Maria Fiore Ameri, 77 anni, volto noto del giornalismo culturale alessandrino, è stata trovata morta nella sua abitazione. La scoperta è arrivata dopo che amici e conoscenti si sono insospettiti per il suo silenzio prolungato e l’assenza di risposte a chiamate e messaggi. I vigili del fuoco sono intervenuti forzando l’ingresso dal balcone. Secondo le prime verifiche, la causa sarebbe un malore improvviso.
isolamento e preoccupazioni per l’assenza di Maria Fiore Ameri
Maria Fiore Ameri non dava notizie di sé da diverse ore, situazione insolita che ha allarmato amici e conoscenti. In effetti, i tentativi di contatto tramite telefono e messaggi erano rimasti senza esito. Non ricevendo alcuna risposta hanno deciso di avvertire le forze dell’ordine.
L’intervento della polizia insieme ai vigili del fuoco è stato sollecitato proprio per verificare le condizioni della giornalista. L’accesso diretto all’appartamento si è rivelato impossibile, per cui i soccorritori hanno scelto di entrare passando dal balcone. All’interno hanno trovato Maria Fiore Ameri priva di vita.
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Prime verifiche sulle cause del decesso
La scoperta ha confermato i timori e ha chiuso una giornata di apprensione per chi le voleva bene. Le prime risultanze mediche indicano che un malore improvviso ha causato il decesso, senza apparenti segni di violenza o altri elementi sospetti.
il ruolo di Maria Fiore Ameri nel panorama culturale di Alessandria
Maria Fiore Ameri aveva costruito nel tempo una reputazione solida nel mondo dell’informazione locale, soprattutto legata ai media della Diocesi. Il suo lavoro raccontava con attenzione la vita sociale, religiosa e associativa della città e del territorio.
La sua firma era conosciuta soprattutto per i contributi su testate come “La Pulce nell’Orecchio”, dove curava articoli che riflettevano temi culturali e umani. Il suo racconto, pacato e rispettoso, era sempre incentrato sulla valorizzazione delle storie e delle esperienze quotidiane della comunità.
Un punto di riferimento per Alessandria
Non a caso, Ameri rappresentava un punto di riferimento non soltanto come giornalista, ma anche come voce che metteva in relazione tradizioni, eventi culturali e vita religiosa con la realtà locale. Quel legame col territorio ha definito buona parte del suo percorso professionale.
legami personali e impegno sociale: il rapporto con Carmine Passalacqua
Un aspetto importante della vita di Maria Fiore Ameri riguarda le sue relazioni personali e l’impegno in alcune associazioni culturali e sociali alessandrine. Carmine Passalacqua, amico storico e compagno di tante attività, ha sottolineato la loro collaborazione in diverse iniziative.
Tra queste, hanno fatto parte anche le Guardie d’Onore alle Tombe Reali di Casa Savoia, associazione storica attiva nel recupero della memoria e del patrimonio culturale. La passione condivisa per il canto li ha portati a partecipare insieme in diverse corali locali, mettendo in evidenza un legame ampio tra impegno sociale e interesse artistico.
Collaborazione e amicizia
Il loro rapporto andava oltre l’attività professionale e culturale, segnato da una sintonia che si è sviluppata in anni di collaborazione e amicizia. Passalacqua ha ricordato Maria Fiore Ameri come “una persona discreta, sempre pronta ad ascoltare e a dare spazio agli altri senza mai mettersi al centro.”
Reazioni della comunità e il ricordo di una figura discreta e appassionata
La morte di Maria Fiore Ameri ha lasciato un segno profondo nella comunità di Alessandria. La conoscenza diretta di tanti cittadini con lei, sia come giornalista che come persona, ha fatto emergere un sentimento condiviso di dolore e di rispetto.
Maria Fiore Ameri era nota per la sua dedizione al racconto con tatto e attenzione. Il suo modo di affrontare le notizie e gli eventi non puntava mai al clamore, ma cercava sempre di offrire prospettive che valorizzassero chi stava dietro alle storie.
Un’eredità di ascolto e impegno
La sua figura è stata definita generosa, capace di ascoltare e seguire con interesse ogni realtà sociale senza giudicare. Non si è limitata a scrivere ma ha partecipato a molte iniziative che hanno coinvolto la città, contribuendo a mantenere vive tradizioni culturali e a migliorare la conoscenza del territorio.
La scoperta del suo decesso ha confermato l’attenzione e la stima crescenti attorno al suo lavoro e alla sua persona, avviando una riflessione sul valore delle voci che compongono il tessuto culturale di Alessandria.