L’azienda sanitaria locale di Lanciano Vasto Chieti ha emanato un avviso pubblico per formare una short list di avvocati a cui affidare incarichi legali. I requisiti richiesti però hanno sollevato proteste nel mondo forense, specie tra i giovani legali abruzzesi. La vicenda ha anche scatenato interventi politici e istituzionali per valutare possibili revisioni sugli standard imposti.
I criteri rigidi dell’avviso pubblico asl per la selezione degli avvocati
Lo scorso 8 agosto 2025, l’Asl 2 Lanciano Vasto Chieti ha pubblicato un bando rivolto ad avvocati con l’obiettivo di costituire un elenco di professionisti disponibili a ricevere incarichi legali. Per accedere alla short list, è necessario dimostrare un’iscrizione all’Ordine degli Avvocati di almeno otto anni. Inoltre, si richiede che i candidati abbiano maturato esperienza documentata in almeno dieci cause degli ultimi sette anni in specifiche materie giuridiche. In certi casi, è obbligatorio aver patrocinato esclusivamente enti sanitari del sistema regionale o nazionale.
Questi vincoli selettivi, oltre a essere molto severi, riducono in modo significativo il numero di avvocati idonei, soprattutto quelli più giovani che ancora non dispongono di un curriculum così lungo o di questo tipo di cause. Le richieste dell’Asl sembrano quindi escludere chi non ha alle spalle un’esperienza consolidata con enti pubblici sanitari, e ciò rischia di limitare la partecipazione di molti professionisti locali.
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Le prese di posizione di giovani avvocati e associazioni di categoria
L’Associazione Italiana Giovani Avvocati è intervenuta con dure critiche riguardo ai requisiti fissati dall’Asl. Secondo l’AIGA, le condizioni imposte dall’avviso precludono l’accesso a buona parte dei giovani legali, anche se competenti e in possesso dell’abilitazione. L’obbligo di almeno otto anni di iscrizione all’albo e la rigorosa esperienza in cause specifiche vengono ritenute ingiustificate e penalizzanti.
In una nota ufficiale, l’AIGA ha chiesto all’Asl di rivedere i parametri di ammissione, invitando a introdurre regole più eque e inclusive. Il presidente nazionale dell’associazione, Carlo Foglieni, ha evidenziato che “la selezione dovrebbe basarsi sul merito e sulla qualità, senza escludere in modo arbitrario una vasta porzione della categoria.” Ha inoltre annunciato l’ipotesi di ricorrere al Tar qualora l’ente sanitario non modificasse la procedura, con l’obiettivo di cancellare le clausole ritenute illegittime.
Il coinvolgimento della politica e delle istituzioni regionali
La questione ha rapidamente attratto l’attenzione della politica regionale. Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha definito l’avviso come “una procedura che rischia di diventare un’esclusione più che una selezione.” Paolucci ha annunciato di aver sollevato il caso davanti alla Commissione Vigilanza del Consiglio, chiedendo audizioni con i vertici dell’Asl, l’Ordine degli Avvocati e le associazioni rappresentative dei professionisti.
L’intento è approfondire le problematiche sollevate dalle proteste degli avvocati e valutare un adeguamento dei criteri, in modo che l’elenco di legali non penalizzi ingiustamente categorie specifiche ma rifletta effettiva competenza e trasparenza. La Commissione Vigilanza agirà come sede di confronto per bilanciare esigenze amministrative e giuste opportunità per gli avvocati abruzzesi.
Ripercussioni per il mondo legale abruzzese e scenari futuri
La vicenda espone un problema comune nei bandi pubblici di incarico legale: il confine tra competenze comprovate e la necessità di garantire pari accesso a chi è in fase di affermazione professionale. In Abruzzo, la selezione dell’Asl 2 potrebbe determinare un blocco nel rinnovo generazionale degli avvocati chiamati a operare nel contenzioso sanitario.
Il confronto aperto tra le istanze dei giovani legali, le associazioni e i rappresentanti politici lascia presagire un possibile aggiornamento dei parametri selettivi. Qualora la Asl mantenga inalterati i criteri di ammissione, la strada dei ricorsi giudiziari diventa concreta e potenzialmente lunga. Nei prossimi mesi la situazione rimane sotto osservazione, fra richieste di modifiche e l’eventualità di interventi amministrativi e legali.