Il parco naturale dell’adamello, uno degli spazi verdi più estesi e importanti della Lombardia, rischia una pesante modifica del suo perimetro. La proposta avanzata dalla lega mira a togliere vincoli ambientali in una vasta area, lasciando campo libero a piani urbanistici e interventi edilizi. Alleanza Verdi Sinistra di Brescia ha lanciato un forte allarme su questa iniziativa, denunciando rischi seri per l’ecosistema locale.
La proposta della lega per la sburocratizzazione del parco naturale dell’adamello
La lega ha presentato un progetto con l’obiettivo di “sburocratizzare” le regole che oggi tutelano il parco naturale dell’adamello. Nel dettaglio, si tratta di ridurre il territorio tutelato da 51mila a circa 31mila ettari. Questo taglio interessa quasi metà dell’area attuale, con particolare attenzione a zone limitrofe a centri abitati significativi come ponte di legno e bienno.
Questa rimodulazione permetterebbe agevolazioni per le attività edilizie, sostituendo procedure rigide con la cosiddetta segnalazione di inizio attività . Così facendo, paletti ambientali e paesaggistici verrebbero cancellati o fortemente alleggeriti in ampie porzioni. La lega, secondo i rappresentanti di avs brescia, punta a liberare quel territorio dalle restrizioni, allo scopo di favorire sviluppi urbanistici e piani di costruzione.
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Questo scambio tra tutela ambientale e opportunità edilizie avrebbe un impatto diretto sulla gestione del parco, considerato finora un presidio della biodiversità e del paesaggio di quella parte della valle camonica.
Gli effetti ambientali del ridimensionamento sulle risorse naturali e biodiversità
Alleanza Verdi Sinistra ha sottolineato come il parco affronti già difficoltà legate al cambiamento climatico, che alterano gli equilibri naturali. Ridurre il perimetro del parco, secondo dario balotta e luca trentini, peggiorerebbe condizioni fragile degli assetti idrogeologici, compromettendo funzioni fondamentali dell’area.
Il parco dell’adamello conserva habitat di specie animali e vegetali unici che dipendono da condizioni di protezione e regolamentazione dei terreni. La riduzione della superficie protetta rischierebbe di frammentare questi spazi, causando la perdita di zone a valore ecologico elevato. La biodiversità locale ne risentirebbe in modo significativo.
Non va dimenticato l’aspetto dei ghiacciai del massiccio adamello, già soggetti a un lento scioglimento causa riscaldamento globale. La tutela del parco avrebbe dovuto includere azioni per monitorare e salvaguardare queste risorse. Invece, con la scarcerazione dei vincoli e l’ampliamento di insediamenti umani, aumentano le minacce per questi delicati equilibri naturali.
Il parco naturale lasciato senza una gestione efficace da anni e i rischi della speculazione
Il parco naturale dell’adamello è ormai teatro di una gestione che da tempo versa in uno stato di vuoto organizzativo. Alleanza Verdi Sinistra rileva che la mancanza di interventi di cura e valorizzazione ha lasciato il territorio indifeso davanti alle pressioni umane e ambientali.
Proprio per questa debolezza, il progetto proposto dalla lega potrebbe finire per decretare il progressivo degrado del parco. La riduzione dell’area tutelata coincide con un’operazione in favore della speculazione immobiliare, in cui spazi protetti diventerebbero terreno edificabile modificando i piani urbanistici.
La semplificazione normatica consentirebbe interventi più rapidi e meno controllati, lasciando a singole amministrazioni locali l’ultima parola su aree preziose per la comunità. Ponte di legno, bienno e altri centri vicini sarebbero direttamente coinvolti in questo processo, aprendo scenari di forte trasformazione del territorio.
La preoccupazione di avs si concentra sulla perdita non solo del paesaggio, ma anche di un patrimonio naturale che costituisce una risorsa per tutta la provincia di brescia e per le future generazioni. L’assenza di una gestione attiva ha già fragilizzato il parco, e questo progetto avrebbe l’effetto di accelerarne il declino.