Una domenica trasformata in un incubo per i visitatori del mercatino del Perrone, nel quartiere di Secondigliano a Napoli. Davide Grimaldi, 50 anni, è stato colpito da un proiettile alla gamba durante un’aggressione a fuoco mentre si trovava tra le bancarelle. L’uomo, legato per parentela al gruppo criminale Vanella Grassi, è stato soccorso immediatamente e trasportato all’ospedale, dove i medici prevedono una guarigione in venti giorni.
Il ferimento al mercatino e la dinamica dell’agguato
La scena si è svolta nel cuore della mattinata domenicale, in un luogo molto frequentato dai residenti del quartiere di Secondigliano. Davide Grimaldi era solo mentre esplorava le bancarelle del mercatino del Perrone quando due uomini hanno avvicinato il suo cammino. Uno degli aggressori ha sparato tre colpi di pistola, ma soltanto uno ha raggiunto la gamba della vittima, causando una ferita che, seppur seria, non ha messo in pericolo la sua vita.
Il colpo ha scatenato immediatamente il panico tra i clienti del mercatino. In pochi secondi si è creato un fuggi fuggi generale, con persone che si sono gettate a terra o sono fuggite via per mettersi in salvo. La prontezza dei soccorsi ha portato Grimaldi all’ospedale del Mare, dove è stato ricoverato e curato. Le autorità sanitarie hanno stimato un periodo di recupero che si aggira intorno ai venti giorni, un lasso di tempo contenuto considerando la vicinanza alle arterie principali della gamba.
Leggi anche:
L’agguato è stato rapido e preciso, condotto da due malviventi che hanno concluso l’azione quasi subito dopo il ferimento, sparendo tra le vie del quartiere prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Il legame di davide grimaldi con il clan vanella grassi e le implicazioni investigative
Davide Grimaldi è noto alle forze dell’ordine, ma i verbali investigativi sottolineano che non risulta formalmente affiliato a nessuna organizzazione criminale. Il suo nome, però, è comunque significativo a causa della parentela con Nico Grimaldi, uno dei capi del gruppo criminale attivo a San Pietro a Patierno, legato al clan Vanella Grassi, noto per la sua attività in Secondigliano e nei quartieri limitrofi.
Questa relazione ha spinto gli investigatori a mantenere alta la guardia, temendo che il ferimento possa essere un segnale di tensione tra fazioni all’interno della criminalità locale. Al momento, è esclusa la possibilità di un ritorno a una guerra aperta sui territori, dato che i clan sembrano aver raggiunto una sorta di equilibrio delicato dopo anni di conflitti.
Gli inquirenti stanno quindi concentrando le analisi su possibili motivazioni personali o contesti criminali specifici, che potrebbero aver scatenato l’aggressione senza coinvolgere direttamente lotte di potere tra organizzazioni rivali.
L’incendio doloso in via del cassano e il clima di tensione a secondigliano
A pochi giorni dall’agguato, esattamente due giorni prima, si è registrato un incendio doloso in via del Cassano, sempre nel quartiere di Secondigliano. Alcune auto parcheggiate in strada sono state date alle fiamme in un episodio che ricorda le intimidazioni tipiche delle faide malavitose.
Le due vicende, pur distinte, hanno fatto scattare l’allarme tra le forze dell’ordine, che seguono con attenzione i movimenti criminali sul territorio. Monitorare questi episodi permette di capire se ci siano segnali di possibili escalation o ritorsioni tra fazioni che gestiscono il controllo delle piazze.
Via del Cassano è un’area simbolo dei conflitti tra clan a Napoli nord; gli incendi dolosi sono spesso usati come messaggi di sfida o come avvertimenti a chi si ritiene debole o traditore.
Le indagini in corso: movente e rapporti tra i clan a secondaigliano
Gli agenti stanno ricostruendo con attenzione la dinamica dell’agguato, interrogando testimoni e verificando le immagini di videocamere presenti nella zona. Le priorità sono comprendere chi sono i due aggressori e il motivo preciso del ferimento.
Le piste principali al momento escludono un’escalation evidente nello scontro tra clan, ma è chiaro che gli equilibri potrebbero essere più fragili di quanto mostrano. Ogni episodio come questo rischia di far saltare accordi taciti e innescare vendette o azioni ritorsive.
Il clima nel quartiere resta teso, le forze dell’ordine continuano a presidiare le strade e a intensificare il controllo sui gruppi noti, con particolare attenzione ai legami familiari e agli spostamenti sospetti. Il fatto che la vittima sia parente stretto di un boss non solo accelera i tempi e l’intensità delle indagini, ma tiene alta l’attenzione su tutte le dinamiche in atto a Secondigliano.
Il racconto di questa domenica difficilmente si fermerà ai fatti di quel giorno. Le autorità restano impegnate a prevenire ulteriori scontri e a ricostruire le motivazioni che hanno portato un uomo già noto agli uffici di polizia a finire sotto tiro.