Arrestato un 32enne per sequestro ed estorsione: inquietante episodio in Sardegna

Arrestato un 32enne per sequestro ed estorsione: inquietante episodio in Sardegna

Un imprenditore algherese è stato sequestrato e picchiato da Dimitri Iacono, ex detenuto, per un debito di 50mila euro. L’episodio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza nella comunità locale.
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Arrestato un 32enne per sequestro ed estorsione: inquietante episodio in Sardegna - Gaeta.it

Un episodio di violenza e delinquenza ha sconvolto la comunità algherese, con l’arresto di Dimitri Iacono, 32 anni, accusato di sequestro di persona ed estorsione aggravata. Il giovane, bloccato dalla Squadra mobile di Sassari, è coinvolto in una vicenda drammatica che ha visto un imprenditore algherese minacciato e picchiato per il pagamento di un debito di 50mila euro. L’operazione della polizia ha portato alla sua detenzione, ora confermata dal giudice del tribunale di Sassari.

Il sequestro: dinamicità e brutalità

Secondo le ricostruzioni condotte dalla polizia, l’episodio è avvenuto mercoledì scorso, quando Iacono e un minorenne, suo parente e complice, hanno avvicinato l’imprenditore in un clima di intimidazione pura. Con una pistola, lo hanno costretto a salire sulla sua automobile e, dopo brevi minuti di viaggio, lo hanno portato in un’area isolata nei pressi di Bosa. Qui, la situazione è rapidamente degenerata. L’imprenditore è stato aggredito fisicamente: c’è stata violenza verbale e fisica, culminata in colpi di pistola, e il calcio della pistola stesso è stato utilizzato come arma per infliggere un colpo alla testa.

La brutalità con cui è stato trattato è un aspetto preoccupante che evidenzia la ferocia con cui operano certi gruppi criminali. I malviventi hanno voluto chiarire la loro determinazione, esplodendo un colpo di pistola che ha infranto il vetro della BMW dell’imprenditore. Questa azione ha definitivamente segnato il passaggio da minaccia a violenza attiva, aumentando la paura e la pressione sul malcapitato.

La richiesta di denaro: la manifestazione della prepotenza

Dopo le percosse, Iacono e il suo complice hanno intimato all’imprenditore di consegnare loro 50mila euro, una cifra che dimostra il carattere estorsivo del loro atto. In un momento di grande vulnerabilità e paura, l’imprenditore ha sentito di non avere alcuna alternativa se non quella di acconsentire. I due aggressori si sono poi diretti verso casa dell’imprenditore, dove, sotto minaccia, ha prelevato un po’ più di 10mila euro in contante che ha potuto recuperare rapidamente.

Questo episodio alimenta un clima di insicurezza ed esasperazione. La capacità di un criminale di costringere una persona a restituire dei beni con la forza dimostra che la paura gioca un ruolo predominante nei rapporti di causa e effetto legati a questi crimini. L’imprenditore, pur di non subire un danno maggiore, ha comunque ceduto ai suoi aguzzini, ma non è escluso che possa aver subìto seri danni psicologici.

Le conseguenze legali e il profilo di Iacono

Dimitri Iacono è attualmente in carcere, dopo l’interrogatorio di garanzia tenutosi davanti al giudice Giuseppe Grotteria. La Procura, rappresentata dalla PM Enrica Angioni, ha formalizzato l’accusa di sequestro di persona, estorsione aggravata e porto illecito di arma. Di notevole rilevanza è anche la storia penale di Iacono, uscito da poco da un lungo periodo di detenzione che lo aveva visto condannato a 14 anni per omicidio, un crimine avvenuto nel febbraio 2014.

La sua recente liberazione e il rapido coinvolgimento in atti delinquenziali destano preoccupazioni non solo per le autorità, ma anche per la comunità locale, che potrebbe subire le ripercussioni di tali atti. Nel frattempo, giovedì sarà il turno del 16enne, complice di Iacono, che attualmente si trova nel carcere minorile di Quartucciu, per affrontare anch’egli un interrogatorio di garanzia.

La questione, quindi, si sposta oltre il singolo episodio, e si interroga sull’inefficacia delle misure di prevenzione e della giustizia nei confronti di chi, anche dopo gravi condanne, può tornare a delinquere e perpetrare atti di violenza contro chiunque.

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