Arrestati a Brescia tre ladri con 150mila euro in gioielli e 24mila euro in contanti

Arrestati a Brescia tre ladri con 150mila euro in gioielli e 24mila euro in contanti

Tre persone arrestate a Brescia dai carabinieri per furti in abitazione tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna; recuperati contanti e gioielli per oltre 150mila euro, indagini ancora in corso.
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Tre persone sono state arrestate a Brescia dai carabinieri per una serie di furti in abitazione tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, con un ingente bottino recuperato. - Gaeta.it

Un’operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di tre persone sospettate di appartenere a una banda specializzata in furti in abitazione, fermate a Brescia con un ingente bottino. Il gruppo, monitorato da giorni, copriva ampie zone tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Sono stati bloccati dopo un colpo in provincia di Mantova, trovati con contanti e preziosi pronti per la vendita o il riciclaggio.

Il fermo a brescia dopo un colpo a sabbioneta

Il 2025 ha visto l’arresto a Brescia di un gruppo composto da un uomo di 40 anni di La Spezia, un altro di 33 anni proveniente da Tortona e una donna di 40 anni residente a Piacenza. I carabinieri li seguivano da diversi giorni, osservando spostamenti sospetti tra regioni limitrofe. A far scattare il fermo è stato un intervento a Sabbioneta, località Ponterra, in provincia di Mantova.

Il gruppo avrebbe forzato l’ingresso di una casa isolata mentre i proprietari erano assenti, portando via gioielli e denaro. Il furto è stato rilevato grazie a un sistema di videosorveglianza privata che ha segnalato i movimenti anomali e l’auto a noleggio in uso ai sospetti. L’intervento rapido dei carabinieri ha permesso di bloccare il veicolo poco fuori Brescia.

All’interno della macchina i militari hanno trovato contanti per oltre 24mila euro nascosti sotto il sedile e numerosi gioielli, per un valore complessivo stimato intorno ai 150mila euro, conservati in buste termosaldate. Avrebbero potuto essere venduti o riciclati velocemente sul mercato nero.

Precedenti e modalità operative della banda

I tre arrestati già figuravano nelle banche dati delle forze dell’ordine. Ognuno ha precedenti specifici legati a furti in abitazione. In passato avevano partecipato a diversi colpi, soprattutto in province del Nord Italia, con modalità simili. Agivano in zone tranquille, spesso lontane dai centri urbani, infilandosi nelle case quando i proprietari erano al lavoro o via per le vacanze.

Il sistema adottato seguiva sempre uno schema ben definito: uno faceva da palo all’esterno, un altro entrava e portava via oggetti di valore, il terzo restava in macchina pronto alla fuga. Questo metodo riduceva al minimo i rischi di essere sorpresi o bloccati durante i furti.

L’organizzazione sembrerebbe mobile e ben strutturata, capace di spostarsi rapidamente tra regioni, per sfuggire ai controlli. Il gruppo individuava gli obiettivi con attenzione, preferendo abitazioni isolate dove potevano agire più tranquillamente e senza testimoni.

Il recupero della refurtiva e le indagini in corso

I beni trovati sono stati restituiti ai proprietari, che hanno potuto rientrare in possesso di oggetti con un valore non solo economico ma anche affettivo. Collane, orologi, bracciali e anelli erano stati messi in sicurezza in buste termosaldate, segno di una volontà chiara di preservare e movimentare facilmente la merce rubata.

Le indagini continuano per ricostruire i colpi già messi a segno dal gruppo. I carabinieri analizzano i dati dei GPS dell’auto e le celle telefoniche agganciate durante i viaggi, così da tracciare spostamenti e eventuali complici. Le immagini delle telecamere pubbliche e private dello spostamento attorno ai luoghi dei furti sono ora al centro dell’attenzione investigativa.

Gli inquirenti sospettano che il bottino recuperato sia solo una parte di quello accumulato negli ultimi mesi. Le attività di ricognizione puntano a individuare nuove prove e altre persone coinvolte nella rete criminale.

La sicurezza delle abitazioni e il rischio nei periodi di assenza

Questo episodio rivela una tendenza preoccupante: gruppi organizzati che prendono di mira abitazioni lasciate vuote, specie in estate o durante periodi di assenza prolungata. In varie zone del Nord Italia si sono moltiplicati i furti con modalità simili, con accessi forzati e fughe rapide.

Le tecniche usate dai ladri sono collaudate e difficili da contrastare. Il fatto che agiscano in team con ruoli semplici e chiari complica le operazioni di prevenzione da parte delle forze dell’ordine. La presenza di strumenti di sorveglianza privati ha fatto la differenza in questo caso, permettendo un intervento tempestivo e il sequestro del materiale rubato prima che venisse rivenduto.

La questione richiama l’attenzione verso la protezione delle abitazioni, soprattutto in zone lontane dai centri abitati, dove la rapidità d’azione è un vantaggio decisivo per i malintenzionati. Il monitoraggio e la collaborazione dei cittadini risultano fondamentali per limitare questi episodi.

Al momento i tre arrestati si trovano nel carcere di Brescia in attesa delle procedure giudiziarie. L’accusa è di furto aggravato in concorso, mentre le investigazioni proseguono per accertare la reale estensione della rete e i numerosi furti presumibilmente collegati a questi soggetti.

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