L’alluvione che ha colpito Petra, il celebre sito archeologico in Giordania, ha scosso turisti e residenti nei giorni scorsi. La pioggia improvvisa ha travolto la zona con fango e detriti, causando vittime e dispersi. Tra chi è riuscito a salvarsi, emergono racconti diretti come quello di Betty Squadroni, tour operator italiana di Porto San Giorgio, presente sul posto con un gruppo di visitatori marchigiani.
La testimonianza di betty squadroni: la fuga dall’ondata di fango sulla scalinata di petra
Betty Squadroni, titolare dell’agenzia Vela Azzurra, era con 16 turisti italiani a visitare Petra il giorno dell’alluvione. Descrive quei momenti come un veloce ribaltamento di scena: “stavamo scendendo la scalinata quando è arrivata la pioggia e in pochi minuti i gradini sono scomparsi sotto il fango. Se fossimo rimasti lì un quarto d’ora in più, saremmo stati travolti”. La scalinata conta circa 800 gradini e si trova in una zona particolarmente fragile, dove il terreno si è sgretolato portando alla frana che ha bloccato la via.
Il gruppo era distribuito tra lo shopping ai mercatini di souvenir e l’esplorazione del sito, ma la rapidità dell’alluvione ha colto tutti di sorpresa. Betty ricorda il vento crescente e poi la pioggia torrenziale che ha rovinato ogni percorso di fuga. Senza alcun riparo disponibile lungo la strada principale, alcuni hanno trovato rifugio in una grotta, altri sotto piccoli ripari improvvisati come un baracchino. La situazione sul momento è stata drammatica e la salvezza è arrivata grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine locali.
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Soccorsi attivi e reazioni immediate
Durante l’emergenza, la presenza delle forze dell’ordine si è rivelata fondamentale per fornire assistenza e coordinare l’evacuazione in sicurezza.
La risposta della polizia e della protezione civile durante l’emergenza a petra
Durante la crisi, il gruppo di Betty è stato assistito da poliziotti e operatori della protezione civile giordana, descritti come decisivi per uscire in sicurezza dalla zona allagata. Le difficoltà in strada erano evidenti: molte vie erano impraticabili per le auto normali, con i mezzi di soccorso che invece si muovevano grazie a caratteristiche adatte al terreno accidentato e fangoso.
Telefonini e comunicazioni hanno subito blackout o funzionalità limitate, così come l’elettricità, disponibile solo a tratti. Betty segnala l’aiuto anche dei venditori ambulanti del posto, che invece di salvare le proprie merci hanno preferito abbandonare tutto pur di prestare soccorso ai visitatori. L’esperienza di questo gruppo conferma quanto sottovalutate fossero le piogge intense in quel territorio e quanto impreparata fosse la zona a eventi di questo tipo.
L’importanza del soccorso locale
Il contributo degli abitanti locali è stato essenziale, sottolineando la capacità di solidarietà in situazioni di crisi improvvise.
L’alluvione a petra: morti, dispersi e l’evacuazione del sito archeologico patrimonio unesco
L’alluvione ha provocato almeno due morti accertati e due dispersi, tra cui una famiglia di turisti belgi. Secondo la Direzione generale per la sicurezza giordana, sono stati recuperati i corpi di una donna e suo figlio, trovati dopo ore di ricerche in condizioni climatiche difficili, nella regione di Shubak, a circa 200 km da Amman. Le operazioni di soccorso hanno interessato anche altri membri del gruppo di turisti, composto da belgi e cechi, impegnati in un viaggio senza guida.
Il governatore della provincia di Maan, Hassan al-Jabour, ha spiegato che la donna e i suoi figli si erano separati dal resto del gruppo e avevano perso il contatto con le autorità. Due dei figli sono stati ritrovati in buono stato di salute. L’alluvione ha costretto le autorità ad evacuare l’intero sito di Petra, oggi dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e noto per i suoi templi scavati nella roccia.
Evacuazione e danni al patrimonio
Le misure di sicurezza sono state rapidamente attivate per preservare il patrimonio archeologico e garantire la sicurezza dei visitatori.
Il sito di petra sotto la furia della natura: immagini e impatto sul turismo
L’autorità meteorologica giordana ha reso pubblici filmati che mostrano l’ondata di acqua e fango travolgere il sito archeologico. Si vedono visitatori radunarsi all’ingresso del Khazneh, uno dei monumenti più iconici di Petra, mentre attendono l’evacuazione in condizioni di tempo avverse. Le inondazioni di quel tipo sono insolite nella regione e hanno causato danni visibili sia alle strutture storiche che all’accesso turistico.
La gestione dell’emergenza ha richiesto una mobilitazione crescente per mettere in sicurezza le aree più colpite. Quel che resta evidente è la fragilità di siti come Petra di fronte a eventi meteorologici estremi. La tragedia ha mostrato anche quanto sia prezioso il lavoro delle forze di protezione e soccorso locali nel proteggere vite umane e patrimonio culturale. Il turismo ha subito un duro colpo ma la risposta delle autorità punta a ristabilire quanto prima le condizioni di sicurezza e accessibilità.