L’Alta Campania Wine Fest fa il suo esordio a Castel Campagnano, sabato 5 e domenica 6 settembre 2025. L’evento punta i riflettori sui vini e sul territorio che abbraccia Roccamonfina, Massico, Matese e i Monti Trebulani – Tifatini, coinvolgendo otto borghi in un progetto di zonazione che mette in luce la varietà di suoli e di vini tipici della zona.
Debutto a Castel Campagnano: vino, cultura e formazione al centro
La prima edizione del festival si svolge nel comune casertano di Castel Campagnano, con due giornate dedicate alla viticoltura locale e alla scoperta di un territorio ancora poco conosciuto dal grande pubblico. Otto i comuni protagonisti: Pontelatone, Castel Campagnano, Caiazzo, Piana di Monte Verna, Formicola, Liberi, Castel di Sasso e Ruviano.
Non solo degustazioni. L’evento offre anche momenti di approfondimento con masterclass e incontri guidati da esperti, sommelier e giornalisti, tutti pronti a raccontare le peculiarità di vini prodotti in zone con caratteristiche geografiche molto diverse. A completare l’atmosfera, dj set e concerti, un mix di cultura, tradizione e intrattenimento.
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Venerdì 5: vini, tradizione e archeologia a confronto
Si parte venerdì 5 settembre alle 18 con un talk che mette insieme lo chef stellato Domenico Marotta del ristorante “Marotta” di Castel Campagnano, il sommelier e presidente di AIS Campania Tommaso Luongo, e l’archeologo del Ministero della Cultura Antonio Salerno. L’incontro esplora il legame tra gastronomia, tradizione e archeologia locale, offrendo uno sguardo originale sull’identità del territorio.
Poi spazio alla masterclass di Giovanni Piccirillo, che presenta il progetto di zonazione territoriale. Un’iniziativa che traccia i confini agronomici e ambientali di tre aree di produzione, confrontando i vini degli otto borghi coinvolti. L’obiettivo è mettere in risalto la ricchezza del territorio e la qualità dei vitigni autoctoni come Casavecchia, Pallagrello Nero e Pallagrello Bianco.
Sabato 6: pizza, vino e sapori della terra
Sabato 6 settembre, sempre dalle 18, si prosegue con un incontro dedicato all’eccellenza culinaria locale. Ospite d’eccezione Franco Pepe, il maestro pizzaiolo di “Pepe in Grani” a Caiazzo, che dialoga con Leonardo Ciccarelli, giornalista di “Food & Wine”, e Yuri Buono, esperto di vino.
Il confronto mette in luce il legame tra cibo e vino, entrambi radicati nello stesso territorio, raccontando sapori e tradizioni locali. A seguire, la replica della masterclass di Piccirillo sulla zonazione, accompagnata da una degustazione di Pallagrello Bianco e Casavecchia, due vitigni che si distinguono per struttura e profilo aromatico.
Cibo, cantine e tante eccellenze a confronto
Oltre agli incontri, il festival offre un ampio ventaglio di proposte gastronomiche firmate da realtà regionali di spicco: dal pizzaiolo Ciccio Vitiello di “Cambiamenti 2.0” a Caserta, alla storica Salumeria Malinconico di Napoli. Non manca il panino premiato come il più buono d’Italia del locale Gigione di Pomigliano d’Arco, insieme alla mozzarella di bufala casertana de La Baronia.
Tra i dolci, spiccano le creazioni di Casale dei Mascioni, artigiani casertani, le focacce di Don Piero e i cocktail a base di Amaro Caserta. Tutto pensato per valorizzare il legame tra le eccellenze gastronomiche e i vini in degustazione.
Sono 24 le cantine locali presenti, tra cui Alois, Canestrini, Masseria Piccirillo, Vestini Campagnano, Il Verro, Laboris Catrame e altre realtà importanti. I produttori portano vini che raccontano la varietà dei terroir di Pontelatone, Caiazzo, Castel Campagnano e degli altri comuni, mostrando la ricchezza dell’Alta Campania.
Asso Alta Campania: giovani produttori e una nuova identità territoriale
Dietro l’organizzazione dell’Alta Campania Wine Fest c’è Asso Alta Campania, un’associazione nata dalla volontà di sette giovani imprenditori under 40 del settore vino. Tra i fondatori, Luca e Alessandro Catrame di Laboris Catrame, Roberto Canestrini di Canestrini Wine, Gabriella Bosco di Cantina di Lisandro, Davide Ievoli di Tenuta Ievoli, Giovanni Marra di Marra Winery e Giovanni Rossetti.
L’associazione non si limita a promuovere i prodotti, ma punta a costruire un’identità chiara e riconoscibile per tutto il comprensorio, basata sull’autenticità e sul legame con il territorio e le sue tradizioni. Un impegno che si traduce anche nel rispetto per l’ambiente e nella qualità delle produzioni.
Il progetto di zonazione è uno degli strumenti chiave di questa strategia, perché conoscere e tutelare i diversi terroir aiuta a rafforzare la reputazione dei vini campani. Valorizzare vitigni autoctoni poco diffusi significa anche recuperare varietà storiche di grande valore per l’enologia italiana.
Il festival di Castel Campagnano si propone così come un appuntamento imperdibile per appassionati e operatori che vogliono scoprire e sostenere una realtà vitivinicola lontana dai circuiti più noti ma ricca di potenzialità. Per partecipare basta acquistare il biglietto sulla piattaforma Eventbrite dedicata ad Asso Alta Campania.