Arrestato a Busseto il latitante che uccise un gioielliere e una ragazza negli anni ottanta

Arrestato a Busseto il latitante che uccise un gioielliere e una ragazza negli anni ottanta

Giovanni Sutera, latitante da decenni per omicidi commessi in Sicilia e Toscana negli anni ottanta, è stato arrestato a Busseto dopo la scoperta di false dichiarazioni mediche che hanno revocato i domiciliari.
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Giovanni Sutera, latitante da decenni per omicidi commessi negli anni ’80, è stato arrestato a Busseto dopo la revoca degli arresti domiciliari per false dichiarazioni mediche. - Gaeta.it

Giovanni Sutera, 67 anni, è stato arrestato nella cittadina di Busseto, in provincia di Parma, dove si trovava ai domiciliari. L’uomo era latitante da tempo a causa di gravi reati commessi tra gli anni ottanta, tra cui due omicidi in contesti criminali diversi. I carabinieri lo hanno fermato dopo aver scoperto che aveva fornito false informazioni per evitare il ritorno in carcere. Questa vicenda riporta alla luce un caso di criminalità irrisolto da decenni, che ha segnato territori diversi d’Italia, dalla Sicilia alla Toscana fino alla Lombardia.

Il profilo criminale di giovanni sutera e gli omicidi commessi negli anni ottanta

Giovanni Sutera è accusato di aver ucciso un gioielliere durante una rapina a Firenze nel 1982. Secondo le indagini di allora, l’aggressione sfociò in un omicidio a sangue freddo, un episodio che scosse la comunità locale e che rimase impresso nella memoria collettiva per la sua violenza e brutalità. Tre anni più tardi, nel 1985, in provincia di Messina, Sutera si rese responsabile anche della morte di una ragazza di 17 anni. La giovane era stata uccisa perché aveva riconosciuto un latitante mafioso, di cui Sutera era considerato guardaspalle e fedele esecutore. Questo episodio è legato a contesti di criminalità organizzata che hanno caratterizzato la Sicilia di quegli anni. Entrambi i delitti hanno avuto un peso rilevante nell’attività investigativa e giudiziaria tramite cui si è cercato di incastrare Sutera.

La scoperta delle false dichiarazioni e la revoca degli arresti domiciliari

Negli ultimi mesi, Sutera si trovava in regime di arresti domiciliari a Busseto. La concessione di questa misura cautelare era legata a dichiarazioni dei suoi legali, che sostenevano l’imminente necessità di un intervento chirurgico. Tuttavia, i referti medici acquisiti dai carabinieri hanno dimostrato che quelle informazioni non corrispondevano al vero. L’assenza di riscontri clinici ha portato la Procura generale presso la Corte di Appello di Messina a emettere un ordine di revoca degli arresti domiciliari, con conseguente nuovo arresto del 67enne. La falsificazione delle informazioni sanitarie è stata cruciale per la sospensione del provvedimento che aveva temporaneamente evitato il carcere.

Il nuovo arresto e il trasferimento di sutera al carcere di parma

Dopo la revoca degli arresti domiciliari, Giovanni Sutera è stato preso in custodia dai carabinieri e trasferito al carcere di Parma, dove si trova tuttora in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. L’ordine di arresto è stato emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina. Questa decisione segna una tappa importante nel percorso giudiziario che vede Sutera imputato per omicidi commessi quasi quarant’anni fa. Il suo arresto a Busseto, in una regione distante dai luoghi dei crimini, testimonia l’intensità dell’attività delle forze dell’ordine nel monitorare anche i casi più datati per assicurare alla giustizia chi ha tentato di sfuggire alla legge.

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