Un uomo italiano è stato bloccato dalla squadra mobile di Torino per una serie di furti messi a segno tra la città e alcuni comuni limitrofi. Il truffatore entrava nelle abitazioni fingendo controlli tecnici agli impianti, ma il vero intento era svuotare cassetti e portagioie degli anziani soli. L’arresto è arrivato dopo mesi di indagini che hanno scoperto una rete criminale con almeno quattro colpi confermati e diversi oggetti rubati recuperati.
Il modus operandi del truffatore e la sua vittima tipo
L’uomo usava una scusa semplice ma efficace: si presentava con abiti da tecnico, a volte con una divisa improvvisata, sostenendo che doveva controllare le tubature o verificare il sistema di riscaldamento. La vittima era quasi sempre anziana e sola in casa, persone spesso confusi o troppo fiduciose. Una volta fatto entrare il falso tecnico, quello che lo affiancava distraeva la vittima in cucina o in bagno, mentre il complice rovistava nelle stanze private portando via soldi e gioielli.
Lo schema si ripeteva con precisione: i due riuscivano a farsi aprire la porta con la scusa di un guasto urgente, poi agivano con rapidità. Il truffatore era capace di insinuarsi nelle zone più intime della casa, spogliandola di oggetti preziosi senza destare sospetti. Non a caso sempre più casi registravano lo stesso metodo, tutti rivolti a persone fragili ma mai aggressivi nel gesto.
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La rete criminale e le prove raccolte dalla polizia
Le indagini sono partite da alcune denunce incrociate che riportavano lo stesso racconto: anziani spaventati e truffati da falsi lavoratori. La squadra mobile ha raccolto filmati di telecamere di sorveglianza, grazie ai quali hanno identificato due veicoli sospetti con targhe clonate intestate a prestanome. Gli investigatori hanno anche intercettato comunicazioni fra i soggetti, scoprendo l’esistenza di una collaborazione familiare tra i due.
La perquisizione domiciliare ha restituito una taglia più chiara del loro giro criminale: oltre ai mezzi, sono stati trovati una pistola giocattolo modificata per sembrare reale, ricetrasmittenti e una somma di soldi che superava quella stimata dai casi denunciati. Le indagini puntano a scoprire altri colpi che la coppia avrebbe commesso senza essere mai stata segnalata.
Sopralluoghi e scelta delle vittime: un’aggressione calcolata
Il truffatore è risultato particolarmente abile nel preparare i colpi. In diversi casi aveva controllato il condominio e la situazione delle persone da derubare, sempre con scuse plausibili come consegne o lavori programmati. Questo lavoro preliminare permetteva di individuare vittime vulnerabili, senza parenti o vicini che potessero intervenire.
I furti avevano dunque un’organizzazione precisa, basata sull’attenzione ai dettagli e sulla capacità di non destare sospetti. L’uomo agiva freddamente e senza esitazioni, entrando e uscendo rapidamente e lasciando dietro di sé solo il danno alle vittime. Le autorità sospettano che questa attività facesse parte di un sistema più esteso, anche se per ora non sono stati scoperti altri complici oltre al parente arrestato insieme a lui.
L’appello delle forze dell’ordine alla cittadinanza
La polizia rinnova l’invito a tutti, ma soprattutto agli anziani, di non aprire mai a estranei senza una verifica preventiva. Chiunque si presenti senza appuntamento e senza autorizzazioni ufficiali può nascondere rischi. In caso di dubbi o comportamenti sospetti, il numero unico 112 va chiamato subito. La prudenza può evitare di cadere in trappole tese da persone che si approfittano della buona fede.
L’arresto ai domiciliari del truffatore segna un passo per la sicurezza del territorio, ma resta alta l’attenzione verso questi reati, spesso sottovalutati o non denunciati per imbarazzo o paura. La vicenda ricorda che la minaccia può nascondersi dietro un vestito da tecnico ed entrare con un sorriso falso.