La fiera del libro di torino ha aperto i battenti il 15 maggio 2025 con un omaggio a giuseppe verdi che ha dominato la scena culturale. L’evento, noto per promuovere la cultura e la letteratura italiana, ha dedicato uno spazio importante alla figura del compositore, mettendo in luce un aspetto poco noto: la sua relazione con la provincia di piacenza e il mondo agricolo locale. L’esposizione nella zona istituzionale della regione emilia-romagna ha lanciato due opere di rilievo, entrambe centrali per raccontare questo lato di verdi.
Presentazione di “verdi non è di parma” e il docufilm “le stanze di verdi” a torino
Nel padiglione della regione emilia-romagna, durante l’apertura della fiera del libro, sono stati messi sotto i riflettori il libro “verdi non è di parma” scritto da marco corradi e il docufilm “le stanze di verdi”, diretto da riccardo marchesini con la supervisione di pupi avati. Il libro, pubblicato da persiani editore che festeggia i venti anni di attività nel 2025, affronta la connessione di verdi con la zona piacentina, sconvolgendo l’idea classica che lo colloca esclusivamente nella provincia di parma.
All’incontro hanno partecipato oltre a corradi e agli altri autori anche stefano berni, direttore generale del consorzio di tutela del grana padano, che ha messo in evidenza un legame tra verdi e la produzione casearia tipica del piacentino. Il collegamento video di pupi avati ha arricchito la discussione fornendo ulteriori spunti sulla figura di verdi, non solo come musicista ma anche come imprenditore legato a quel territorio.
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Giuseppe verdi: imprenditore agricolo e il rapporto con sant’agata di villanova sull’arda
Giuseppe verdi nasce a roncole di busseto nel 1813 ma trascorre la maggior parte della vita a sant’agata di villanova sull’arda, una località del piacentino. Molti ignorano che verdi sia stato più di un compositore; infatti si è dedicato con grande interesse anche all’attività agricola. Nel corso della sua vita gli investimenti fatti nell’acquisto di terreni nella provincia di piacenza e la gestione di caseifici dimostrano questa dedizione che si riflette in un legame profondo con la produzione del grana padano.
Sant’agata di villanova rappresenta per verdi il luogo dove si ritirò e visse per oltre cinquant’anni. In questa località sorge la villa che porta il suo nome, posta vicino a un laghetto a forma di chiave di violino, dove i cigni che verdi amava nuotavano. Questo contesto rurale ha accompagnato il compositore, offrendo un ambiente che ha influenzato la sua vita privata e, in un certo senso, la percezione della sua identità territoriale.
Il libro di marco corradi e la ricerca sulla “piacentinità” di verdi
Il volume “verdi non è di parma” nasce dall’interesse di marco corradi, avvocato piacentino appassionato di storia locale. Pubblicato nella primavera del 2023, il libro propone una lettura diversa della vita del compositore, sostenendo che verdi sia piacentino a tutti gli effetti per le scelte di vita e lavoro fatte. Corradi riprende alcune riflessioni della studiosa statunitense mary jane phillips-matz e avanza questa tesi portando elementi storici e sociali.
I genitori di verdi provenivano da famiglie piacentine che si erano spostate nel ducato di parma. Qui verdi nacque, ma si trasferì presto oltre il fiume ongina, a sant’agata, località che diventa il suo centro per oltre mezzo secolo. Per corradi la definizione di cittadinanza deve considerare la vita e le attività svolte e non solo il luogo di nascita. Sant’agata è per lui la patria scelta, il luogo dove verdi ha costruito la sua dimora e ha portato avanti i suoi interessi più importanti.
Le implicazioni culturali e territoriali del riconoscimento di verdi come piacentino
Il dibattito attorno alla figura di giuseppe verdi si arricchisce con l’idea che il compositore sia parte integrante del patrimonio culturale e territoriale piacentino. Questo riconoscimento serve a rafforzare la consapevolezza del patrimonio locale, valorizzando aspetti poco esplorati della vita di verdi. Come ha sottolineato stefano berni, il legame della famiglia verdi con la produzione del formaggio grana padano rappresenta un capitolo significativo nella storia agricola della zona.
Lo studio di marco corradi vuole essere uno stimolo anche per i cittadini piacentini a riscoprire la storia della loro terra attraverso la figura del maestro. La villa di sant’agata e le attività economiche connesse restituiscono un’immagine di verdi a 360 gradi, che va oltre il compositore celebre e lo mostra in veste di imprenditore e abitante di un luogo ben preciso.
L’edizione 2025 della fiera torinese ha offerto così una visione articolata di un personaggio chiave della cultura italiana, mettendo in primo piano le radici locali con materiale inedito e testimonianze di esperti, contribuendo a far emergere verità poco note sul legame di giuseppe verdi con il piacenziano e le sue attività agricole.