Un grave episodio di violenza omofobica si è verificato sul lungomare Italo Calvino di Sanremo, cittadina della provincia di Imperia. Gianfranco Testa, vicepresidente di Mia Arcigay, e il suo compagno sono stati vittime di insulti e tentativi di aggressione da parte di tre persone in stato di ebbrezza. I due hanno denunciato l’accaduto alle autorità che hanno subito avviato le indagini. Questo fatto riporta all’attenzione pubblica la questione dei diritti e della sicurezza delle persone LGBT+ anche in aree come la città dei fiori, considerata storicamente accogliente.
Dettagli dell’aggressione sul lungomare italo calvino
L’aggressione è avvenuta di sera, quando tre uomini visibilmente ubriachi hanno rivolto insulti offensivi contro Gianfranco Testa e il suo partner, entrambi presenti sul lungomare Italo Calvino a Sanremo. Le persone coinvolte hanno tentato di avvicinarsi in modo minaccioso, spingendo la coppia a mettere distanza e mettersi in salvo. Non ci sono stati danni fisici per nessuno dei due, ma l’episodio ha lasciato una forte impressione per la violenza verbale e l’intolleranza mostrata. Questi fatti sono stati subito comunicati alla polizia locale, che ha raccolto la denuncia per avviare le indagini sui responsabili.
L’episodio non sembra isolato, considerando l’aumento di comportamenti ostili segnalati recentemente nelle zone urbane da associazioni che si occupano di diritti civili e minoranze. Il lungomare, solitamente frequentato da famiglie e turisti, si è trasformato in un luogo dove atti di discriminazione e odio sono esplosi apertamente. La situazione conferma la necessità di una risposta forte delle istituzioni e dei cittadini per tutelare la convivenza civile e la sicurezza di tutti.
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La reazione di mia arcigay e la richiesta di una legge contro l’omolesbobitransfobia
Marco Antei, presidente provinciale di Mia Arcigay Imperia, ha espresso la sua preoccupazione rispetto al crescente clima di ostilità verso le persone LGBT+ nella stessa Sanremo, definita “città dei fiori”. L’associazione ha chiesto con fermezza una legge nazionale che definisca in maniera chiara e severa i reati di omolesbobitransfobia, cioè forme di discriminazione e violenza verso lesbiche, gay, bisessuali e persone transgender. Antei ha sottolineato quanto queste aggressioni non siano semplici episodi isolati o “bravate”, ma comportamenti radicati in pregiudizi e ignoranza.
L’appello si rivolge direttamente alla politica italiana affinché smetta di rinviare la discussione legislativa su questo tema. Mia Arcigay richiede interventi concreti per proteggere i diritti di chi subisce discriminazioni per l’orientamento sessuale o l’identità di genere. La richiesta include anche l’attivazione di misure di prevenzione e sensibilizzazione pubblica per limitare il ripetersi di attacchi simili e promuovere il rispetto nella società.
Le aspettative verso il comune di sanremo e il sindaco
L’associazione ha riconosciuto il supporto che il Comune di Sanremo ha mostrato in passato, ma ha chiesto una presa di posizione ancora più netta dopo questi eventi. Il sindaco della città è chiamato a condannare pubblicamente e senza ambiguità le violenze subite da Testa e dal suo compagno. Un impegno concreto del municipio dovrebbe includere campagne di sensibilizzazione e misure preventive, coinvolgendo le forze dell’ordine e le realtà del territorio.
Il richiamo di Antei evidenzia quanto la risposta istituzionale debba andare oltre i semplici messaggi di solidarietà, trasformandosi in azioni che impediscano la diffusione dell’odio. La domanda riguarda soprattutto le strategie di controllo del territorio, la collaborazione con le associazioni e la promozione di una cultura inclusiva. Quanto accaduto a Sanremo, infatti, non riguarda solo due persone, ma tutta la comunità che rischia di vedere compromessi i valori di rispetto e sicurezza.
Le indagini della polizia dopo la denuncia
La polizia locale di Sanremo ha già avviato un’indagine sull’aggressione. Gli agenti stanno raccogliendo le testimonianze di Gianfranco Testa e del compagno, insieme a eventuali altri elementi utili per identificare e procedere contro le tre persone accusate di averli minacciati e insultati. L’attenzione degli investigatori è rivolta a chiarire dinamiche, motivazioni e responsabilità.
L’intervento delle forze dell’ordine ha l’obiettivo anche di prevenire futuri episodi simili, garantendo che comportamenti discriminatori e violenti siano puniti secondo la legge vigente. L’indagine potrà portare a una denuncia formale con conseguenze penali per i responsabili in base alle norme che tutelano la dignità delle persone e la libertà individuale. Allo stesso tempo, si auspica che questi casi servano da monito alle comunità locali, spronando a contrastare tutte le forme di odio sul territorio.