Andy Diaz, dal salto cubano all’Italia: pronto a brillare ai Mondiali Di Tokyo 2025

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Andy Diaz, talento cubano pronto a brillare ai Mondiali di Tokyo 2025 con l’Italia. - Gaeta.it

Sofia Greco

16 Settembre 2025

Andy Diaz è uno degli atleti più attesi ai Mondiali di atletica di Tokyo 2025, specializzato nel salto triplo. La sua è una storia fatta di scelte coraggiose e di una crescita che lo ha portato a emergere con la maglia azzurra, partendo da un cambio di vita difficile fino a conquistare palcoscenici internazionali.

Da Cuba all’Italia: la svolta che ha cambiato tutto

Nato a L’Avana il 25 dicembre 1995, Andy ha gareggiato per Cuba fino al 2021, paese dove ha mosso i primi passi nell’atletica. Dopo i Giochi di Tokyo, ha preso una decisione che ha segnato la sua vita: durante uno scalo in Spagna ha abbandonato la delegazione cubana, scegliendo di non tornare più a casa. Con sé aveva solo un paio di scarpe chiodate e poche altre cose.

Il suo arrivo in Italia deve molto a Fabrizio Donato, bronzo olimpico a Londra 2012 nel salto triplo, che è diventato il suo allenatore e un punto di riferimento umano. Diaz lo ha contattato via Instagram, raccontando la sua situazione, e Donato lo ha accolto con la famiglia a Roma. Nel frattempo, Andy ha chiesto asilo politico e ottenuto la cittadinanza italiana per meriti sportivi.

Lasciare Cuba non è stata una scelta facile. Andy parla di un distacco doloroso dalla famiglia e da un paese dove spesso mancano anche i beni di prima necessità. Ma la voglia di costruire un futuro migliore, per sé e per i suoi cari, è stata più forte. Sperava che un familiare all’estero potesse dargli una mano, sia dal punto di vista economico che morale.

La famiglia, il sostegno che fa la differenza

Una volta sistemata la sua posizione, Diaz ha fatto venire in Italia sua madre, che oggi vive con lui vicino a casa di Donato. Quei primi due anni lontano dalla famiglia sono stati duri, segnati dalla nostalgia e dalla distanza. La presenza della madre gli ha dato sicurezza e forza. Lei lo segue spesso durante le gare, anche se entrare in Italia con il passaporto cubano non è sempre semplice.

Andy resta in contatto con papà, nonna e cugini, anche se al momento non può tornare a Cuba. La famiglia è il suo porto sicuro, nonostante i chilometri che li separano. Si sentono con messaggi e telefonate appena possibile, mantenendo vivo il legame.

Con l’Italia Andy si sente sempre più a casa. Il sostegno di chi gli sta vicino è uno dei pilastri su cui costruisce la sua forza, unendo passato e presente.

Dai campi cubani alle pedane azzurre: risultati e traguardi

Dopo il bronzo conquistato alle Olimpiadi di Parigi 2024, Diaz ha continuato a collezionare successi nel 2025: oro agli Europei e ai Mondiali indoor, dimostrando un’ottima forma. Nel salto triplo ha raggiunto la misura di 17,80 metri, una delle migliori prestazioni a livello mondiale in questa stagione.

Andy si definisce un competitivo nato, con una grinta che non gli permette di accettare la sconfitta, nemmeno a carte. “Voglio una carriera lunga e punto a rimanere ai massimi livelli per almeno un altro decennio.”

A Monaco, durante una tappa della Diamond League, ha raccontato l’emozione di sentire il tifo degli italiani, che lo sostengono con calore. L’affetto ricevuto in questi anni lo ripaga con piacere, firmando autografi e facendo foto anche quando non sale sul podio.

Il sogno del record mondiale: la sfida più grande

Tra i suoi obiettivi c’è quello di battere il record del mondo di salto triplo, detenuto da Jonathan Edwards con 18,29 metri da quasi trent’anni. Andy ammette che qualche problema fisico lo ha rallentato nei momenti migliori, ma non vuole chiudere la carriera senza averci provato.

L’allenamento e la costanza sono il suo focus principale, anche grazie all’esperienza di Donato, che gli ha insegnato come mantenersi sempre al top, evitando cali di rendimento. Passare dal modello cubano a quello italiano ha portato miglioramenti soprattutto in velocità e continuità.

Donato, con la sua lunga carriera nel salto triplo, ha guidato Diaz verso risultati più stabili. Avere al fianco un atleta che ha gareggiato a lungo ha dato a Andy la possibilità di pensare a una carriera da prolungare il più possibile.

Tra Cuba e Italia: una doppia identità che arricchisce

Andy non nasconde il legame con la sua terra. I 25 anni passati a Cuba sono un patrimonio affettivo importante. Allo stesso tempo, si sente italiano in tanti aspetti. Parla quasi solo in italiano e, anche quando chiacchiera con ex compagni cubani, risponde spontaneamente nella nuova lingua.

Tra le cose che ha adottato in Italia c’è la passione per la cucina, in particolare per piatti come la carbonara, che ora mangia spesso. È un piccolo segno della sua nuova vita.

Anche il suo stile prima delle gare racconta molto di lui: segue una routine precisa, sistema le treccine per comodità ma anche per estetica. Curare l’immagine è diventato un rito, un modo per prepararsi mentalmente e fisicamente.

Il messaggio che Andy vuole lasciare a chi sogna una carriera nello sport è chiaro: “Non mollate davanti alle difficoltà, andate avanti con forza e determinazione, senza rimpianti.” La sua storia dimostra che sacrifici e lontananza possono essere superati per raggiungere grandi traguardi.