Antonello venditti e il ritorno di notte prima degli esami tra musica, giovani fragili e finzioni di sold out

Antonello venditti e il ritorno di notte prima degli esami tra musica, giovani fragili e finzioni di sold out

Antonello Venditti inaugura il tour Notte prima degli esami 40th anniversary 2025 edition alle Terme di Caracalla a Roma, riflettendo su musica italiana, giovani artisti fragili e il valore del live autentico.
Antonello Venditti E Il Ritorn Antonello Venditti E Il Ritorn
Antonello Venditti inaugura a Roma il tour "Notte prima degli esami 40th anniversary 2025 edition", riflettendo sul cambiamento della musica italiana, il rapporto con le nuove generazioni e il valore della sua celebre canzone legata alla maturità. - Gaeta.it

Antonello Venditti torna con il suo tour “Notte prima degli esami 40th anniversary 2025 edition” che parte stasera alle Terme di Caracalla, Roma. A poche ore dal concerto, l’artista riflette sulle trasformazioni del mondo musicale attuale e sul rapporto con le nuove generazioni, che a suo avviso mostrano fragilità. Dai meccanismi dietro i falsi sold out al ricordo della sua proposta di legge per la musica nella Costituzione, Venditti offre uno spaccato sincero e diretto sul presente e passato della canzone italiana.

Il tour e il legame con la maturità

Il tour di Venditti prende il nome dal suo più grande successo “Notte prima degli esami“, brano che compie 40 anni proprio nel 2025. Il primo appuntamento si svolge oggi, 15 giugno, alle Terme di Caracalla, un luogo simbolico per la musica dal vivo a Roma. La scelta del periodo non è casuale, infatti coincide con le settimane della maturità italiana.

L’artista dedica un pensiero agli studenti del quinto anno che si apprestano a vivere questo momento importante. “Io festeggio qui, ma voi non so se lo farete perché alla fine poi…” dice, accompagnando la frase con un gesto che esprime ansia e incertezza. Questo conferma che la canzone si mantiene viva e attuale grazie al legame con questo rito di passaggio che coinvolge ogni anno migliaia di giovani in tutta Italia.

Venditti ha ribadito che questa canzone è un “miracolo” nato quasi per caso come lato B del singolo “Ci vorrebbe un amico“. Nel tempo la sua popolarità ha superato ogni aspettativa. Per questo “Notte prima degli esami” si può definire una sorta di “Forever Young” italiana, capace di rinnovarsi e di parlare a più generazioni con significati diversi, a seconda del contesto in cui viene ascoltata. Il concerto di quest’anno si annuncia una delle tappe più complete della sua lunga carriera live.

Il confronto con la scena musicale attuale e i talent show

Venditti ha offerto una riflessione netta sulla musica degli ultimi anni, soprattutto riguardo ai talent show e ai meccanismi del mercato contemporaneo. La sua generazione, spiega, era un gruppo affiatato, senza invidie o gelosie. “Tutti per uno, uno per tutti”, dice, ricordando che la finalità comune era cambiare la musica popolare italiana, un obiettivo quasi raggiunto ma non ancora consolidato sul piano legislativo.

Oggi, invece, quel modello è scomparso, sostituito da un sistema che funziona per cicli rapidi: “ogni anno crei uno nuovo e sotterri un altro”. Ciò crea una realtà instabile per i giovani artisti. Secondo Venditti, questi ragazzi mancano della preparazione e dell’esperienza necessarie per reggere la pressione del successo.

Fa esempi come Sangiovanni e Mango, artisti emergenti in un sistema descritto come un “vortice, un frullatore” dove il sold out sembra garantito, ma in realtà è un traguardo da conquistare con fatica. Il falso sold out è un fenomeno che mina la credibilità di molti eventi live e rischia di illudere gli artisti sul loro reale seguito. Il concetto di sold out come conquista rimane centrale nell’idea di Venditti sul valore della performance e del pubblico.

Dal nucleo degli anni ’70 a oggi: la musica tra leggi e fragilità

Un tema ripetuto da Venditti riguarda la mancanza di supporto legislativo e culturale per la musica italiana. Il cantante ricorda una sua proposta di legge per inserire la musica nella Costituzione, con un tono ironico ma serio. Vorrebbe che questo fosse un “mattoncino” riconosciuto nel tempo, un passo per difendere i diritti degli autori e degli artisti.

La sua esperienza nel passato rimanda a un periodo in cui la musica era vissuta come un impegno collettivo, quasi una missione condivisa fra cantautori. Quell’epoca aveva una forza identitaria forte e una base solida fatta di cultura e passione condivisa, con problemi ma anche voce unita.

Oggi i giovani artisti navigano in un ambiente più precario e spesso “fragile“, privo di questa rete di supporto e fiducia reciproca. Così Venditti mette in guardia dal ridurre la musica solo a un prodotto usa e getta, legato a mode e rapidità di consumo. Questi elementi incidono sul modo in cui si scrive, si produce e si vive sul palco, condizionando carriere e aspettative.

Il concerto: un racconto sincero e diretto

Sul fronte live, Venditti conferma che, dopo un anno di spettacoli, cercherà di rendere questa edizione più sintetica. Negli show del 2024 aveva raccontato molto, mentre stavolta vuole essere più essenziale, senza rinunciare a raccontare le storie dietro alle canzoni.

Non ha cronometrato la durata del concerto ma promette una serata intensa e completa, che toccherà i momenti salienti della sua carriera accanto alle hit amate dal pubblico. La promessa è di un’esibizione che saprà parlare a diverse generazioni, mantenendo viva la magia di un evento che mescola nostalgia e attualità.

Il tour che parte da Roma proseguirà in diverse città italiane, con un’attenzione particolare a mantenere quell’atmosfera autentica e coinvolgente che ha contraddistinto la musica di Venditti dagli anni ‘70 a oggi. Uno spettacolo pensato per il pubblico, ma anche per l’artista, che vuole continuare a raccontare la sua storia con semplicità e verità.

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