Arsenale nascosto nelle Case Nuove: la scoperta che accende la faida tra clan a Napoli

Arsenale Nascosto Nelle Case N

Arsenale sequestrato nelle Case Nuove, tensione tra clan a Napoli. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

4 Settembre 2025

La polizia di Napoli ha messo a segno un colpo importante nelle Case Nuove, quartiere già segnato da una faida violenta tra bande criminali. Durante un controllo mirato a fermare la circolazione di armi, gli investigatori della Squadra Mobile hanno trovato diverse pistole e munizioni nascoste in modo molto ingegnoso. Questo ritrovamento arriva in un momento in cui le tensioni tra i giovani del clan Marigliano e la famiglia Contini sono altissime, alimentando una spirale di violenza che mette a rischio la sicurezza di chi vive in zona.

Faida tra clan a Napoli: Marigliano contro famiglia Contini

La faida a Napoli coinvolge due gruppi con storie e obiettivi diversi. Da una parte ci sono i giovani del clan Marigliano, che vogliono farsi largo e scalzare chi ha già il controllo. Dall’altra, la famiglia Contini, ben radicata in città e con un dominio consolidato su diversi quartieri. Gli scontri tra queste due fazioni si concentrano soprattutto nelle Case Nuove, dove la lotta per il controllo delle attività illecite continua a fare paura.

Questa rivalità ha spinto le forze dell’ordine a intensificare i controlli in zone come la Sanità e la Vicaria, quartieri vicini dove la camorra influenza la vita quotidiana di tante famiglie. Nel 2025, i sequestri di armi e le operazioni contro la criminalità giovanile sono aumentati: un problema che si intreccia proprio con questi scontri. Molti giovani, spesso minorenni, sono coinvolti nelle attività illegali, e arresti o denunce per detenzione di armi sono diventati all’ordine del giorno, segno di un coinvolgimento sempre più precoce nelle dinamiche criminali.

Le tensioni sfociano spesso in scontri violenti e agguati, alimentando un clima di paura diffuso tra i residenti. Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, le cose si complicano per via delle alleanze e dei tradimenti che caratterizzano questi gruppi, rendendo difficile fermare la violenza una volta per tutte.

Blitz nelle Case Nuove: come sono state trovate le armi

L’intervento della Squadra Mobile, insieme al Reparto Prevenzione Crimine della Campania, si è concentrato in una zona calda delle Case Nuove, nota per essere un punto di spaccio e fulcro del conflitto tra clan. Gli agenti hanno scoperto un nascondiglio molto ben studiato dentro un vano portalettere: dietro la cassetta postale c’era un meccanismo elettronico alimentato a batteria, che permetteva di aprire e chiudere il comparto senza farsi notare.

In questo spazio ristretto, la polizia ha trovato un vero e proprio arsenale, che dimostra la cura con cui i criminali hanno organizzato il deposito. C’erano molte armi pronte all’uso, segno che dovevano essere facilmente accessibili in caso di scontri. L’uso di tecnologie e nascondigli così protetti mostra quanto siano attenti a sfuggire ai controlli, gestendo la logistica delle armi in modo molto efficace.

Questa operazione dimostra come le forze dell’ordine si stiano adattando alle nuove tecniche usate dai clan per nascondere le armi. Grazie a controlli mirati e coordinati, riescono a scovare non solo piccoli quantitativi, ma veri e propri arsenali nascosti in posti impensabili, limitando così la disponibilità di armi per chi vuole usarle per la violenza.

Cosa hanno trovato durante il blitz: armi e munizioni

Nel blitz di ieri sera sono state sequestrate sei pistole: cinque semiautomatiche e una a tamburo. Quattro di queste risultano rubate, mentre una aveva la matricola cancellata, un chiaro tentativo di renderla irrintracciabile e complicare le indagini su furti o precedenti reati.

Oltre alle pistole, la polizia ha trovato munizioni di vari calibri, alcune già caricate nei caricatori. Questo dimostra che le armi erano pronte all’uso, probabilmente in vista di scontri imminenti. La presenza di munizioni caricate indica un alto grado di preparazione e la concreta possibilità che si stessero pianificando azioni violente.

Il sequestro di questo arsenale rappresenta un duro colpo per i clan coinvolti nella faida. Togliere queste armi dal mercato nero significa ostacolare chi vuole mantenere il potere attraverso la violenza. È il risultato di una strategia che punta a ridurre gli scontri e a proteggere quartieri già messi a dura prova da attività criminali.

Operazioni come questa, che richiedono tempo e grande coordinamento, mostrano quanto le forze dell’ordine siano impegnate nel limitare la diffusione delle armi in città, un passo fondamentale per la sicurezza di chi vive ogni giorno con il rischio legato a queste faide.