Andrea Sempio a quarto grado: nuovi dettagli sull’interrogatorio del 2008 e il malore in caserma

Andrea Sempio a quarto grado: nuovi dettagli sull’interrogatorio del 2008 e il malore in caserma

Andrea Sempio rivela malore e pause non registrate durante l’interrogatorio del 2008, contraddicendo le precedenti dichiarazioni sue e dei legali e sollevando dubbi sulla validità dei verbali ufficiali.
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Andrea Sempio ha rivelato nuovi dettagli sull'interrogatorio del 2008, tra cui un malore e pause non registrate, contraddicendo precedenti dichiarazioni e sollevando dubbi sulla trasparenza dei verbali ufficiali. - Gaeta.it

Andrea Sempio ha fornito nuovi dettagli durante la puntata di “Quarto Grado“, in cui ha ripercorso il suo interrogatorio svolto nel 2008. Le sue parole mettono in luce elementi finora mai emersi nei verbali ufficiali, come un malore che avrebbe richiesto l’intervento del 118 e pause non riportate durante l’interrogatorio stesso. Queste rivelazioni contrastano con quanto dichiarato poco tempo fa sia da lui sia dai suoi legali, che avevano escluso malori o interruzioni durante quella fase della sua testimonianza.

Il racconto di andrea sempio sull’interrogatorio in caserma

Andrea Sempio ha descritto un episodio avvenuto durante l’interrogatorio del 2008, quando si trovava in stato di forte malessere fisico. Ha spiegato che, da giorni, soffriva di una febbre alta e che la sua condizione si aggravò al punto da richiedere l’intervento del personale medico del 118 direttamente nella caserma dove era trattenuto. Questo episodio, secondo il racconto, non è mai comparso nei verbali ufficiali redatti all’epoca.

Sempio ha inoltre precisato come l’interrogatorio fosse stato interrotto più volte, con pause non verbalizzate. Queste soste, secondo lui, erano legate sia al suo stato di salute sia a necessità pratiche, come il recupero di uno scontrino del parcheggio. Lo scontrino in questione era considerato cruciale perché avrebbe costituito una prova chiave per l’alibi presentato. L’ex indagato ha detto di aver ottenuto l’autorizzazione per rientrare a casa e recuperare quel documento, dimostrando una procedura più flessibile rispetto a quanto riportato nei documenti di allora.

Il contrasto con le dichiarazioni precedenti di sempio e dei suoi legali

Queste nuove affermazioni dicono il contrario rispetto a quanto dichiarato da Andrea Sempio e dai suoi avvocati appena due mesi fa. In quel periodo, sia lui che la sua difesa avevano definito “falsità” le voci riguardanti eventuali malori o pause non registrate durante l’interrogatorio. L’allora versione ufficiale negava qualsiasi anomalia di quel tipo, rafforzando l’idea di un processo regolare e senza interruzioni significative.

Ora però la narrazione sembra cambiare, evocando una situazione più complessa e caratterizzata da momenti di difficoltà fisica e procedurale. Queste discrepanze sollevano ulteriori interrogativi sulle condizioni in cui si è svolta l’acquisizione delle dichiarazioni di Sempio. La mancata annotazione dei malori o delle pause nel verbale potrebbe incidere sulla valutazione di quel materiale a distanza di anni.

Implicazioni delle nuove dichiarazioni per il caso giudiziario

Le rivelazioni di Andrea Sempio potrebbero influire sul quadro complessivo del procedimento che lo ha visto coinvolto. Se confermate, le sue parole mettono in discussione la validità e la completezza dei verbali del 2008, soprattutto sul fronte della trasparenza e delle garanzie durante l’interrogatorio. La presenza di malesseri fisici gravi e le pause autorizzate per recuperare elementi a favore di Sempio potrebbero suggerire una gestione meno rigida di quanto sostenuto.

Queste nuove informazioni aprono spazi per eventuali approfondimenti o richieste di revisione delle modalità con cui è stata raccolta la sua testimonianza. Nel contesto di un procedimento che da anni mantiene alto l’interesse pubblico, ogni dettaglio, anche quelli relativi alla forma, assume valore. L’attenzione rimane alta sulle prossime mosse della difesa e sulle risposte che potranno arrivare dagli inquirenti o dagli organi giudiziari competenti.

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