La commemorazione della strage di via d’Amelio ha visto anche quest’anno la partecipazione di arianna meloni, sorella della premier Giorgia Meloni. L’evento ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria di paolo borsellino e degli agenti della sua scorta, morti 33 anni fa durante l’attentato mafioso. Le parole di arianna meloni hanno sottolineato il valore della legalità e del ricordo come strumenti fondamentali contro la criminalità.
La presenza di arianna meloni alla fiaccolata di via d’amelio
Arianna meloni si è presentata alla fiaccolata dedicata a paolo borsellino e agli agenti della scorta, evento che ogni anno richiama cittadini, autorità e familiari delle vittime. Durante l’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos ha ribadito il motivo principale della partecipazione: «siamo qui come ogni anno per ricordare paolo borsellino e gli agenti della sua scorta che sono stati brutalmente uccisi nella strage di via d’amelio». Ha definito borsellino e i suoi uomini «eroi del nostro tempo» e un esempio concreto di coraggio e dedizione. La sua presenza manifesta il legame della famiglia con la memoria di quei tragici eventi e con la lotta contro la mafia, ribadendo l’impegno civile che ne deriva.
Arianna ha inoltre evidenziato l’importanza di tramandare queste storie alle nuove generazioni, spiegando che il ricordo non deve fermarsi ma durare nel tempo, «sperando che loro facciano altrettanto per altri mille anni». Queste parole mettono in luce la volontà di trasformare la memoria in un motore culturale forte, che possa educare i giovani sul valore della legalità e sulle conseguenze della criminalità organizzata.
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Il valore del ricordo nella lotta alla mafia
Secondo arianna meloni ricordare paolo borsellino non significa solo celebrare una persona ma mantenere viva la testimonianza di quanto la mafia e il crimine rappresentano un ostacolo per il benessere della società. Ha sottolineato come la memoria serva a dimostrare «quanto è brutta la mafia e il crimine e quanto ti rende schiavo», contrapponendo la bellezza della legalità e della giustizia. Questo passaggio richiama il ruolo educativo e morale che eventi come la fiaccolata hanno per tutta la società italiana.
Nel corso della manifestazione ha poi spiegato che chi ama la propria patria ha il dovere di coltivare il ricordo dei «figli della nostra nazione» come borsellino e la sua scorta. Le loro vite e il loro sacrificio rappresentano un modello da seguire, soprattutto per chi si affaccia alla vita pubblica e civile del paese. L’invito rivolto alla nazione è quello di non dimenticare mai questi esempi, che servono a mantenere alta l’attenzione contro ogni forma di illegalità e oppressione mafiosa.
Il legame personale con la strage e l’avvio dell’impegno politico
L’impegno di arianna meloni e di sua sorella Giorgia Meloni nasce in parte anche da quel momento drammatico che ha segnato la storia italiana. Arianna ha ricordato come la strage di via d’amelio sia stata «una molla» per intraprendere la loro strada politica. Le immagini dolorose di quei giorni e la dichiarazione di antonino caponnetto, «è tutto finito», hanno segnato un punto di svolta.
Da quel momento è nata la determinazione a «fare qualcosa» per contrastare la mafia, portando con sé, ancora oggi, il ricordo vivo di quelle vittime. Questo collegamento tra tragedia e azione politica spiega la continuità del lavoro svolto principalmente dalla premier Giorgia Meloni, sostenuta dai valori di giustizia e legalità che la famiglia Meloni da sempre tiene in cuore. Il richiamo a quell’evento ribadisce quanto la memoria storica possa alimentare l’impegno civile e politico.