Assegnato il premio bella di cesena 2025 ad astra innovazione e sviluppo per la ricerca ortofrutticola

Assegnato il premio bella di cesena 2025 ad astra innovazione e sviluppo per la ricerca ortofrutticola

Il premio “bella di cesena” 2025 assegnato ad Astra innovazione e sviluppo per il contributo alla ricerca ortofrutticola a Cesena, valorizzando tradizione agricola e innovazione contro le sfide climatiche e fitosanitarie.
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Il premio “Bella di Cesena” 2025 è stato assegnato ad Astra Innovazione e Sviluppo per il suo contributo alla ricerca agraria locale, valorizzando la tradizione e promuovendo innovazioni sostenibili nel settore ortofrutticolo di Cesena. - Gaeta.it

Il premio “bella di cesena” viene riconosciuto ogni anno dall’associazione terre centuriate cesenati a chi si distingue per il contributo alla crescita e cultura agraria locale. Nel 2025 la targa è stata consegnata ad astra innovazione e sviluppo, una realtà operativa a cesena nel campo della ricerca ortofrutticola e orticola. La cerimonia ha ribadito l’importanza della sperimentazione per tutelare varietà tradizionali e affrontare nuove sfide come i cambiamenti climatici.

Storia e significato del premio bella di cesena

Il premio affonda le sue radici nella varietà di pesca che ha accompagnato la tradizione romagnola per decenni: la “bella di cesena”. Questa pesca non rappresenta solo un frutto, ma un segno identitario per le famiglie che abitano il territorio cesenate. L’associazione terre centuriate cesenati ha dato vita a questo riconoscimento per valorizzare chi opera o ha operato a favore dell’agricoltura locale, con un occhio alla difesa delle colture tipiche e allo sviluppo sostenibile della zona.

Sono 13 le edizioni celebrate finora, con premi assegnati a esperti e aziende che lavorano quotidianamente per migliorare la qualità delle produzioni agricole regionali. Il nome del premio si lega dunque sia al passato sia al futuro, come monito a non dimenticare le origini e a proteggere il patrimonio agricolo attraverso l’innovazione. Questo nesso tra tradizione e avanguardia è particolarmente rilevante per un territorio con radici profonde nella frutticoltura e nella coltivazione di ortaggi.

Astra innovazione e sviluppo: un centro di ricerca per la frutticoltura a cesena

L’azienda riconosciuta quest’anno opera nella frazione martorano di cesena. Astra innovazione e sviluppo è una stazione sperimentale che si occupa prevalentemente di studi nel settore frutticolo e orticolo, con particolare attenzione alle tecniche di miglioramento genetico e all’adattamento delle colture agli agenti esterni. La sede ospita un team di ricercatori, tra cui Federica Fontana e Silvia Paolini, due figure chiave presenti alla consegna del premio.

Gli esperti lavorano su progetti di confronto varietale attraverso test che mettono a confronto diverse tipologie di ortaggi e frutti. Questo consente di mettere in luce punti di forza e debolezze di ogni selezione. Dai dati raccolti si sviluppano programmi finalizzati a migliorare la resistenza delle piante, la loro produttività e la qualità nutrizionale. L’attività è centrata su un approccio scientifico rigoroso, che si muove dall’osservazione sul campo a prove in condizioni controllate.

La sperimentazione non si limita al miglioramento genetico ma si estende anche alle prove di resistenza legate ai cambiamenti climatici. Vengono testati gli effetti di condizioni avverse come siccità prolungata o l’incidenza di malattie tipiche del territorio. Così l’azienda contribuisce a fornire informazioni utili per selezionare varietà più adatte a un’agricoltura resiliente.

Monitoraggio della tolleranza alle malattie: il caso della virosi sharka

Un programma importante che l’azienda segue da 17 anni riguarda la resistenza delle drupacee al virus della sharka, una malattia virale che colpisce pesco, albicocco e altre piante della stessa famiglia. Il virus provoca danni significativi, riducendo la qualità e la produzione dei frutti. Per contenere questa minaccia, la ricerca si concentra sulla valutazione della tolleranza delle varietà presenti.

Le prove si svolgono in una “screen-house”, un ambiente confinato dove i ricercatori inoculano volontariamente il virus sulle piante selezionate dai breeder, ossia coloro che sviluppano nuove varietà. Questa procedura permette di osservare eventuali sintomi, rallentamenti della crescita o assenza di risposte evidenti. I dati ottenuti guidano la selezione di piante con maggiore capacità di convivere con il virus senza ripercussioni dannose.

Nel caso del pesco, finora non è stata identificata alcuna varietà completamente resistente. Diverse tipologie di albicocco, invece, si sono dimostrate più tolleranti. In queste ultime, i frutti spesso non presentano i segni visibili della virosi, anche se la pianta può comunque ospitare il virus. Questo risultato rappresenta un punto di riferimento per il settore, perché consente di orientare le coltivazioni verso varietà più sicure, diminuendo l’uso di pesticidi e limitando le perdite agricole.

La serata di premiazione a diegaro e il coinvolgimento dell’associazione terre centuriate cesenati

L’evento che ha sancito la tredicesima edizione del premio si è svolto al ristorante maccanone a diegaro, frazione di cesena. Era presente un gruppo ristretto di soci dell’associazione terre centuriate, circa una ventina di persone coordinate dal presidente Michele Ceccaroni. La cena ha rappresentato un’occasione per mettere in luce il lavoro della realtà premiata, attraverso le parole delle due ricercatrici.

Federica Fontana e Silvia Paolini hanno illustrato le attività svolte, spiegando l’importanza delle prove varietali e delle verifiche sulle malattie. La conversazione ha messo in rilievo come il territorio romagnolo possa contare su una rete di ricerca attiva, dedicata allo studio delle caratteristiche delle piante e alla messa a punto di soluzioni per affrontare le sfide ambientali. L’incontro ha rafforzato il legame tra agricoltori, studiosi e associazioni, evidenziando la necessità di collaborazione per mantenere viva la tradizione agricola locale.

Il premio “bella di cesena” si conferma un simbolo tangibile del lavoro svolto per preservare le coltivazioni storiche e favorire la diffusione di nuovi metodi per un’agricoltura più resistente e sostenibile. Astra innovazione e sviluppo, con le sue ricerche, gioca un ruolo centrale nel migliorare la qualità delle produzioni cesenati, guardando al futuro senza dimenticare le radici del passato.

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