L’arresto in flagranza di un ventenne a Desulo, nel Nuorese, ha portato alla scoperta di una vasta coltivazione illegale di cannabis. I carabinieri, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno sequestrato l’intera piantagione composta da oltre cento piante ben occultate tra la vegetazione. L’operazione conferma l’attenzione delle forze dell’ordine verso fenomeni di coltivazioni illegali in zone rurali difficili da raggiungere dell’isola.
Scoperta della piantagione illegale tra la vegetazione di Desulo
La coltivazione di cannabis si trovava in località “Su Laccheddu – Arcu Is Orroeles”, una zona isolata dell’agro di Desulo. Le piante, ben nascoste tra la macchia, erano complessivamente 104 e misuravano da 40 a 150 centimetri di altezza. Questa distribuzione in altezza suggerisce una cura specifica nell’attività agricola, volta a massimizzare la crescita delle infiorescenze.
Il sistema di irrigazione usato si estendeva per oltre 200 metri con tubature in PVC collegate a una cisterna, un impianto che conferma una precisa organizzazione nella coltivazione. L’uso di un sistema di irrigazione del genere permette di mantenere un’adeguata umidità anche in territori difficili, riducendo la necessità di interventi diretti e aumentando la probabilità di sfuggire a controlli esterni.
La scelta di un luogo così impervio e poco frequentato mostra la volontà di evitare la scoperta, rendendo necessario un intervento mirato delle forze dell’ordine con mezzi speciali.
Arresto del giovane incensurato durante la raccolta delle infiorescenze
Un ragazzo di 20 anni, senza alcun precedente penale, è stato sorpreso dai carabinieri mentre potava e raccoglieva le infiorescenze di cannabis nella piantagione. La presenza sul posto in quel momento ha permesso un arresto in flagranza di reato, rendendo più forte il quadro probatorio contro il giovane.
La decisione del tribunale di Oristano ha stabilito inizialmente gli arresti domiciliari per il ragazzo. Successivamente, la misura cautelare è stata modificata in obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria, segno di un’attenzione particolare degli organi giudiziari verso la posizione specifica del giovane e le circostanze del caso.
L’arresto di un soggetto incensurato in un contesto così articolato richiama l’attenzione sulle modalità con cui la coltivazione illegale viene gestita anche da persone senza precedenti, probabilmente inserite in reti criminali più ampie o coinvolte in attività autonome.
Il ruolo operativo dei carabinieri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Di Sardegna
L’indagine e l’operazione a Desulo sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Tonara che hanno avuto il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna. Questo reparto speciale è addestrato per intervenire in territori impervi e difficili da raggiungere, come quelli montani e boschivi tipici della Sardegna centrale.
L’intervento ha richiesto una preparazione accurata e l’impiego di risorse specifiche per localizzare e accedere alla piantagione nascosta, dimostrando come l’attenzione delle forze dell’ordine si estenda anche alle aree più isolate dell’isola. La combinazione di agenti di polizia giudiziaria locali e unità specializzate ha permesso un’azione efficace contro una coltivazione strutturata e nascosta.
Questo caso conferma la presenza di coltivazioni di cannabis in zone rurali della Sardegna e la necessità di continuare ad impiegare risorse speciali per contrastare questo fenomeno che resiste grazie anche alla posizione geografica isolata di molte aree.
Sequestro di oltre cento piante e sistema di irrigazione sofisticato
Sul luogo dell’arresto, le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro l’intera coltivazione, con le sue 104 piante e il sistema di irrigazione con tubi in PVC per oltre 200 metri alimentato da una cisterna. Quest’ultimo elemento rivela un metodo di coltivazione ben pianificato, con un impianto che permette di mantenere le piante idratate senza la necessità di attenzioni quotidiane manuali.
L’adozione di questo sistema indica un’attività con un certo grado di professionalità, che va oltre la semplice coltivazione amatoriale, puntando a ottenere quantità consistenti di cannabis. La scelta di nascondere l’impianto in una zona disabitata facilita il mantenimento della coltivazione lontano da occhi indiscreti.
Il sequestro del materiale rappresenta un duro colpo per chi gestiva la coltivazione, privandolo non solo del raccolto ma anche degli strumenti di irrigazione che assicuravano la crescita delle piante nel tempo. Il contrasto a queste colture rimane una priorità a livello locale, viste le difficoltà di controllo su terreni isolati.
L’operazione a Desulo si inserisce in un quadro più ampio di monitoraggio e intervento sulle coltivazioni illegali in Sardegna, territorio dove fenomeni di questo tipo permangono nonostante l’azione di Stati e forze dell’ordine.