L’indagine chiusa dopo un lungo inseguimento ha portato all’identificazione e all’arresto di una banda che nell’ottobre scorso effettuò una rapina in una gioielleria di Torrette di Mercogliano, in provincia di Avellino. Il gruppo, armato e mascherato, terrorizzò il negozio portando via un bottino significativo prima di fuggire. L’azione delle forze dell’ordine ha sventato le loro intenzioni, recuperando gran parte del materiale rubato.
La rapina di ottobre e la modalità d’azione della banda
Nel mese di ottobre 2024, una gioielleria situata a Torrette di Mercogliano subì una rapina messa in atto da almeno tre persone. I malviventi erano armati con pistole e un fucile, strumenti usati per minacciare i presenti. Per nascondere le loro identità, indossarono maschere di carnevale, dettaglio che complicò inizialmente il lavoro della polizia. Dopo essere entrati nel negozio, obbligarono il personale a consegnare gioielli e altri preziosi, racimolando un bottino di valore rilevante. Sul posto, il clima fu di alta tensione e paura, soprattutto per via dell’uso delle armi.
L’episodio scosse la comunità locale, che ora attendeva l’arresto dei responsabili. Il gesto non fu solo una semplice rapina, ma un’azione studiata che mostrava un metodo preciso e brutale. La velocità e la determinazione della banda permisero loro di uscire rapidamente dal negozio ed allontanarsi a bordo di una vettura di grossa cilindrata.
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La svolta nelle indagini
Le indagini furono affidate alla Squadra Mobile di Avellino, guidata dal vice questore Aniello Ingenito. Gli agenti si mossero in maniera intensa e metodica, raccogliendo testimonianze e analizzando ogni dettaglio della rapina. Nonostante le maschere e le precauzioni adottate dai rapinatori, gli investigatori riuscirono a tracciare elementi utili al loro rintraccio.
Il ruolo decisivo del commerciante
Il punto di svolta arrivò grazie a un commerciante amico dei gioiellieri derubati. Questo interlocutore, spinto da un senso di giustizia e dalla solidarietà verso le vittime, intervenne direttamente nei pressi di un comune della provincia di Napoli. Con il suo coraggio costrinse i rapinatori a lasciare indietro il bottino, sopraggiungendo mentre loro tentavano di fuggire in macchina. La sua azione fu decisiva per bloccare la fuga e permettere agli agenti di proseguire le ricerche con maggior certezza.
Reti di amicizia e collaborazione sul territorio
La centralità di questo apporto testimonia l’importanza delle reti di amicizia e collaborazione sul territorio, quando si cerca di smascherare reati che colpiscono la tranquillità delle comunità.
Identificazione della complice e provvedimenti giudiziari
A conclusione delle indagini, la polizia ha individuato anche una donna che avrebbe avuto un ruolo nella rapina. La sua posizione è in via di definizione mentre procede l’attività per chiarire la sua responsabilità. Tra gli indizi raccolti, appare chiaro che la sua partecipazione non è stata marginale, ma significativa per il successo parziale dell’azione criminale.
Su richiesta del Procuratore capo Domenico Airoma, il Gip del Tribunale di Avellino ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere per tentata rapina aggravata a carico dei principali sospetti. Questo atto formale è arrivato dopo aver valutato la gravità del comportamento e il rischio di fuga o di reiterazione del reato.
Il lavoro della giustizia procede parallelamente all’attività degli investigatori, così da assicurare che i responsabili rispondano di quanto commesso di fronte alla legge.
Recupero del bottino e implicazioni per la sicurezza locale
La rapina provocò tensione e allarme in una zona che non vede spesso episodi violenti con armi da fuoco. Il recupero del bottino, ottenuto grazie all’intervento della polizia e del commerciante, ha evitato danni maggiori ai gioiellieri coinvolti.
Gli agenti sperano che questo risultato e le azioni messe in campo possano dissuadere altri criminali dal tentare azioni analoghe nella provincia di Avellino e nei territori limitrofi. L’arresto e la detenzione dei rapinatori mostra che le forze dell’ordine mantengono alta la guardia, monitorando con attenzione ogni pista e segnalazione.
Il caso sottolinea come l’azione combinata di cittadini vigili e polizia possa contribuire a proteggere le attività commerciali e a tutelare chi lavora ogni giorno in questi luoghi. Restare allerta rimane una necessità per prevenire ulteriori episodi simili.