Andrea Duodo: il nuovo presidente della Federazione Italiana Rugby e le sfide a venire

Andrea Duodo: il nuovo presidente della Federazione Italiana Rugby e le sfide a venire

Andrea Duodo, presidente della Federazione Italiana Rugby, affronta sfide economiche e gestionali nei suoi primi cento giorni, puntando a rilanciare il rugby italiano in vista del Sei Nazioni 2025.
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Andrea Duodo: il nuovo presidente della Federazione Italiana Rugby e le sfide a venire - Gaeta.it

I primi cento giorni alla guida della Federazione Italiana Rugby sono stati un mix di attese, riflessioni e programmazioni. Andrea Duodo, entrato in carica il 15 settembre scorso, ha vissuto questo periodo in mezzo alla sua famiglia. Dopo un’intensa campagna elettorale, ha sentito la necessità di prendersi una pausa. Ma non è certo rimasto con le mani in mano, considerando le responsabilità e le sfide che lo attendono in un momento cruciale per il rugby italiano.

Un inizio promettente ma pieno di insidie

Dopo il suo insediamento, Duodo ha assistito alla sua prima finestra internazionale presso stadi iconici come quello di Udine, Genova e Torino. Con oltre centodiecimila biglietti già venduti per le partite interne della nazionale, si prefigurano eventi significativi per la promozione del rugby italiano. “Stiamo preparando il terreno per un Sei Nazioni 2025 che potrebbe rappresentare un cambiamento radicale,” afferma con determinazione il presidente. Tuttavia, dietro a questi segnali di ottimismo si nascondono problemi economici e di gestione che non possono essere ignorati.

L’eredità di Duodo è pesante: la federazione presenta un passivo previsto di dieci milioni di euro per il 2024. Questo deficit alle spalle richiede una gestione attenta e un piano di azione strategico per riportare la Fir in acque tranquille. “Il movimento ci ha dato fiducia,” racconta, “ed è cruciale ricreare le condizioni per investire nel rugby di base.” Durante il suo mandato, sarà fondamentale riaccendere l’interesse tra i giovani atleti e assicurarsi che il rugby possa prosperare anche a livello del settore giovanile.

L’analisi delle difficoltà economiche

Con una fanbase di oltre un milione di appassionati, il rugby italiano ha il potenziale per generare ricavi significativi, ma come sostiene Duodo, la realtà è ben diversa. La Fir si trova di fronte a un quadro preoccupante con perdite annuali che, se non gestite, possono portare la federazione verso una crisi profonda. L’incidenza costi/ricavi nel 2023 è stata la peggiore di tutte le grandi nazioni del rugby, segnando un -28%. Prima di ambire a risultati sportivi di rilievo, è essenziale ripristinare l’equilibrio finanziario.

Il presidente sottolinea che l’obiettivo principale per il 2025 è quello di ridurre le perdite e migliorare le entrate attraverso azioni mirate. Una squadra di governo composta da commercialisti e manager esperti collabora per formulare un bilancio sostenibile e in grado di garantire continuità alla federazione. “Dovremo aumentare le risorse e limitare gli sprechi,” afferma con pragmatismo.

Le Zebre Rugby e le prospettive di sviluppo

In questo scenario, si inserisce anche la riflessione sulla franchigia Zebre Rugby, attualmente in cerca di nuovi investitori. Secondo Duodo, le Zebre hanno costi troppo elevati per una federazione già in difficoltà e l’obiettivo è quello di rendere la franchigia più sostenibile. “Se non riusciamo a trovare una proposta che ci soddisfi, manterremo il controllo diretto della squadra,” spiega, dimostrando la necessità di un approccio ponderato per non disperdere risorse preziose.

Il termine per l’invio delle proposte scade il 15 gennaio, e le decisioni future verranno comunicate successivamente. Questo è un passaggio cruciale per il futuro del rugby in Italia poiché dovrà garantire che gli investimenti siano diretti a formare atleti pronti per le competizioni nazionali e internazionali.

Verso il Sei Nazioni: l’anno che ci attende

Con l’inizio del Sei Nazioni alle porte, l’attesa cresce. “Il 21 gennaio daremo il via a questo importante torneo a Palazzo Brancaccio, un evento dimostrativo della centralità del rugby in Italia,” annuncia Duodo. La nazionale avrà l’onore di debuttare il 1 febbraio in Scozia, seguita dalla prima partita casalinga contro il Galles. Le aspettative possono essere altissime, ma con il nuovo ct Gonzalo Quesada al timone, ci sono buone ragioni per essere ottimisti. “Confido nel nostro allenatore, sarà in grado di portare la squadra verso traguardi ambiziosi,” conclude Duodo, rimarcando il suo impegno nel mantenere viva la passione per il rugby italiano e nel sostenere le sue fondamenta.

Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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