Asl Roma 4 chiarisce sulla chiusura del posto di primo intervento a ladispoli e cerveteri

Asl Roma 4 Chiarisce Sulla Chi

Chiusura pronto soccorso a Ladispoli e Cerveteri, la risposta della Asl Roma 4 - Gaeta.it

Sofia Greco

5 Settembre 2025

La direzione sanitaria della ASL Roma 4 ha risposto alle recenti richieste di ripristino del posto di primo intervento nelle Case di Comunità di Ladispoli e Cerveteri, spiegando le motivazioni legate a normative regionali e ministeriali. Il servizio, infatti, è stato trasformato seguendo il decreto ministeriale 70/2015, per garantire una più appropriata distribuzione dell’assistenza sanitaria sul territorio.

Chiusura del posto di primo intervento a ladispoli e cerveteri: le ragioni normative

Nel 2019 è stato soppresso il posto di primo intervento collocato nella Casa di Comunità di Ladispoli e Cerveteri. Il cambio è stato dettato dal decreto ministeriale 70 del 2015 che stabilisce che i pronto soccorso devono essere collocati unicamente all’interno di strutture ospedaliere dotate di una precisa organizzazione e di un bacino di utenza adeguato. In particolare, un pronto soccorso deve assicurare la stabilizzazione clinica dei pazienti in emergenza, eseguire procedure diagnostiche e terapie urgenti, garantire il ricovero o il trasferimento rapido a un centro di livello superiore, in continuità assistenziale.

Questa normativa impone che i presidi ospedalieri con pronto soccorso si trovino in zone con un numero di abitanti compreso tra 80.000 e 150.000, e che abbiano un volume di accessi annui maggiore di 20.000. Inoltre, deve sussistere un tempo di percorrenza superiore a un’ora per raggiungere il Dipartimento di Emergenza e Accettazione più vicino. Poiché tali condizioni non si configurano sul territorio di Ladispoli e Cerveteri, il posto di primo intervento non può essere ripristinato in questo contesto.

Il ruolo del punto territoriale di cure primarie e l’assistenza sanitaria nel distretto 2

Al posto del posto di primo intervento è stato istituito un Punto territoriale di cure primarie che continua a offrire assistenza ai cittadini, mantenendo invariato il livello sanitario rispetto al passato. Questa struttura si occupa di fornire prestazioni cliniche di base, gestione di patologie croniche e supporto sanitario quotidiano.

La ASL Roma 4 ha lavorato per potenziare i servizi all’interno della Casa di Comunità, in base ai bisogni sanitari rilevati dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. L’obiettivo è quello di garantire un’assistenza completa e sicura, con attenzione particolare alla tutela del paziente. La risposta della direzione sanitaria si è resa necessaria per correggere informazioni distorte e allarmistiche circolate negli ultimi mesi in merito alla qualità e disponibilità dei servizi sanitari nel Distretto 2.

Programmazione regionale e gestione delle emergenze nel bacino di utenza di ladispoli e cerveteri

La rete regionale di emergenza-urgenza definita dalla Regione Lazio prevede che i pronto soccorso siano concentrati in strutture ospedaliere con capacità di garantire tutti gli interventi necessari a stabilizzare e curare i pazienti in situazione critica. Il personale e le attrezzature devono essere adeguati per trattamenti di emergenza e organizzare eventuali trasferimenti verso centri più attrezzati.

Il Distretto 2 di Roma Metropolitano non rientra nei parametri necessari per l’apertura di un pronto soccorso secondo la programmazione regionale, in quanto la densità degli abitanti e la domanda di accesso non raggiungono i livelli richiesti dalla normativa nazionale. Pertanto, la chiusura del posto di primo intervento è il risultato di scelte coordinate tra Ministero, Regione e ASL, senza decisioni unilaterali da parte dell’azienda sanitaria.

Le disposizioni regionali cercano di assicurare che i servizi di emergenza siano offerti in strutture appropriate capaci di garantire sicurezza e continuità per i pazienti, anche quando ciò implica modifiche nella distribuzione territoriale dei punti di pronto intervento. La ASL Roma 4 rimane impegnata a migliorare e rafforzare l’assistenza primaria per la popolazione locale.