L’assemblea annuale di aife/filiera italiana foraggi si è svolta il 9 luglio 2025 a ravenna con la partecipazione delle aziende associate. L’incontro ha messo in luce il bilancio delle attività svolte nel 2024 e ha definito le strategie per il futuro, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale dell’erba medica e alle difficoltà causate dal cambiamento climatico. Alla riunione erano presenti il presidente gian luca bagnara e il direttore riccardo severi, che hanno illustrato i risultati e le iniziative in corso, insieme a interventi di esperti sul futuro dell’agricoltura europea.
I risultati sul fronte della sostenibilità e la certificazione ottenuta da aife nel 2024
Aife ha conquistato nel 2024 la certificazione di sostenibilità ISO 14044:2006, rilasciata da DNV Business Assurance a seguito di uno studio sul ciclo di vita dell’erba medica. Il lavoro è stato condotto dal team Turtle srl, spin-off dell’università di bologna guidato dal professor augusto bianchini, coinvolgendo diverse aziende associate. Questo riconoscimento permette oggi ad aife di presentarsi sui mercati nazionali e internazionali con un marchio di garanzia riguardo la qualità, la salubrità e la sostenibilità ambientale del prodotto essiccato.
La certificazione rappresenta un elemento chiave nei documenti e nelle etichettature aziendali, posizione su cui si lavora per uniformare l’uso corretto del logo DNV. Bagnara ha evidenziato l’importanza dell’erba medica in tematiche attuali come carbon farming, biodiversità e produzione di proteine vegetali, argomenti ormai centrali nel dibattito sull’agricoltura. Per migliorare ulteriormente le rese produttive, è stato avviato uno studio con il supporto dell’agronomo marco govi, focalizzato sulla qualità del suolo e l’uso di concimi biostimolanti. Quest’anno le rese sono state più basse, anche se la qualità del prodotto ha mantenuto standard elevati.
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Le sfide del cambiamento climatico e il ruolo della ricerca genetica nelle coltivazioni
Riccardo severi ha sottolineato che l’andamento delle rese dell’erba medica deve essere considerato da molteplici prospettive, tra cui l’impatto dei cambiamenti climatici. Questi effetti stanno mettendo a dura prova la produzione e richiedono una risposta mirata. Per contrastare queste difficoltà, aife ha programmato un confronto con la nuova governance di assosementi, l’associazione nazionale dei produttori di sementi.
L’obiettivo è potenziare la ricerca scientifica dedicata al miglioramento genetico del seme, campo che in italia ha subito un rallentamento negli ultimi anni. Il dialogo con assosementi si concentrerà sulle tecnologie e le innovazioni per sviluppare varietà di erba medica più resistenti a siccità e stress termici. Il progetto punta a fornire nuove soluzioni per assicurare una coltura stabile nonostante le variazioni climatiche, recuperando un settore chiave per l’agricoltura nazionale.
Proposte per aggiornare le linee guida sanitarie e il congresso mondiale sull’erba medica
Tra le iniziative in corso, aife sta preparando una richiesta al ministero della salute per aggiornare le linee guida HACCP, con l’obiettivo di ridurre i rischi biotici legati alla coltivazione dell’erba medica. La proposta verrà presentata dopo l’estate 2025 e punta a migliorare i protocolli di sicurezza e qualità nella filiera.
Aife inoltre ha un ruolo significativo nell’organizzazione del congresso mondiale sull’erba medica, che si terrà a reims, in francia, dal 3 al 6 novembre 2025. L’associazione italiana non solo parteciperà al congresso ma fa parte del comitato organizzatore, contribuendo all’allestimento e alla definizione dei temi. Questa manifestazione rappresenta un’occasione per confrontarsi con altri paesi e promuovere l’erba medica a livello internazionale.
Il futuro della politica agricola comune e il dibattito europeo sull’agricoltura
L’intervento di angelo frascarelli, docente all’università di perugia e esperto di politica agricola comune , ha preso in esame gli scenari europei in vista del nuovo quadro finanziario della PAC 2028-2034. Il documento sarà presentato a bruxelles il 16 luglio 2025, anticipo rispetto alle previsioni iniziali.
Frascarelli ha evidenziato alcune criticità, tra cui una possibile riduzione dei fondi da parte dell’UE del 10-30% rispetto all’attuale, elemento che preoccupa molti stati membri. Un’altra questione importante riguarda la difficoltà a coinvolgere giovani agricoltori e lavoratori nel settore, insieme al calo progressivo del reddito agricolo in diversi paesi europei. Bruxelles sta valutando misure per rendere il settore più attrattivo, migliorandone la competitività e la capacità di resistere alle trasformazioni esterne.
Tra le strategie emerse, c’è il progetto di rafforzare la sostenibilità ambientale e la relazione tra agricoltura e natura, puntando a una maggiore valorizzazione del cibo e delle condizioni di vita nelle zone rurali. Un ruolo chiave sarà giocato dalla diversificazione delle attività e dalla diffusione di impianti agrovoltaici capaci di produrre energia dalle coltivazioni agricole. La decisione finale sul nuovo PAC arriverà nel secondo semestre 2026, sotto la presidenza irlandese del Consiglio europeo.