Andrea Cavallari latitante dopo la condanna per la strage nella discoteca lanterna azzurra a corinaldo

Andrea Cavallari latitante dopo la condanna per la strage nella discoteca lanterna azzurra a corinaldo

Andrea Cavallari, condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, è latitante dopo un permesso per discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna.
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Andrea Cavallari, condannato a quasi 12 anni per la strage della discoteca Lanterna Azzurra, è fuggito dopo un permesso per discutere la tesi di laurea, scatenando ricerche e preoccupazioni sulle procedure carcerarie. - Gaeta.it

Andrea Cavallari, condannato a quasi 12 anni per la tragedia avvenuta nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, è sparito giovedì scorso. Nonostante fosse uscito dal carcere per un permesso speciale, il giovane non è più tornato dietro le sbarre, alimentando nuove preoccupazioni sulla sua fuga.

La condanna di andrea cavallari per la strage di corinaldo

Nel processo legato alla strage nella discoteca Lanterna Azzurra, avvenuta a dicembre 2018, Andrea Cavallari ha ricevuto una condanna definitiva a 11 anni e 10 mesi. Il caso aveva suscitato grande attenzione, data la gravità dei fatti: durante un evento musicale, un utilizzo improprio di spray urticante portò al panico e alla calca che causarono la morte di sei giovani e una donna, oltre a numerosi feriti. Cavallari faceva parte del gruppo noto come “banda dello spray”, ritenuto responsabile dell’inasprimento della situazione. Il tribunale ha ritenuto provata la sua partecipazione ai fatti, condannandolo per i reati connessi alla morte e alle lesioni provocate dalla sua azione.

Il permesso per la laurea e la discussione della tesi

Prima della fuga, Andrea Cavallari aveva ricevuto un permesso straordinario per uscire dal carcere. L’autorizzazione era stata concessa per permettergli di discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna, un percorso che stava portando avanti dall’interno del carcere. Nei giorni precedenti, Cavallari si era recato all’ateneo, aveva sostenuto la discussione davanti alla commissione e, con esito positivo, era stato proclamato dottore in Giurisprudenza. Il rilascio temporaneo, dunque, aveva una finalità specifica e circoscritta, legata proprio al completamento degli studi.

La fuga e le ricerche in corso

Tuttavia, il 26enne non ha fatto ritorno nel penitenziario dopo la laurea. Da giovedì è considerato latitante. Le autorità hanno subito allertato le forze dell’ordine e avviato le ricerche per rintracciarlo. Si indaga su dove possa essersi nascosto e su eventuali contatti o aiuti esterni. La situazione ha riacceso l’attenzione sulla gestione dei permessi carcerari in casi di detenuti con pene pesanti in corso. La latitanza di Cavallari rappresenta infatti un caso delicato, data la sua condanna definitiva a seguito di un processo per reati gravi. Gli investigatori stanno setacciando le aree intorno a Bologna e quelle ritenute più probabili per un nascondiglio.

Il contesto giudiziario e i rischi della latitanza

La latitanza di un condannato per reati così gravi porta a tensioni nel sistema penale e in chi si occupa di sicurezza. Evadere dopo aver ottenuto un permesso mette sotto pressione le forze dell’ordine e mette in dubbio le dinamiche di supervisione durante i rilasci temporanei. Inoltre, la fuga complica le procedure di esecuzione della pena e impedisce una conclusione ordinata del percorso giudiziario. Per la famiglia delle vittime della strage di Corinaldo questo nuovo episodio è fonte di ulteriore dolore e incertezza. La situazione resta in evoluzione e si attendono sviluppi nelle prossime ore, con ulteriori interventi giudiziari e operazioni di ricerca.

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