Il sequel di uno dei film più amati sulla moda si avvia verso le sale. La 20th Century Studios ha ufficializzato l’inizio della produzione del seguito de Il diavolo veste Prada, con un cast che riprende i volti principali del primo capitolo e l’arrivo di una nuova star. La pellicola, attesa per maggio 2026, promette di raccontare una nuova fase della storia legata al mondo dell’editoria e del glamour.
Il cast confermato e la new entry di kenneth branagh
Tra i nomi annunciati nel cast spiccano i ritorni di Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt e Stanley Tucci. Le quattro figure principali torneranno a interpretare i loro ruoli iconici, con Streep nel ruolo di Miranda Priestly, la formidabile direttrice della rivista di moda. A loro si aggiunge Kenneth Branagh, vincitore di un premio Oscar, che vestirà i panni del marito di Miranda. Questo personaggio è una novità rispetto al primo film e potrebbe aggiungere nuove sfumature alla vita privata della celebre direttrice, puntando a un approfondimento dell’universo personale di Priestly.
Un progetto di alto profilo per la 20th Century Studios
Il coinvolgimento di attori di alto profilo conferma l’importanza del progetto per la 20th Century Studios, ora sotto Disney. Il richiamo al cast storico offre continuità e soddisfa chi attendeva da anni un seguito alla storia che ha visto protagonisti i conflitti e le ambizioni nel mondo spietato della moda newyorkese.
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Il sequel a confronto con il film originale del 2006 e il contesto editoriale attuale
Il film uscito nel 2006 aveva ottenuto un grande successo, incassando quasi 125 milioni di dollari solo negli Stati Uniti e Canada, e superando i 326 milioni in tutto il mondo. Il racconto si concentrava sugli esordi della giovane assistente Andy Sachs, il suo scontro e poi rapporto con Miranda Priestly e il suo braccio destro Emily, interpretata da Emily Blunt.
La trama del nuovo film sembra spostarsi verso l’attualità con Miranda Priestly che affronta la crisi della carta stampata. In effetti, questo elemento riflette il difficile momento del mondo editoriale di oggi, segnato dalla riduzione delle copie cartacee e da una trasformazione del settore della moda sotto la pressione di nuove dinamiche digitali e di mercato. Le sfide di Priestly dovrebbero rappresentare il tentativo di mantenere rilevanza e potere in un ambiente che cambia.
La connessione con la figura di anna wintour e il retroscena del libro originale
Il sequel arriva a pochi giorni dall’addio di Anna Wintour alla guida di Vogue Usa, annunciato dopo ben 37 anni di lavoro alla direzione della rivista più influente della moda. Anna Wintour è da sempre considerata una figura di riferimento nell’industria editoriale, e non a caso il romanzo originale di Lauren Weisberger, da cui il film ha preso spunto, era ispirato proprio a lei. Lauren Weisberger fu assistente personale di Wintour, esperienza che ha messo al centro della narrazione il gioco di potere e le dinamiche nascoste dietro le quinte di un mondo patinato ma duro.
Questa coincidenza temporale tra l’uscita del sequel e il cambio storico alla guida di Vogue rende il tema del film ancor più attuale. Il racconto potrebbe offrire un punto di vista interessante sulle trasformazioni dell’industria e su come i protagonisti se ne stiano adattando o resistendo.
La produzione e la sceneggiatura con i nomi dietro la macchina da presa
Dietro la realizzazione del film c’è il ritorno di nomi noti. Aline Brosh McKenna firma la sceneggiatura, come nel film precedente, garantendo quel filo diretto con la scrittura che ha reso il primo capitolo tanto apprezzato da pubblico e critica. Anche il regista David Frankel, insieme alla produttrice Wendy Finerman, si ripresenta sul progetto per mantenere la stessa qualità e coerenza stilistica.
Lo sviluppo di questa pellicola è seguito con attenzione non solo per l’attesa dei fan, ma anche per il modo in cui potrebbe portare alla luce i mutamenti del settore della moda e dell’editoria. La data fissata per l’uscita è il 1 maggio 2026, un momento che promette di segnare un ritorno importante per una storia ormai parte della cultura pop.