Anziana di pioraco truffata da finto carabiniere e falso avvocato: denunciato un uomo a milano

Anziana di pioraco truffata da finto carabiniere e falso avvocato: denunciato un uomo a milano

Una donna di 83 anni di Pioraco è stata truffata da un uomo che si è spacciato per carabiniere, chiedendo denaro e gioielli per evitare l’arresto della figlia; indagini dei carabinieri hanno portato alla denuncia del truffatore.
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Una donna di 83 anni di Pioraco è stata truffata telefonicamente da un uomo che si è spacciato per carabiniere, convincendola a consegnare denaro e gioielli per salvare la figlia da un falso arresto; il truffatore è stato denunciato per truffa aggravata. - Gaeta.it

Una donna di 83 anni di Pioraco, in provincia di Macerata, è stata vittima di una truffa telefonica architettata da un uomo che si è spacciato per un carabiniere. La vittima ha ricevuto una telefonata nella quale le veniva raccontato che sua figlia era coinvolta in un grave incidente e rischiava l’arresto. Per evitare il provvedimento, le era stato detto di consegnare denaro e gioielli a un avvocato che si sarebbe presentato a casa sua. Il caso si è verificato a settembre dello scorso anno e ha portato alla denuncia di un uomo per truffa aggravata.

Il meccanismo della truffa telefonica a sfondo giudiziario

La truffa ha preso corpo con una chiamata durante la quale un uomo ha finto di essere un carabiniere. Ha raccontato all’anziana di un incidente grave che aveva coinvolto la figlia e di un rischio imminente di arresto legato a questo evento. L’interlocutore ha indicato un rimedio immediato: consegnare una somma di denaro insieme a preziosi a un avvocato incaricato di risolvere la situazione. È stato detto alla vittima che senza questo intervento la figlia sarebbe stata arrestata.

La consegna del denaro e dei gioielli

La donna ha creduto alla storia e ha atteso in casa l’arrivo dell’uomo designato come avvocato, il quale è comparso realmente. A quel punto, lei ha consegnato circa 700 euro in contanti e gioielli per un valore di circa 1.000 euro. Solo dopo qualche tempo ha capito che tutto era una truffa, dato che la figlia non era stata coinvolta in alcun episodio di incidente o arresto. La vittima ha così sporto formale denuncia presso i carabinieri.

Indagini e denunce a carico del truffatore segnalato

Le indagini sono state avviate dai carabinieri della stazione locale, i quali hanno raccolto la denuncia della 83enne e hanno iniziato a ricostruire la vicenda. L’analisi dei tabulati telefonici ha permesso di risalire a un uomo di 46 anni di origine senegalese, residente a Milano, che è stato individuato come colui che ha chiamato e messo in atto la truffa. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per truffa aggravata.

Le forze dell’ordine non escludono che dietro l’episodio ci siano complici; per questo proseguono le verifiche per capire se ci sono altri soggetti coinvolti nell’organizzazione e se l’uomo denunciato ha responsabilità ulteriori. La dinamica ricorda il crescente fenomeno delle truffe agli anziani che sfruttano la paura per assicurarsi profitti illeciti.

Effetti e attenzione sulle truffe agli anziani nel maceratese

Il caso ha richiamato l’attenzione sulle modalità di truffa che continuano a colpire persone anziane soprattutto nelle zone più isolate o con meno accesso alle informazioni aggiornate. Gli episodi di finte telefonate da parte di carabinieri o avvocati che chiedono soldi per evitare arresti o incidenti stanno causando danni economici e morali a molte famiglie.

Le vittime sono spesso persone fragili che si lasciano convincere dalla paura e dalla pressione emotiva. Per questo vengono intensificati i controlli e le campagne informative per prevenire questo tipo di frodi. Contestualmente le forze dell’ordine invitano a verificare sempre con attenzione ogni contatto e a rivolgersi subito ai carabinieri in caso di dubbi. La vicenda di Pioraco fa parte di un più ampio fenomeno nazionale che interessa molti territori, dove gli anziani sono i bersagli privilegiati da parte di truffatori senza scrupoli.

“È fondamentale non cedere mai alla fretta e a richieste sospette, soprattutto quando arrivano richieste di denaro da presunti rappresentanti delle autorità,” consigliano gli inquirenti.

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