Annullata la custodia cautelare ai domiciliari per il primario di oculistica vincenzo scorcia a catanzaro

Annullata la custodia cautelare ai domiciliari per il primario di oculistica vincenzo scorcia a catanzaro

Il tribunale del riesame di Catanzaro revoca la custodia cautelare ai domiciliari per Vincenzo Scorcia, primario dell’ospedale Dulbecco, nell’inchiesta su concussione, truffa e peculato legate a favori nelle liste d’attesa.
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Il tribunale del riesame di Catanzaro ha revocato i domiciliari al primario di oculistica Vincenzo Scorcia, indagato per concussione, truffa e peculato in un’inchiesta su favori nelle liste d’attesa per prestazioni private. - Gaeta.it

Il tribunale del riesame di Catanzaro ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa il 1° luglio scorso nei confronti di Vincenzo Scorcia, primario del reparto di oculistica dell’azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” di Catanzaro. L’atto segue la richiesta dei legali di Scorcia e arriva in un contesto di un’inchiesta che coinvolge dodici persone. Le accuse riguardano presunti episodi di concussione, truffa e peculato legate a favori sui tempi d’attesa per prestazioni private.

Il tribunale del riesame annulla la misura restrittiva per vincenzo scorcia

Il 1° luglio la Guardia di finanza aveva eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari contro Vincenzo Scorcia. L’azione riguardava i sospetti a carico del primario di oculistica dell’ospedale Dulbecco di Catanzaro. Con il ricorso presentato, i difensori Francesco Gambardella e Andrea Carnevali hanno ottenuto l’annullamento della misura restrittiva. Il tribunale del riesame ha accolto la loro istanza, valutando le motivazioni presentate e le condizioni dell’indagato.

Questa revoca puntualizza la complessità del caso, in cui si intrecciano responsabilità penali e dinamiche ospedaliere legate all’accesso alle visite specialistiche. La decisione condivide elementi che hanno convinto i giudici a escludere la necessità della custodia agli arresti domiciliari, pur lasciando aperto il procedimento penale.

Le accuse mosse dalla procura di catanzaro contro il primario di oculistica

La procura della Repubblica di Catanzaro conduce un’indagine dove figurano dodici indagati in totale, tra cui Vincenzo Scorcia. I capi d’imputazione su di lui riguardano concussione, truffa e peculato. Secondo i magistrati, Scorcia avrebbe favorito i suoi pazienti privati assegnando loro un trattamento preferenziale nelle liste d’attesa delle visite oculistiche.

Nel dettaglio, si ipotizza che il primario abbia ricevuto somme di denaro in cambio di un’accelerazione delle pratiche mediche e di prestazioni fuori dall’ordinario flusso pubblicistico. Le indagini puntano a chiarire se queste condotte abbiano infranto le norme vigenti in materia di corretto svolgimento delle attività sanitarie pubbliche e private. Il procedimento resta aperto e le accuse gravano sullo stato attuale dell’inchiesta.

Il contesto e le implicazioni dell’inchiesta sulla sanità di catanzaro

L’inchiesta coordinata dalla procura di Catanzaro si inserisce in un quadro più ampio di controlli sulle irregolarità nel sistema sanitario locale. Il caso di Vincenzo Scorcia ha catalizzato l’attenzione per il ruolo di rilievo che il primario ricopre nell’ospedale Dulbecco. Le accuse di aver agevolato accessi privati sono al centro di discussioni sul rispetto delle regole e la trasparenza nelle attività mediche.

La vicenda presenta riflessi importanti sia sul piano giudiziario che su quello della gestione sanitaria pubblica. L’attenzione resta alta su eventuali meccanismi di corruzione e abuso d’ufficio all’interno dei reparti ospedalieri. Procedimenti analoghi in Italia hanno spesso messo in luce criticità riguardanti la gestione delle liste d’attesa e la convivenza tra prestazioni pubbliche e private.

I prossimi sviluppi saranno decisivi per accertare ogni responsabilità, con una possibile ripercussione sulle procedure interne dell’ospedale e sulle normative nazionali riguardanti la sanità. Nel frattempo, la revoca della custodia cautelare rappresenta un passaggio formale nella fase istruttoria del processo in corso.

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