Domenica pomeriggio a Boulder, in Colorado, una manifestazione pro-Israele è stata funestata da un attacco con bottiglie molotov. L’evento, nato per ricordare gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza, ha subito un’escalation violenta che ha causato diversi feriti. L’Fbi ha subito aperto un’indagine per terrorismo, mentre le autorità locali stanno portando avanti accertamenti per chiarire dinamiche e responsabili.
Attacco con molotov a boulder, i fatti della giornata
La manifestazione, organizzata per esprimere solidarietà agli ostaggi detenuti a Gaza, si stava svolgendo regolarmente a Boulder domenica pomeriggio. La folla radunata ha assistito a un’improvvisa esplosione quando alcune bottiglie molotov sono state lanciate contro i presenti. Lanciando queste armi incendiarie, il colpevole ha scatenato panico e confusione tra i partecipanti. Più persone hanno riportato ferite non gravi, causate dalle fiamme e dalla fuga precipitosa. Secondo le prime testimonianze, l’attacco è sembrato mirato, con l’intento di seminare paura all’interno del corteo.
Immediatamente sul posto sono intervenuti i soccorsi insieme alle forze dell’ordine, che hanno isolato la zona e prestato assistenza ai feriti. Diverse ambulanze hanno trasferito i coinvolti negli ospedali vicini. Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto un uomo avvicinarsi alla folla poco prima dell’esplosione. La vittima dell’arresto è stata individuata rapidamente grazie alle immagini di videosorveglianza e alle segnalazioni degli agenti.
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L’arresto e il coinvolgimento del sospettato
Il capo della polizia di Boulder, stephen redfearn, ha confermato che il sospetto autore dell’attacco è stato arrestato sul posto dalla polizia. L’uomo, ferito lievemente forse durante la fuga o negli scontri con i poliziotti, è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. Gli inquirenti hanno definito l’episodio un “attacco terroristico mirato”, dando così rilievo alla gravità di quanto accaduto.
Le autorità stanno verificando i moventi e approfondendo ogni contatto e legame del fermato. Gli investigatori puntano a capire se l’azione sia stata pianificata da tempo e se abbia dietro sostegni organizzativi. La dinamica dell’aggressione sarà al centro delle prossime ore, con controlli su telefoni, veicoli e ambienti frequentati dal sospettato.
Nel frattempo, la sicurezza nelle zone limitrofe al luogo della manifestazione è stata rafforzata. Agenti in assetto antisommossa presidiano le aree per evitare nuovi episodi di violenza e garantire il proseguimento degli incontri pubblici.
Le reazioni delle istituzioni locali e dello stato
Jared Polis, governatore democratico del Colorado, ha dichiarato di seguire da vicino l’evolversi della situazione dopo l’attacco. Ha espresso vicinanza alle persone ferite e ha condannato con fermezza il gesto, parlando di un atto “pieno d’odio e inaccettabile”. La sua presenza ha sottolineato l’attenzione che le istituzioni statali stanno riservando a questo episodio.
Anche l’Fbi ha reagito subito aprendo un’indagine per terrorismo volta a chiarire ogni dettaglio dell’accaduto. I federali collaborano con le autorità locali per consolidare prove e testimonianze. L’azione congiunta punta a fornire al più presto risposte e a prevenire eventuali sviluppi futuri.
Le autorità locali hanno invitato la popolazione alla calma, mantenendo alta la vigilanza. In città sono state disposte campagne di informazione per invitare a segnalare comportamenti sospetti e sostenere la convivenza pacifica nelle strade. Ogni evento legato alla sicurezza pubblica costituisce un punto di attenzione serrato e prolungato in Colorado, specie in momenti di tensione internazionale come quello attuale.