Arrestato a Afragola uno psicologo con l’accusa di abusi sessuali su pazienti nel suo studio

Arrestato a Afragola uno psicologo con l’accusa di abusi sessuali su pazienti nel suo studio

Afragola, arrestato lo psicologo D.M. per abusi sessuali su pazienti; indagine della Procura di Napoli Nord con intercettazioni e videoriprese conferma le accuse, comunità locale profondamente scossa.
Arrestato A Afragola Uno Psico Arrestato A Afragola Uno Psico
A Afragola, uno psicologo noto è stato arrestato il 4 giugno 2025 con l’accusa di abusi sessuali su pazienti, a seguito di un’indagine della Procura di Napoli Nord basata su intercettazioni e videoriprese nello studio professionale. - Gaeta.it

A Afragola, nella serata del 4 giugno 2025, la polizia ha fermato uno psicologo molto noto in città con l’accusa di aver commesso abusi sessuali su alcune sue pazienti. L’arresto arriva dopo una lunga indagine condotta dalla Procura di Napoli Nord, che ha raccolto prove importanti attraverso intercettazioni e videoriprese effettuate nello studio professionale. La vicenda ha scuotuto la comunità locale, ancora provata da recenti eventi drammatici.

Il caso di d.m. e le fasi dell’indagine

L’inchiesta ha preso il via a fine marzo del 2025, dopo la presentazione di diverse denunce da parte di pazienti dello psicologo, identificato solo con le iniziali D.M.. Gli agenti del commissariato di Afragola hanno subito avviato accertamenti, raccolto testimonianze e monitorato i movimenti del sospettato. La complessità del caso ha richiesto l’uso di intercettazioni ambientali nello studio di D.M., oltre a telecamere nascoste posizionate con autorizzazione della magistratura.

Materiale probatorio raccolto

Attraverso questi strumenti, gli investigatori hanno acquisito materiale audio e video ritenuto molto significativo. Le registrazioni mostrano situazioni durante le sedute che confermerebbero gli abusi sessuali reiterati, con il professionista che sfruttava lo stato di vulnerabilità emotiva delle pazienti. I filmati hanno contribuito a ricostruire i diversi episodi e costituiscono il fulcro del quadro probatorio esibito al giudice.

Il fascicolo processuale raccoglie, quindi, numerose testimonianze e i riscontri tecnici ottenuti dagli inquirenti. Dopo circa tre mesi di indagini, la procura ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita nella serata del 4 giugno.

L’arresto di d.m. e l’impatto sulla comunità di afragola

D.M. è stato prelevato dagli agenti ed accompagnato al carcere di Poggioreale, dove attenderà l’interrogatorio di garanzia nelle prossime ore. Il suo arresto ha provocato uno shock fra i residenti, conoscendo il suo ruolo di psicologo da oltre un decennio nella zona, spesso vicino a persone con problemi psicologici.

Ad Afragola, territorio ancora provato dal recente lutto per la morte della giovane Martina Carbonaro, la notizia ha suscitato emozioni forti e discussioni sia in ambito sociale che istituzionale. I cittadini hanno espresso sgomento e attenzione sui prossimi sviluppi, vista la delicatezza e gravità delle accuse.

Le autorità locali hanno confermato che le indagini proseguono per chiarire l’intera portata della vicenda e verificare se altre persone possano essere state coinvolte. La vicenda resta aperta e potrebbe estendersi nelle settimane a venire, anche grazie a nuove eventuali segnalazioni.

Commenti e reazioni della società

“La comunità di Afragola è sconvolta da quanto emerso, soprattutto per la fiducia che molti riponevano in lui,” hanno dichiarato alcune fonti locali.

Le sfide nel contrasto agli abusi in ambito terapeutico

Questo episodio mette in luce la difficoltà di affrontare abusi sessuali in contesti di cura psicologica, dove il rapporto di fiducia crea una condizione di particolare fragilità per chi si rivolge ad uno specialista. Gli abusi commessi da chi dovrebbe tutelare la salute mentale rappresentano un crimine particolarmente grave, dato l’impatto duraturo e profondo sulle vittime.

Strumenti investigativi e tutela delle vittime

Il procedimento giudiziario in corso evidenzia come la magistratura e le forze dell’ordine utilizzino tecnologie investigative per raccogliere prove concrete in ambienti altrimenti difficili da monitorare. Intercettazioni e videoriprese, effettuate con le autorizzazioni del giudice, si rivelano importanti strumenti per documentare comportamenti illeciti.

In casi simili, la complessità aumenta anche per l’aspetto psicologico legato alle testimonianze delle vittime, spesso segnate da traumi e paure. La delicatezza del contesto richiede procedure specifiche durante gli interrogatori e l’assistenza da parte di professionisti esperti per garantire il diritto alla tutela delle parti lese.

Il caso di Afragola richiama l’attenzione sulle necessità di controllo e supervisione negli ambienti dedicati alla cura, così da prevenire e contrastare abusi o violenze invisibili. “Solo attraverso un attento monitoraggio e la sensibilizzazione si può sperare di evitare simili tragedie,” commentano esperti del settore.

Change privacy settings
×