Un’operazione della guardia di finanza ha svelato una rete fraudolenta legata agli appalti pubblici per la manutenzione delle strade di roma e a lavori connessi al giubileo 2025. L’imprenditore edile Mirko Pellegrini, conosciuto come “mister Asfalto”, è stato arrestato insieme ad altri quattro imprenditori, sospettati di aver pagato mazzette e fornito regali per ottenere lavori pubblici. L’inchiesta, condotta dalla procura di roma, coinvolge anche alcune società e funzionari del Comune e della Regione Lazio.
Le accuse e il coinvolgimento degli imprenditori nel sistema di appalti illeciti
Mirko Pellegrini, 47 anni, è stato portato in carcere questa mattina con l’accusa di corruzione, turbativa d’asta, frode nelle forniture pubbliche e riciclaggio. L’imprenditore è considerato il capo di una rete che comprende almeno 15 società, controllate da prestanome, usate per vincere gare d’appalto con il Comune di roma e la Regione Lazio. I lavori sotto esame si riferiscono a sette appalti per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro, molti dei quali riguardano opere stradali e interventi collegati al giubileo 2025. Fra gli arrestati c’è anche il fratello di Pellegrini, Simone.
Indagine e funzionari coinvolti
Il fascicolo aperto dalla procura romana, coordinata dal pm Lorenzo del Giudice, coinvolge più di una decina di indagati, tra cui funzionari pubblici e dirigenti di Astral spa, la società regionale che gestisce i lavori pubblici. Tra i cantieri monitorati, risultano quello per il raddoppio di via Marco Simone, strada periferica collegata alla località dove si sono svolti i campionati di golf della Ryder Cup 2023, e vari interventi all’interno del Grande raccordo anulare. Sono nel mirino lavori in viale Togliatti, viale della Serenissima, via della Magliana, via Tor de Schiavi e piazzale De Bosis, proprio davanti allo stadio olimpico di roma, dove si trova l’obelisco dedicato a Benito Mussolini. Alcune intercettazioni riportano commenti degli indagati sulle caratteristiche dell’asfalto, come la quantità da stendere, indice di una metodicità nelle scelte tecniche manipolate.
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Appalti sotto controllo per il giubileo del 2025 e ribassi sospetti
Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno passato al setaccio almeno 75 appalti ottenuti nel territorio della capitale, con ribassi che arrivavano anche al 30-40 percento. Il gruppo di Pellegrini ha incassato fondi anche per lavori specifici collegati al giubileo 2025, tra cui quelle di pavimentazione di quattro banchine centrali lungo il Tevere. I lavori si svolgono su piede di 5,5 chilometri con un valore complessivo di quasi cinque milioni di euro. Quattro interventi distinti, assegnati dalla Regione Lazio a società tra cui La Fenice srl, partecipante insieme a Dell’Orco srl, hanno ricevuto finanziamenti per circa due milioni di euro. La gara, assegnata nel giugno 2024, ha registrato un ribasso d’asta del 35 percento che avrebbe dovuto attirare l’attenzione degli enti responsabili.
Controllo e qualità dei materiali
Le attività in questi cantieri sono rimaste nel mirino delle autorità, che indagano sulla reale congruità dei prezzi e sulla qualità dei materiali impiegati. Le somme gestite riguardano cantieri strategici per la città, collegati a eventi di alta visibilità come il giubileo. Il controllo serrato su questi appalti serve a verificare possibili iniziative illecite legate alla spartizione degli incarichi e alla manipolazione delle gare.
La rete imprenditoriale e i rapporti con enti pubblici anche fuori roma
Il sistema creato da Pellegrini si estendeva oltre il Campidoglio e la Regione Lazio. Alcuni incarichi ottenuti negli ultimi anni riguardano il ministero della difesa e altri enti statali. Per esempio, nel 2021 una gara da 90mila euro ha interessato il ripristino dello stabilimento balneare dell’esercito a Fregene, mentre nel 2022 le opere di adeguamento nella caserma Betti-Medici, vicino a Santa Maria Maggiore, hanno superato i 900mila euro. Altri lavori riguardano la bonifica del palazzo della marina militare sul Lungotevere, per un valore di 1,7 milioni, e interventi sul centro intelligence interforze a Ponte Galeria, il cui investimento ha ammontato a quasi 2 milioni di euro.
Indagini e precedenti di pellegrini
Nel complesso, affidamenti come quelli ottenuti dalla società LDP Strade per la ristrutturazione del Piazzale Clodio, sede del tribunale e della procura di roma, fanno parte del network legato a Pellegrini. Va ricordato che nel 2017 l’imprenditore era coinvolto in un’indagine della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria per legami con un clan di ’ndrangheta, con collegamenti ai lavori del giubileo straordinario del 2016.
Nonostante segnali di anomalie fossero stati rilevati nel 2020 dall’Autorità nazionale anticorruzione , che aveva inviato segnalazioni al comune di roma sulle società coinvolte nel presunto cartello, nessun intervento deciso era stato preso per impedire la prosecuzione delle attività sospette. Il quadro quindi mostra una rete estesa di interessi tra imprese ed enti pubblici, con episodi che si dipanano su più fronti e richiedono ulteriori approfondimenti giudiziari.