Amanda Knox sostiene la liberazione di Enrico Forti, detenuto a Verona in attesa di libertà condizionale

Amanda Knox appoggia la liberazione di Enrico Forti a Verona. - Gaeta.it

Sara Gatti

20 Settembre 2025

Amanda Knox ha manifestato pubblicamente il proprio sostegno a Enrico “Chico” Forti, trentino di 66 anni detenuto nel carcere di Verona. Forti è condannato all’ergastolo negli Stati Uniti dal 2000, per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike. Attualmente, il Tribunale di sorveglianza deve decidere sulla sua domanda di libertà condizionale e Knox, attraverso un post su X, ha espresso con chiarezza la sua posizione a favore della scarcerazione: “Libertà per Chico Forti!”.

Il caso di Enrico Forti e la situazione in carcere a Verona

Enrico Forti è sottoposto a detenzione nel carcere veronese dopo la condanna definitiva negli Stati Uniti, dove è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Dale Pike avvenuto nel 1998. Il processo che lo ha condannato si è concluso con una pena all’ergastolo, una sentenza che Forti sta scontando da oltre vent’anni. Recentemente ha presentato istanza per ottenere la libertà condizionale, ora all’esame del Tribunale di sorveglianza. La sua richiesta riapre il dibattito sull’effettività della pena e sulle condizioni di detenzione, temi rilevanti anche nel contesto italiano.

Forti, ex conduttore televisivo e imprenditore, ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica per il suo caso controverso e la lunga permanenza in carcere. Le autorità veronesi si trovano impegnate a valutare elementi legali e comportamentali prima di decidere sull’eventuale concessione della libertà condizionale. Il caso si inserisce nel complesso sistema giudiziario internazionale e presenta aspetti che coinvolgono anche la diplomazia, dato il legame tra Italia e Stati Uniti.

Il supporto di Amanda Knox: dal Carcere Di Perugia all’attivismo sui diritti dei detenuti

Amanda Knox, originaria di Seattle, è nota per il ciclo di quattro anni trascorso in carcere a Perugia, dove era stata condannata per l’omicidio di Meredith Kercher, condanna poi annullata e revocata. La sua vicenda giudiziaria ha attirato forti attenzioni internazionali e ha messo in luce criticità del sistema processuale. Dopo il ritorno negli Stati Uniti, Knox si è impegnata in attività di sensibilizzazione sui diritti dei detenuti, diventando una voce di rilievo nel dibattito sulle condizioni carcerarie.

La sua posizione a favore di Enrico Forti torna nell’ambito di un’attività più ampia, in cui sostiene chi si trova dietro le sbarre in situazioni di detenzione prolungata o controversa. Knox ha scelto di esprimersi in modo pubblico sulla piattaforma X, contribuendo a portare attenzione sul caso di Forti, ora sotto osservazione giudiziaria per l’eventuale concessione della libertà condizionale. L’intreccio tra le sue esperienze personali e l’attivismo aggiunge un valore simbolico al suo appoggio.

La diffusione mediatica delle vicende di Amanda Knox in Italia

Sfruttando l’interesse italiano per il suo caso, da qualche settimana viene trasmessa in televisione una serie dedicata alla vita e alle vicende giudiziarie di Amanda Knox. Questa produzione ripercorre i momenti chiave del suo processo e racconta le difficoltà vissute durante il periodo di detenzione, così come le battaglie legali successive all’assoluzione definitiva.

La messa in onda italiana amplia la conoscenza pubblica della sua esperienza, con puntate che mettono in luce diversi aspetti del sistema giudiziario e del carcere. Grazie a questa esposizione mediatica, Knox mantiene viva l’attenzione sul tema della giustizia, portando alla luce le storie di persone detenute, come quella di Enrico Forti, che si confrontano con lunghe e complicate detenzioni. Questo legame tra vicende personali e casi emersi in Italia incarna il confronto tra diritti umani e processo penale.