Un uomo di 32 anni, cittadino tunisino senza permesso di soggiorno, è stato fermato dalla polizia di Padova dopo una serie di tre rapine che hanno coinvolto due donne e un ragazzo minorenne. Gli episodi si sono svolti nell’arco di una sola settimana, creando allarme tra la popolazione. Gli agenti hanno ricostruito i fatti grazie a filmati e indagini estese sul territorio.
La rapina nella chiesa di santa lucia e il video che ha incastrato il sospetto
Lunedì scorso, all’interno della chiesa di santa lucia a Padova, il 32enne ha strappato una collana dal collo di una donna che stava pregando. Il gesto è avvenuto in pieno luogo di culto ed è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate. Dopo l’aggressione, l’uomo è fuggito a piedi, ma quel video ha permesso alla polizia di individuare il responsabile. Il colpo, di per sé violento e inaspettato, si è rivelato solo il primo di una serie di episodi simili.
Dettagli delle telecamere
Le immagini delle telecamere hanno dato ai poliziotti preziosi dettagli come l’abbigliamento e i modi dell’aggressore, cruciali per collegare questa rapina con altri fatti avvenuti poco prima sulla stessa area cittadina. La presenza della donna all’interno della chiesa e il contesto religioso rendono la vicenda ancora più grave per le autorità e la comunità locale.
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Le altre rapine in strada: spray urticante, collane e violenza su un minorenne
Il 18 giugno, infatti, era stata compiuta un’altra rapina in strada ai danni di un ragazzo sedicenne. Anche in questo caso è stata strappata una collana, ma con la violenza aggravata dall’uso di spray urticante contro la vittima. Questo dettaglio ha fatto pensare agli investigatori che si trattasse del medesimo autore del furto in chiesa.
Pochi giorni dopo, lo stesso uomo ha tentato di rubare la collana a una signora di 70 anni, causando la sua caduta e il ferimento. L’aggressività dell’uomo è stata evidente in tutte le azioni, segnate da un livello di violenza che ha allertato le forze dell’ordine. I furti con strappo si sono accompagnati a veri e propri atti di aggressione fisica, mettendo a rischio l’incolumità delle vittime.
Aggressività e rischi
L’aggressività dell’uomo è stata evidente in tutte le azioni, segnate da un livello di violenza che ha allertato le forze dell’ordine. I furti con strappo si sono accompagnati a veri e propri atti di aggressione fisica, mettendo a rischio l’incolumità delle vittime.
L’arresto: resistenza, uso dello spray urticante contro la polizia e indagini sul mercato degli oggetti rubati
Dopo l’ultima rapina, l’uomo è stato notato in un gruppo di suoi connazionali. Al momento del controllo da parte della polizia, il sospetto ha risposto con violenza, spruzzando spray urticante sugli agenti e sferrando calci e pugni. Nonostante la resistenza, è stato bloccato e arrestato dalla squadra mobile di Padova.
Durante le indagini è stato scoperto che l’uomo aveva venduto la collana rubata nella chiesa a un compro oro locale. Questo dettaglio ha aperto una pista importante per comprendere come gli oggetti sottratti vengano rapidamente immessi nel circuito commerciale illegale. La rete di persone coinvolte nella compravendita degli oggetti rubati è un aspetto che ora gli investigatori stanno approfondendo.
La custodia cautelare e le accuse contestate al 32enne
Il 32enne è stato formalmente accusato di rapina aggravata con strappo, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che di aggressione ai danni delle vittime. Dopo l’arresto, è stato condotto nella casa circondariale di Padova. Nel corso dell’udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari ha stabilito la custodia cautelare in carcere, ritenendo necessario evitare ulteriori rischi per la sicurezza pubblica.
Le autorità hanno sottolineato la pericolosità dell’uomo, sia per la violenza usata nelle rapine, sia per la sua posizione irregolare sul territorio nazionale. Il caso ha messo in evidenza alcune criticità nella gestione della sicurezza urbana, ma ha anche dimostrato l’efficacia del lavoro investigativo coordinato tra polizia e sistema giudiziario.