L’ex direttore generale dell’Arpa Basilicata, antonio tisci, è stato assolto al termine di un processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup di Potenza, Barbara Auriemma. Il procedimento era scattato dopo una denuncia nel 2022, quando i carabinieri del Nas lo avevano trovato in ufficio pur risultando positivo al Covid e soggetto a isolamento domiciliare. La notizia dell’assoluzione è stata comunicata dallo stesso tisci, oggi commissario del Parco nazionale dell’Appennino lucano val d’Agri lagonegrese.
Il contesto della denuncia e il ruolo di antonio tisci
Nel 2022 antonio tisci era direttore generale dell’Arpa Basilicata, un ente regionale impegnato nel controllo ambientale. La sua posizione ha suscitato attenzione per legami con la scena politica locale, visto che in passato era stato consigliere regionale e la sua nomina all’Arpa era avvenuta da quota Fratelli d’Italia. I carabinieri del NAS, nel corso di controlli mirati, lo hanno trovato in servizio presso gli uffici dell’Arpa nonostante la positività al Covid-19, con obbligo di isolamento previsto dalle norme sanitarie del tempo. La segnalazione ha portato a una denuncia, accendendo un caso che ha coinvolto anche la politica regionale.
Le conseguenze politiche e amministrative della vicenda
Dopo la denuncia, il presidente della regione Basilicata, vito bardi, ha deciso di sospendere immediatamente tisci dall’incarico di direttore generale dell’Arpa, in linea con la necessità di tutelare la salute pubblica e l’immagine dell’amministrazione. La sospensione ha spinto tisci a rassegnare le dimissioni, facendo così cessare il suo ruolo all’interno dell’ente regionale. La vicenda è stata seguita dai media locali con grande interesse, perché evidenziava tensioni tra scelte politiche e rispetto delle regole imposte durante la pandemia.
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Lo sviluppo del processo e la sentenza del gup di potenza
Il processo si è svolto con il rito abbreviato, scelta che permette un giudizio più rapido su questioni circoscritte. Il giudice per le indagini preliminari di Potenza, barbara auriemma, ha valutato l’intera vicenda in pochi mesi, analizzando la documentazione e le motivazioni alla base della denuncia. Al termine dell’udienza, ha assolto antonio tisci per la cosiddetta “particolare tenuità del fatto”, formula giuridica che indica una violazione di modesta entità, tale da non giustificare la condanna. Questa decisione ha rimosso ogni accusa a carico di tisci, permettendogli di tornare a ricoprire ruoli pubblici, come avvenuto con la nomina a commissario del Parco nazionale dell’Appennino lucano.
Il ruolo attuale di antonio tisci nel parco nazionale dell’appennino lucano
Dopo la conclusione del processo, antonio tisci ha assunto l’incarico di commissario del Parco nazionale dell’Appennino lucano val d’Agri lagonegrese. Il parco è un’area protetta che comprende territori di grande valore naturalistico e culturale, con sfide legate alla gestione ambientale e allo sviluppo sostenibile. La figura del commissario è centrale nel coordinare attività di tutela, promozione e organizzazione. La vicenda giudiziaria conclusa con l’assoluzione ha dato a tisci la possibilità di lavorare in un ambito rilevante per la regione, in cui la sua esperienza nel controllo ambientale può risultare decisiva. Il caso resta comunque un esempio di come la pandemia abbia inciso su vite pubbliche e responsabilità individuali.