alla biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli la mostra Scarpetta 100 celebra i cento anni dalla scomparsa di Eduardo Scarpetta

alla biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli la mostra Scarpetta 100 celebra i cento anni dalla scomparsa di Eduardo Scarpetta

La biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli ospita la mostra Scarpetta 100, con manoscritti, diari, fotografie e costumi che raccontano la vita e l’opera teatrale di Eduardo Scarpetta.
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La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli ospita fino al 1° dicembre 2025 la "Mostra Scarpetta 100", dedicata a Eduardo Scarpetta, con manoscritti, fotografie e costumi originali che raccontano la vita e l’opera del padre del teatro napoletano moderno. - Gaeta.it

La biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli ospita una mostra dedicata a Eduardo Scarpetta, uno dei padri del teatro napoletano moderno. L’esposizione intitolata “Mostra Scarpetta 100” presenta materiali inediti provenienti dall’archivio privato dell’autore e offre uno sguardo approfondito sulla sua vita e opera. Il percorso, aperto fino al 1° dicembre 2025, permette di rivivere oltre cinquant’anni di attività teatrale tra manoscritti, fotografie e costumi.

La mostra scarpetta 100 e il contesto della celebrazione

Lunedì 30 giugno 2025 si è inaugurata la “Mostra Scarpetta 100” negli spazi della biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III a Napoli. La rassegna arriva nel centenario della morte di Eduardo Scarpetta e vuole riproporre al pubblico la figura di questo autore fondamentale per il teatro partenopeo. L’evento è curato da Mariano d’Amora, insieme a Silvia Scipioni e Giovanni Bova, con il sostegno della Regione Campania, della Fondazione Campania dei Festival e dell’Istituto del Dramma Napoletano.

La mostra è visitabile il lunedì, martedì e venerdì dalle 9.30 alle 17.30, e durerà fino al 1° dicembre 2025. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la biblioteca all’indirizzo email bn-na.urp@cultura.gov.it. Il progetto espone materiali letterari e teatrali raccolti nel corso degli anni per studenti, studiosi e appassionati di cultura napoletana.

Manoscritti originali e documenti restituiscono l’intimità dell’autore

Il cuore della mostra sono i manoscritti originali di Scarpetta ritrovati da Mariano d’Amora nell’archivio privato dell’autore. Si tratta di stesure originali mai pubblicate, firmate e datate, che accompagnano il percorso creativo degli spettacoli. Questi testi mostrano correzioni, note di regia e persino autorizzazioni ufficiali per la rappresentazione. Alcuni registrano riflessioni personali, a volte cariche di presagi, come nel caso de “Il figlio di Iorio“.

Le opere esposte coprono un arco temporale dal 1870 al 1923. Si parte dalla prima opera, “Pulcinella creduto moglie di un finto marito“, per arrivare al 1923 con “Nu disastro ferroviario“, scritto insieme a Rovito. La mostra include anche cronache teatrali e locandine d’epoca provenienti dalla collezione Lucchesi Palli, offrendo un quadro completo di quello che era il mondo teatrale dell’epoca.

Non mancano le prime edizioni dei testi più celebri di Scarpetta, come “I vampiri teatrali” pubblicato nel 1871, con dedica al suo primo impresario Gennaro Falanga, “Lo poeta napulitano” del 1872, e “Poesie di D. Felice Sciosciammocca” del 1874. Questi materiali consentono una lettura diretta e senza filtri della poetica e della creatività dell’autore.

I diari personali e le annotazioni rivelano aspetti inediti della vita teatrale

Una parte notevole della mostra sono i diari personali di Scarpetta, in particolare il diario degli allestimenti dal 1898 al 1903. Questi scritti testimoniano non solo la quantità impressionante di produzioni teatrali seguite dall’autore ma anche il suo ruolo di studioso e riflessivo del mestiere. Scarpetta vi annotava suggerimenti su comportamenti da mantenere sul palco, osservazioni sugli attori della sua compagnia e parole dedicate alla famiglia.

Nel diario si trovano anche considerazioni espresse in versi e pensieri profondi sul teatro, nonché resoconti quotidiani di spese e dettagli organizzativi. Questi documenti mostrano Scarpetta nella duplice veste di artista e uomo impegnato a fronteggiare le sfide pratiche della scena teatrale.

Questi scritti offrono quindi un punto di vista privilegiato sul funzionamento della compagnia e sulle dinamiche interne che oggi sono studiate dagli esperti di teatro napoletano e da chi vuole capire le radici della drammaturgia moderna in Campania.

Fotografie, contratti e costumi completano il racconto della carriera artistica

Tra gli oggetti esposti nella mostra spiccano fotografie originali, contratti teatrali e costumi di scena conservati nel tempo. Questi elementi hanno il potere di restituire la dimensione quotidiana e privata di Eduardo Scarpetta, al di là dei testi scritti.

Le immagini riprendono l’autore in vari momenti della sua vita artistica, mentre i contratti permettono di ricostruire i rapporti con impresari e teatri. I costumi esposti testimoniano la cura con cui venivano realizzate le messe in scena e aiutano i visitatori a visualizzare la scena teatrale dell’epoca.

Tutti questi reperti raccontano una carriera ricca di passione e di dedizione, in cui Scarpetta ha saputo costruire, attraverso un lavoro intenso e creativo, la base del teatro napoletano contemporaneo. Il materiale esposto è consultabile attraverso totem multimediali all’interno della mostra e in formato digitale sul sito dell’Istituto del Dramma Napoletano, per garantire l’accesso anche a chi non può partecipare di persona.

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