di Mosca nella guerra, mentre il Vaticano ha più volte espresso preoccupazione per le vittime civili. Questo faccia a faccia apre scenari nuovi per un possibile avvicinamento.